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Professor Franco Sangiorgi

Presidente di Unionbirrai

www.unionbirrai.com Il loro motto è Passione e professionalità per una birra … più Birra!

La sede è a Milano in Via Celoria, 2 - 20133 MILANO Tel 02/87394893 Fax 02/99986997 email info@unionbirrai.com

Il Professor Franco Sangiorgi

Professor Franco Sangiorgi, lei è il Presidente di Unionbirrai, un’associazione che ha tra i suoi scopi quello di difendere la birra, come prodotto naturale realizzato con un processo artigianale. In questi mesi in cui ha diretto l’associazione culturale, quali iniziative si sente di segnalarci che hanno avuto tale indirizzo e obiettivo?

Iniziamo subito con una domanda piuttosto insidiosa. Cercherò di rispondere in maniera diretta: troppo poco rispetto a quanto desiderassi! Il fatto è che quando si decide di andare alla guerra occorre un esercito (motivato) alle spalle. L’esercito (gli associati) è composto da persone che possono essere coinvolte con moderazione perché impegnatissime con il proprio lavoro (guai se non fosse così).

Personalmente, ho cercato di attivare collegamenti fra associati e colleghi, universitari e non, per risolvere alcuni dei problemi più spinosi (HACCP, scarichi, accisa, apertura nuovo locale ecc.). Il fatto è che la struttura è Milano-centrica e come tale, lontana dalla maggior parte dei siti. Conclusione, poco è stato fatto in termini di consulenza, per mancanza di richieste.

La birra artigianale, per sé, non abbisogna di molti difensori: è il successo commerciale che la qualifica. Si tratta di una tipica produzione a “corto raggio” e come tale intrinsecamente tracciabile. Il termine “qualità”, in questo caso, è da intendere come garanzia di genuinità (ovvero, assenza di sostanze estranee rispetto a quelle naturalmente accettate per la produzione della birra).

Unionbirrai fa parte di European Beer Consumer Union ed è gemellata con American Brewers Association. Che tipo di iniziative state mettendo a punto per tutelare la birra artigianale?

E’ certamente vero che UB ha delle forti relazioni internazionali grazie all’opera di Lorenzo Dabove (Kuaska) ma non ci si è ancora confrontati sull’argomento qualità e tutela della birra artigianale perché i problemi vengono percepiti in maniera troppo diversa nei diversi paesi.

Da destra il Presidente Sangiorgi e Kuaska durante Pianeta Birra 2006

Allo stato attuale siamo nella fase dell’apprezzamento reciproco (direi, auto-referenziazione)degli sforzi compiuti dai giovani “mastri birrai”. E’, però, giunto il momento di cimentarsi nel settore delle analisi di base che dovrebbero costituire il punto di partenza per un programma diffuso, volto al miglioramento degli standard di produzione della birra. Il termine “qualità”, ancora una volta, genera confusione: UB vuole definire solo i requisiti di base (uso o non uso di sostanze diverse da quelle tradizionali –malto, luppolo, lievito, acqua - presenza massima di…, assenza di…ecc. e garantire tale condizione). Prove chimico-fisiche od organolettiche o di degustazione in ambiente controllato, verranno prese in considerazione in un prossimo futuro.

Ad Unionbirrai sono associati alcuni produttori artigianali italiani e dalle ultime nostre statistiche che abbiamo elaborato in questi giorni questi rappresentano circa il 21% dei microbirrifici italiani a fronte di un numero totale che vede al mese di Agosto 2006 oltre 150 birrifici in Italia. In che modo cercherete di sensibilizzare gli altri birrifici non soci UB?

E' vero, il numero di microbirrifici associati è ancora basso ma tutto dipende da una intrinseca difficoltà di organizzazione interna. UB è una associazione culturale, almeno fino ad ora, basata sul volontariato e pertanto, con difficoltà di movimento per coloro che sono delegati al reclutamento di nuovi soci. Da quest’anno abbiamo cominciato a muoverci, peraltro, con discreto successo.

