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Le nazioni della birra
|
GRANI ED ALTRI
INGREDIENTI FERMENTABILI
a cura di Max:
rosamax@split.it
CARATTERISTICHE ED UTILIZZO
I grani e gli altri ingredienti
(fiocchi, ecc.) che forniscono al mosto materiale fermentabile si dividono
in diverse categorie che determinano la loro tecnica di utilizzo.
La prima distinzione e' fra ingredienti che necessitano di mashing e
quelli che non ne hanno bisogno. Questi ultimi infatti hanno già subito
una trasformazione che ha convertito l'amido in zuccheri più o meno
fermentabili. E' come se fosse avvenuto una specie di mini-mashing
all'interno di ciascun piccolo grano di malto. In questo processo e'
avvenuta (in misura variabile) anche una caramellizazione o tostatura.
Tutti i malti con il nome che inizia per Cara- appartengono a questa
categoria, insieme ai malti crystal, chocolate e black.
La loro utilità e' quella di poter essere usati con semplicità nel
metodo di produzione da estratto di malto. La loro funzione e' di
aggiungere/variare colore, gusto, aroma (e in qualche caso, come nel
Carapils, corpo) e non quella di costituire il "grosso" del materiale
fermentabile: per questo sono anche utilizzati nella tecnica produttiva "all
grain"; in questo caso subiscono il processo di mashing insieme agli altri
grani, ma solo per comodità di uso.
Anche fra i grani e gli ingredienti che necessitano di mashing si deve
fare una distinzione: infatti
-
alcuni grani contengono
già
gli enzimi necessari alla conversione di amido in zucchero, anzi in
quantità superiore alle loro stesse esigenze
-
alcuni grani contengono
già
detti enzimi, ma solo in quantità strettamente necessaria a loro stessi
-
altri grani o ingredienti ne
sono privi. Questi ultimi (sono gli ingredienti più... rompiscatole)
devono essere miscelati insieme ai grani di tipo 1.
Tornando agli ingredienti che
non necessitano di mashing, da notare che alcuni (come l'orzo tostato) non
sono in realtà "saccarificati" (amido convertito in zucchero) ma
semplicemente tostati in modo tale da estrarre solamente colore (scuro) e
aroma (tostato). Infatti il concetto base di tutto è:
-
vogliamo estrarre zuccheri
e/o colore, gusto e aroma
-
non *dobbiamo*
estrarre amido
|
NECESSITA
MASHING |
HA ENZIMI
SUFFICIENTI |
HA ENZIMI
IN ECCESSO |
Pilsener |
SI |
SI |
SI |
Pale |
SI |
SI |
SI |
Grano |
SI |
SI |
NO? |
Grano non
maltato |
SI |
NO |
NO |
Monaco |
SI |
SI |
NO |
Vienna |
SI |
SI |
NO |
Amber |
SI |
NO |
NO |
Biscuit |
SI |
NO |
NO |
Fiocchi |
SI |
NO |
NO |
Carapils |
NO |
/ |
/ |
Cara-xxx |
NO |
/ |
/ |
Crystal |
NO |
/ |
/ |
Chocolate |
NO |
/ |
/ |
Special B |
NO |
/ |
/ |
Black |
NO |
/ |
/ |
Roast
barley |
NO |
/ |
/ |
Quanto sopra per quanto
riguarda la possibilità di utilizzo dei grani; ora passiamo al loro
effetto quando vengono impiegati
CORPOSITA' DELLA BIRRA
E' in relazione (anche se non
soltanto) con la fermentabilità del mosto.
Infatti, gli zuccheri derivati
dal malto (o dai grani non maltati o dai fiocchi) non sono fermentabili al
100% - al contrario ad es. dello zucchero, vedi più sotto); al contrario
la fermentabilità e' di solito fra il 60 ed il 65% e alla fine della
fermentazione permangono nella birra zuccheri non fermentabili (le
destrine). E' questo che determina la dolcezza e la corposità della birra.
La % di
fermentabilità varia a
seconda del procedimento di mashing adottato; qui voglio solo far notare
che alcuni grani "speciali" o da "steeping" (ovvero quelli che non
necessitano di mashing) hanno secondo alcuni autori una fermentabilità
piuttosto ridotta e quindi contribuiscono positivamente al corpo della
birra. Ciò e' vero sicuramente per il Carapils (detto "malto destrinico")
ma e' dibattuto per Crystal e similari.
ALTRE CARATTERISTICHE
Mi soffermo maggiormente solo
sui malti da me usati, essenzialmente quelli da aggiungere all'estratto,
ma aggiungo un cenno anche a proposito degli altri.
PILSENER
E' il malto di base per la
maggior parte delle birre dell'Europa Continentale. E' quello che da il
colore più chiaro alla birra.
PALE ALE MALT
Simile al precedente,
prodotto a temperatura leggermente superiore. Rispetto al precedente e'
più modificato (meno proteine, meno rischio di torbidezza della birra),
meno, chiaro, meno ricco di enzimi.
