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Non credo che la diffusione della cultura birraria in Italia passi da appuntamenti tipo Pianeta Birra perchè questi sono monopolizzati da colossi multinazionali che appiattiscono anziché sviluppare il gusto e le differenze delle birre.

Conoscete eventi tipo il Salone del Gusto (ogni due anni a Torino), Cheese (ogni due anni a Bra (CN)), Expogusto a Milano? Avete intenzione di parteciparvi come espositori nei prossimi anni?

Un appuntamento molto interessante, a mio parere, è stato il Salone della birra artigianale e di qualità che si è svolto a Milano lo scorso marzo. Appuntamenti come questi sono da sviluppare per creare una vetrina nazionale per tutti i produttori artigianali di birra italiani. Naturalmente ci sono state delle carenze ma credo che le prossime edizioni vedranno la partecipazione di altri produttori e sopratutto di molti addetti ai lavori.

Come è nata in Lei la passione per la birra?

Come molti birrai la mia passione è nata di fronte ai bicchieri di birra bevuti in giro per l'Europa. Inghilterra, Scozia, Irlanda e Germania sono state le tappe dei miei viaggi da sempre, qui si capisce la differenza tra la birra e quello che producono i brand nazionali in Italia.

Si è mai pentito di aver aperto un microbirrificio?

Pentito mai, anche se in Italia è più facile bloccare un'iniziativa che agevolarla, Asl Utf ecc. sono incubi non uffici al servizio dei cittadini!

In che modo proponete le vostre birre? Ovvero la distribuite nel vostro locale o la fornite ad altri gestori della zona?

Noi distribuiamo le nostre birre a terzi in bottiglia o fusto.

Nel caso in cui lei distribuisse le sue birre in altri locali, vi preoccupate di realizzare dei corsi di formazione per coloro che poi distribuiscono la vostra birra nei locali, ovvero vi preoccupate del mondo col quale la spillano, la conservano, la servono ai tavoli, e quindi temperatura di servizio e gestione dei bicchieri?

Questo è l'unico modo per diffondere la cultura birraria: far vivere ai consumatori la mia passione, fare percepire la personalità e le peculiarità di una birra!

Quale delle sue birre incontra il maggior riscontro del pubblico?

Ad oggi le birre più quotate sono:

- Germana, un birra ad alta fermentazione che si ispira alle birre di Colonia, infatti è molto leggera, secca e con delle note erbacee di lupolo;

- Barbarossa, una Strong Ale molto fruttata;

- Fortemalto, una rielaborazione di una Triple molto gradita dal pubblico femminile.

In Italia ci sono oltre un centinaio di microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell'appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sé positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo?

E' difficile fare delle valutazioni in tal senso, ma sicuramente i prodotti artigianali hanno qualcosa che quelli industriali non hanno: la passione e la dedizione di chi le produce... sono birre vive!

Quanto importante considera lo studio del bicchiere in cui versare la birra, ovvero la scelta del bicchiere corretto per esaltare le qualità la sua bevanda?

E' molto importante il bicchiere, come lo è la temperatura e a cosa si accompagna una birra, sono tutti fattori essenziali a gustare al meglio questa bevanda.

Cosa ne pensa del mondo birrario artigianale, ovvero del modo col quale si sta procedendo, le scelte che si sono fatte in passato e se ha delle proposte per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra industriale e artigianale.

La cosa che mi piace di più del nostro ambiente è il fatto che noi produttori siamo tutti giovani appassionati, la cosa che invece mi piace meno è che non c'è una coscienza di categoria. Questo ci permetterebbe di avere una visibilità maggiore a livello nazionale anche nei confronti delle istituzioni che non fanno differenza tra una fabbrica di birra e un laboratorio artigianale.