Le nostre Interviste
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Homebrewer Giancarlo Spadaro alias "giancarlopa"
Quando nasce e come l’interesse per le birre? Innanzitutto una brevissima presentazione. Mi chiamo Giancarlo Spadaro, vivo a Palermo, sono un ingegnere e lavoro in un ufficio pubblico. Ho 51 anni ed ho iniziato a produrre birra in casa nel 1997. Mi è sempre piaciuta la birra, ma è proprio da quando ho iniziato con l’hobby della birra in casa che ho cominciato a capire che esiste una vera e propria “cultura” della birra. Come hai scoperto che potevi farti la birra in casa e soprattutto la scelta di farsela in casa e di proseguire nel farsela, deriva dalla scelta di farsi una birra che non trovi in commercio o perchè ti incuriosisce e ti appassiona? Ho scoperto della birra in casa per puro caso da qualche conversazione con amici ed ho iniziato a documentarmi sulla cosa attraverso ricerche in rete. Ho prodotto la mia prima birra senza avere mai assaggiato una birra artigianale o fatta in casa. Debbo dire che devo tutto al newsgroup “hobby.birra.it” che in pratica ho visto nascere. Ho continuato fino ad ora, a parte un’interruzione forzata di 2 o 3 anni, perché oltre a piacermi la birra mi appassiona anche l’hobby in se stesso. Per spiegarmi meglio con un paradosso diciamo che potrei continuare a fare birra anche se non mi piacesse la birra.
Ugo Torre d Babette, che consegna il primo premio, un buono acquisto da 100 euro, al vincitore Giancarlo Spadaro [dal sito www.beerpassion.it] Quale ricetta hai scelto per la tua prima birra? La mia prima birra è stata prodotta a partire da un kit di Danish lager. E’ un pò la prassi generale, quasi tutti hanno iniziato con un kit. La ricetta per la seconda birra, da estratto di panettiere più grani speciali, è stata una tradizionale Ale di stile inglese. Quale birra, tra quelle che realizzi, hai ripetuto più volte o magari personalizzato? Non ho mai riprodotto in modo identico la stessa birra, mi è sempre piaciuto modificare qualcosa soprattutto per cercare di capire l’influenza particolare di uno specifico ingrediente o di una modifica della tecnica applicata. Mi ripropongo di replicare solo la belgian wit con la quale ho vinto il concorso di homebrewer “Una birra sotto il Vesuvio” che tra mie produzioni è quella che è piaciuta di più. I tuoi gusti personali sugli stili di produzione, hanno inciso nella scelta delle ricette che realizzi abitualmente o ti piace comunque percorre strade nuove e magari estreme? Visto il mio approccio molto razionale alla materia ovviamente non ho mai percorso strade particolarmente nuove né tanto meno estreme. Voglio dire che non mi sento ancora pronto per la sperimentazione, debbo prima sentirmi più padrone, e non è facile, almeno per me, nella riproduzione degli stili più classici. Forse poi gioca molto anche il carattere, infatti c’è chi nella vita è più pronto a mettersi in gioco, a rischiare tutto in imprese dall’esito imprevedibile e chi, invece, è più prudente, razionale, e preferisce andare con i piedi di piombo. A giorni imbottiglierò la mia prima vera lager che sognavo da anni di realizzare ma che ho sempre rimandato per essere troppo perfezionista: non l’avrei mai realizzata senza un frigo dedicato per fermentazione e lagerizzazione alle giuste temperature. Quali consigli daresti a chi si avvicina al mondo dell’homebrewing? Beh, in genere a chi mi chiede prima l’incoraggio un po’ dicendo:”tutto sommato è semplice, l’attrezzatura necessaria non è poi così complessa e costosa, vengono fuori prodotti che, per chi ha un minimo di gusto, sono superiori alle birre commerciali più scadenti etc.” Poi metto in guardia:“se ti appassiona ti prenderà un sacco di tempo e non limitato alle ore che impiegherai per fare la birra, vederla fermentare, imbottigliare etc. Ti troverai durante la giornata, senza volerlo, a pensare alla prossima ricetta, a come migliorare l’attrezzatura, a guardare sempre, quando entri in grosso magazzino di fai da te, e non solo, le cose che possono interessarti per la birra. In somma, appena comincerai, ti prenderà tantissimo tempo e pensieri. Se non sarà così il problema non si pone perché smetterai dopo il primo kit.” Nella tua esperienza, è meglio fare il percorso che prevede all’inizio il kit, successivamente l’all grain, inframmezzato dall’utilizzo degli estratti o puoi consigliare anche altre strade da sperimentare? Dicevo prima che quasi tutti hanno iniziato con kit, ma su questo mi piacerebbe, senza dilungarmi troppo, fare una osservazione. Chi ha iniziato nei primi anni 90’ non aveva a disposizione, in italiano, proprio niente. L’unica fonte erano libri in inglese, nemmeno facilmente reperibili, e solo siti internet inglesi ed americani specializzati. Chi comincia adesso ad entrare nel mondo dell’homebrewing ha a disposizione una mole di informazioni e di possibilità di apprendimento veramente senza limiti (es. libri, newsgroup, siti e forum dedicati, software di vario genere, corsi dimostrativi completi ecc.). Quanto sopra può consentire ad un principiante di iniziare immediatamente con l’all-grain cosa che mi sento di consigliare a chi però, come dicevo sopra, ha già la sua buona dose di volontà e tempo da dedicare. Di solito qualche tuo amico assaggia le tue produzioni o preferisci tenertele per te? Certo! Ovviamente la prima! Una delle cose più belle e gratificanti è proprio far assaggiare i risultati del proprio lavoro agli amici. Non credo esistano homebrewer del secondo tipo. Vorrei aggiungere che purtroppo in Sicilia gli homebrewer, specie all grain, non sono molti ed io non ho mai potuto godere dello scambio diretto di esperienze , degustazioni etc. che invece in altre parti d’Italia sono all’ordine del giorno. Spero ovviamente, e qualche segnale già c’è, in una crescita, anche da noi in Sicilia, sia dell’homebrewing che della cultura della birra in generale. Il settore dell’homebrewing è ancora acerbo, sono pochi i punti vendita che hanno una scelta discreta, la maggior parte delle volte conviene ordinare via internet. Dalla tua esperienza quali suggerimenti daresti? Non so… certamente, almeno da noi, l’ordinazione in rete rimane il principale canale. Unionbirrai da alcuni anni realizza concorsi per HB. Hai partecipato a qualcuno di questi o hai intenzione di farlo in futuro? E’ stato un enorme piacere ed onore partecipare, addirittura come co-docente, al corso tenuto da Davide Bertinotti a Palermo a febbraio 2007 in occasione della manifestazione “Dolcemente salato” Restando in tema, Unionbirrai si sta impegnando per fornire ai propri soci sconti per acquistare i prodotti di birrificazione casalinga. Hai qualche consiglio per migliorare queste agevolazioni o dei suggerimenti da girare a Unionbirrai? Vanno sicuramente incrementate, per quanto possibile, tutte le agevolazioni per l’acquisto di materiale per homebrewing e far accelerare la crescita, specie tra i giovani, della cultura della birra Oltre al newsgroup it.hobby.birra e al sito www.hobbybirra.com c’è qualche altro newsgroup o sito web anche non italiano che utilizzi per scambiare idee, ricette e per cercare consigli? Come dicevo prima sono tanti e mi sembra riduttivo citarne solo due o tre. Basta partire da quelli citati e come d’incanto, tra un link e l’altro, si apriranno le porte per tantissime informazioni. Febbraio 2007 |
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