Intervista
Gli altri produttori di impianti
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Le nazioni della birra |
Uberti (fornitore di impianti per microbirrifici)
Risponde alla nostra intervista Giovanni Sborlino Amministratore Unico della Uberti Se vi siete recati in passato a Pianeta Birra (Rimini), che opinione vi siete fatti dell'evoluzione di questo appuntamento. Secondo il tuo parere, l'evoluzione che ha raggiunto, va nella direzione di una concreta diffusione della cultura birraria o si sta sempre più appiattendo verso i grandi colossi multinazionali? Purtroppo Pianeta Birra ogni anno perde sempre più la sua connotazione originale (vedi il nome). Viene dato molto spazio a caffè, acque minerali ed altre bevande, gli espositori del settore birrario sono sparsi nei vari padiglioni anzichè essere raggruppati (e ciò crea non poche difficoltà ai visitatori), le grandi multinazionali occupano la maggior parte dello spazio, distribuiscono biglietti invito e soprattutto birra a fiumi gratuitamente e questo certo non aiuta la diffusione di una corretta cultura della birra!! Conoscete eventi tipo il Salone del Gusto (ogni due anni a Torino), Cheese (ogni due anni a Bra (CN)), Expogusto a Milano? Avete intenzione di parteciparvi come espositori nei prossimi anni? Li conosciamo di nome ma non è nostra intenzione parteciparvi come espositori. Come è nata in voi l’interesse per questo settore? La nostra azienda lavora nel settore birrario dal 1946! In quali birrifici artigianali sono presenti i vostri impianti? Come Uberti non siamo produttori di impianti; rappresentiamo la SIMATEC di Vaie (TO) per la quale abbiamo venduto in Italia gli impianti di Santena, Palinuro, Catanzaro, Torino. Quali birrifici stanno per aprire coi vostri impianti? A breve aprirà l'impianto della Birra Lo Conte di Catanzaro Lido. Che tipo di supporto fornite ai vostri clienti? Progettazione dell'impianto e degli spazi, logistica, normativa, assistenza pre e post-vendita. Per i clienti un po’ a corto di informazioni sulle tecniche birrarie, fornite strumenti di formazione? Tutti i clienti vengono opportunamente addestrati anche in relazione alla caratteristica dei nostri impianti che si differenziano concettualmente da quelli della concorrenza. I nostri impianti, dopo l'avviamento, consentono un collegamento automatico con la casa produttrice per ogni eventuale intervento gestibile a distanza. Vi avvalete del contributo di docenti o mastri birrai che operano in loco o presso la vostra sede? Ci avvaliamo di mastri birrai che operano sul territorio nazionale e che hanno già acquisito una certa esperienza presso le microbirrerie in funzione. Che tipo di novità avete in mente per il futuro? Ci stiamo pensando e lavorando ma per ora è prematuro parlare tout court di novità Il vostro mercato si esaurisce con l’Italia o vi rivolgete anche a tutta Europa? Per ora il nostro mercato si esaurisce in Italia, tuttavia non ci mancano richieste di preventivi per impianti da realizzare all'estero. In Italia ci sono oltre 130 microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell'appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sé positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo? Attualmente le microbirrerie sono quasi 180. Per le birre industriali non parlerei tanto di appiattimento del gusto quanto di vera e propria qualità complessiva (certo non mancano anche in questo settore delle birre di buona/ottima qualità). Le birre prodotte artigianalmente possono a nostro avviso essere considerate quasi un prodotto diverso da quelle industriali; ci risulta che sia difficile per chi si avvicina ad una buona (ci sono anche quelle mediocri o addirittura pessime) birra artigianale riuscire a degustare di nuovo una birra industriale, se non per togliersi semplicemente la sete e questo non può e non deve essere una caratteristica prioritaria. Cosa ne pensate del mondo birrario artigianale, ovvero del modo col quale si sta procedendo, le scelte che si sono fatte in passato e se ha delle proposte per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra industriale e artigianale. Le microbirrerie ci sembra siano destinate ad aumentare ma con un andamento decisamente contenuto, quindi non crediamo si possa palare di minaccia per i grandi produttori industriali; certo esse possono contribuire a diffondere una corretta e positiva cultura birraria e questo crediamo potrà tornare a vantaggio di tutto il settore. Forse a tutt'oggi il settore artigianale soffre di una sorta di "provincialismo" e d'altra parte non potrebbe essere diversamente; ciascuno lavora per sé con in genere una certa ritrosia a condividere esperienze ed obiettivi. Questo è un limite perchè confina a livello locale la birra artigianale; ovviamente non si può parlare di investimenti in promozione e pubblicità e dunque il ritorno d'immagine è molto limitato. L'empasse si potrebbe forse superare con una forte Associazione, alla quale aderiscano la gran parte dei produttori, in grado di portare avanti un discorso comune e condiviso. Oggi esiste Unionbirrai, che però raccoglie solo il 13-15% dei produttori e quindi scarseggia di rappresentatività e di potere contrattuale. La stampa di settore potrebbe certo svolgere un ruolo importante a livello comunicazionale nei confronti dei consumatori senza per questo attirarsi gli strali dei grandi produttori. Luglio 2006 |
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