Nelle prime fasi di vita, UB era percepita come occasione di incontro e di scambio di informazioni tecnico-economiche. Oggi, grazie alle più diffuse conoscenze, i piccoli produttori si pongono la domanda: cosa mi offre UB in cambio della mia adesione? Si dimentica, però, che la adesione ad una associazione come la nostra non  può essere fatta solo su criteri utilitaristici immediati ma che è possibile affrontare le diverse tematiche solo se si parte da una base forte. Ovvero, ci si iscrive perché si condivide una linea di azione generale e non solo quella che interessa in quello specifico momento o anno.

Unionbirrai raccoglie anche un bel panorama di iscritti non produttori, ma che solidarizzano con UB e che vogliono sostenerla. Che vantaggi hanno attualmente e quali novità li attende per il futuro?

La grande massa degli iscritti a UB appartiene al mondo degli HB (home brewers): si tratta di veri intenditori che trovano in UB un punto di incontro per iniziative culturali e commerciali. Gli HB sono i primi sostenitori dei BrewPubs dei Microbirrifici e difensori della qualità della produzione.

Per quanto attiene ai vantaggi, si torna alla risposta data alla domanda precedente.

Gli homebrewers sono l’altra fetta di associati, di sicuro la parte predominante. Già adesso usufruiscono di sconti sulle materie prime acquistate da fornitori specializzati e hanno altre convenzioni per manifestazioni e corsi, oltre a ricevere una rivista quadrimestrale. Avete pensato per loro ad altre convenzioni che li potranno aiutare a coltivare meglio la loro passione?

Risposta sintetica: gli HB sono molto importanti per UB tant’è che il Consiglio prevede un numero paritetico di componenti professionali e amatoriali. Il Consigliere Bertinotti è incaricato di tenere i rapporti con gli HB.

E’ interessante osservare che la manifestazione di Pasturana (La Grande Schiuma) è organizzata dal Consigliere Merlano, espresso da HB.

La rivista è gestita dal Consigliere Faraggi mentre il Consigliere Bellini si occupa di corsi di degustazione e di tecnica di produzione, per amanti della birra fatta in casa.

Peraltro, il sito di Unionbirrai è ricco di proposte per gli HB.

Il direttivo di UB è di fatto equamente diviso tra produttori e homebrewers. E’ anche vero che i suoi rappresentanti vivono tutti nell’Italia Settentrionale. A fronte dell’attuale panorama di birrifici (92 al Nord Italia e i restanti 64 tra Centro e Sud Italia ) e homebrewers che di fatto sono in maggioranza al Nord, non crede che sia il caso di dare spazio anche a qualche rappresentante del Centro Sud, soprattutto per incentivare un contributo da parte delle regioni Centro-Meridionali.

C’è l’assoluta necessità di dare spazio al Centro-Sud ma occorre essere pratici, da una parte c’è un problema di esperienza (i microbirrifici storici si trovano nel Nord Italia) e dall’altro un problema economico e di impegno di tempo. La gestione di UB, a parte la segreteria, costa, ai professionali, non meno di 10 giorni di lavoro all’anno. Inoltre, gli attuali introiti di UB provengono solo in parte dalle quote di iscrizione e per la maggior parte dai corsi e dalle manifestazioni di base (es. : Pasturana). In ogni caso è giunto il tempo, se ne parlerà il prossimo anno a Rimini, per cambiare la struttura  e farla diventare non più monocentrica, come è ora , ma “a rete”, con nodi in tutte le regioni (o più regioni associate, se i numeri non lo consentono).

Si avvicina il Salone del Gusto a Torino, tappa fissa di Unionbirrai. Due anni fa Unionbirrai coordinò la Piazza Della Birra con numerosi birrifici artigianali italiani ed ospiti italiani e stranieri per oltre 30 spine di birra di qualità. Che sorprese avete in serbo per quest’anno?

Le sorprese non le abbiamo in serbo noi, è l’organizzazione del Salone del Gusto che decide gli spazi da allocare, costi ecc. Nessuna sorpresa: semmai un po’ di “dejà vu” ma poco di “dejà bu” (dejà gouté). Il Consigliere Borio è in prima linea nella conduzione delle trattative.

Il prossimo anno invece arriva Pianeta Birra a Rimini, una manifestazione in cui la vostra presenza è di norma un pò più contenuta come stand, ma con tutta una serie di eventi collaterali che organizzate di norma. Ci vuole anticipare qualcosa sull’edizione 2007?

Il presidente Sangiorgi a Rimini premia Beppe Vento e le sue birre

L’edizione 2007 si annuncia piena di novità. Il Consigliere Barro sta organizzando con Bertinotti (solo omonimia…) e l’Ente Fiera, una grossa manifestazione nel Centro di Rimini in cui verrà dato spazio alla birra artigianale. Ma non è possibile scendere in dettagli, visto che le trattative sono in corso.

UB organizza dei corsi tecnici, dalla Tecnica di produzione della birra, al Corso di Degustazione della Birra - 1° livello, proseguendo per il Progetto Imprenditoriale Microbirrificio e il Corso tecnico-pratico per homebrewers. Questi corsi da quello che ci risulta contano una partecipazione sempre maggiore, specie il secondo, la novità di quest’anno. Avete intenzione di proseguire per questa strada, fornendo corsi sempre più specialistici o manterrete questa struttura ancora per qualche tempo?

Già quest’anno il Consigliere Arioli ha portato sostanziali variazioni (aggiornamenti) alla struttura dei corsi e ai contenuti delle singole lezioni. E’ un processo lungo , quello dell’aggiornamento, che richiede pazienza e buona volontà. La strada tracciata è sicuramente quella attuale e per qualche tempo non si prevedono ulteriori modifiche (almeno fino a metà 2007).

Lei è un docente di Ingegneria agraria, quello che mi aspetto è una maggiore collaborazione con le Università Italiane, so che esiste il Cerb col quale siete in contatto. UB entrerà in maniera attiva nelle Università Italiane o manterrà ancora una posizione di attesa?

Sono docente, ma di materia ingegneristica e per ora mi sono interessato, con il giovane collega Guidetti,  solo ad aspetti impiantistici e di layout. Agli associati UB interessano molte cose: avere dei referenti cui rivolgersi per la soluzione dei problemi; ottenere informazioni imparziali ed obiettive su problemi gestionali e sulla produzione della birra. I contatti con il Cerb e con l’Università di Udine sono iniziati: il futuro della collaborazione dipende solo dalla evoluzione futura di UB (rete ecc.).

Accisa, un tema che negli ultimi anni si sta facendo tangibile per tutti i produttori artigianali. In passato Teo Musso scrisse una lettera all’allora Ministro delle Politiche Agricole. State sensibilizzando il nuovo esecutivo nazionale su una problematica che volendo vi accomuna ad Assobirra...

Il problema dell’accisa è scottante sotto tre punti di vista: l’ammontare; il costo di gestione dell’imposta; le autorizzazioni. Abbiamo preparato una proposta di modifica che abbiamo sottoposto agli Uffici competenti. Siamo in attesa di ricevere comunicazioni da Roma. Peraltro, in questo momento, siamo in ottimi rapporti con Assobirra e pensiamo sia il caso di muoversi congiuntamente presso il Ministero per far presente come sono diversi i problemi in relazione alla scala di produzione. Non vorremmo che l’accisa venisse utilizzata come strumento per innalzare artificialmente  il costo della birra e, quindi, provocare una riduzione dei consumi. Già oggi, le birre artigianali in bottiglia hanno un prezzo superiore a quello della maggior parte dei vini. E’ evidente che chi cerca l’alcool e non il piacere della degustazione si butta sui prodotti a prezzo inferiore.

Unionbirrai ha realizzato una banca dati di informazioni disponibili per i suoi soci. Immagino che contenga informazioni su normative e obblighi di legge per aprire un microbirrificio o un brewpub. Quali vantaggi avrebbe un iscritto nel poter accedere a tali informazioni?

Siamo all’inizio e per ora, le informazioni sono semplicemente evidenziate e raggruppate. Il Socio attuale ne trae benefici in termini di aggiornamento e di risparmio di tempo. In futuro (breve, si spera) si dovrebbe disporre di una più ampia gamma di informazioni originali ed esclusive. Personalmente vorrei evitare di parlare di birra in senso stretto (per non suscitare gelosie professionali e polemiche) e vorrei fare in modo di soddisfare totalmente le esigenze di tutto ciò che sta attorno al mondo del Brewpub o del Microbirrificio.

Per quanto attiene ai vantaggi, ecco un caso di circolarità: la risposta alla prima domanda può essere adottata anche per l’ultima.

Ottobre 2006

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