MILD ALE MALT
Altro malto inglese,
più
scuro ma molto ricco in enzimi
VIENNA, MUNICH
Sono prodotti a temperatura
progressivamente maggiore (in genere da malti continentali) e danno un
colore progressivamente più scuro alla birra, dall'ambrato al bruno se
impiegati al 100%. Hanno enzimi appena sufficienti a convertire se
stessi.
AMBER, BISCUIT
Ancora
più tostati,
dall'aroma più biscottato e non ancora caramellato come i malti che
seguono. Poveri di enzimi.
CARAPILS
Colore: chiaro, nessun
contributo
Aroma: leggermente caramellato
Fermentabilità bassa, viene quindi impiegato per aggiungere corpo alla
birra
CARAMUNICH, CARAVIENNE
Caratteristiche in parte
simili ai malti di Monaco e Vienna non caramellati; sono comunque da
usare in quantità moderate (i non caramellati si usano anche fino al
100%) Contribuiscono anche al colore.
CRYSTAL
Colore: da ambrato a ramato a
bruno chiaro a seconda della quantità Aroma: anche questo e' un malto
caramellato, e secondo me se usato in quantità (es. 200-300gr x10
litri) e' uno dei malti che da' maggiormente un gusto.. "caramellato"
CHOCOLATE
Colore: anche in
quantità
moderate può contribuire ad un colore bruno o decisamente scuro alla
birra
Aroma: richiama un po' il cioccolato, ma anche un po' il tostato-caffe'
come il Roast.
SPECIAL B
Caratteristiche simili al
chocolate, ma secondo me da' un gusto ancora più "cioccolatato" e meno
tostato. Uno dei miei preferiti.
ROAST BARLEY
Orzo tostato, non maltato!
Insieme al Black e' quello che contribuisce maggiormente al colore, ma a
volte e' usato in quantità molto moderate per certe birre rosse.
Caratteristico aroma tostato tipo caffè; indispensabile nelle stout
irlandesi
BLACK MALT
Simile al precedente, ma di
aroma ancora più deciso e penetrante.
I malti scuri vanno usati con
moderazione, normalmente non eccedere i 100-120 gr *totali* per 10
litri; a meno di non preparare una stout tipo Guinness, in questo caso
si possono anche superare i 200gr.
MALTO DI GRANO
Oltre all'impiego (in
quantità fino al 50% e oltre) nelle tipiche weizen, può venire usato
in piccole quantità in quasi tutte le ricette per aumentare la ritenuta
di schiuma.
ZUCCHERI
Per i vari tipi di zucchero non
vi sono molte considerazioni da fare. La prima cosa da notare e' che
essendo fermentabili in genere al 100% gli zuccheri non portano alcun
contributo alla dolcezza della birra, anzi: birre con alte percentuali di
zucchero (ad es. bianco, da tavola) sono MENO dolci e soprattutto meno
corpose e gustose di birre "tutto malto".
Lo zucchero va quindi usato con
parsimonia accertandosi che sia stilisticamente coerente con il tipo di
birra che si prepara - ad esempio, alcuni tipi di ales belghe lo
prevedono.
Alcune Old Ale comprendono
nella ricetta zuccheri scuri, non raffinati tipo Demerara o anche melassa,
che ha una aroma particolare e avvertibile. Ales belghe impiegano lo
zucchero "candito" (Candy Sugar) in grossi cristalli. Quello chiaro non
da' risultati molto differenti dallo zucchero bianco, ma lo scuro ha un
aroma più interessante e contribuisce anche al colore.
In questa categoria ricordiamo
anche il MIELE. Anche questo ingrediente e' composto da zuccheri
fermentabili al 100% o quasi (quindi in genere non contribuirà a dolcezza
e corpo) ma ha un suo aroma e gusto che può essere interessante in certe
birre. Va aggiunto verso la fine della bollitura se si vuole esaltarne
l'aroma, in caso contrario all'inizio.
ESTRATTO
Anche qui poche considerazioni.
L'estratto di malto, come già detto in altre sezioni della guida, e' in
pratica un "concentrato" di un mosto ottenuto dal produttore con la
tecnica di mashing di determinati grani. Visto che non e' quasi mai
possibile, conoscere gli ingredienti usati, il consiglio e' di usare il
tipo chiaro e fare le opportune aggiunte di grani speciali.
L'estratto per panetterie -
reperibile presso alcuni grossisti, che a volte richiedono partita IVA -
*non* e' un prodotto pensato per l'homebrewing, ma ha permesso a decine di
homebrewing di birrificare con ottimi risultati. Secondo fonti
attendibili, e' malto d'orzo e non di grano come a volte viene riferito.
Da evitare invece quello secco (a volte e' mischiato a farine non
utilizzabili direttamente per la birrificazione) e quello scuro o
integrale.
LA
GRADAZIONE
Cominciamo dalla "teoria":
quando usiamo il densimetro misuriamo in realtà la *densità* del mosto,
ma questo e' un modo per misurarne indirettamente la gradazione, ossia la
percentuale di zuccheri nel nostro mosto. Questo perché lo zucchero
disciolto in acqua ha una densità maggiore di 1 (circa 1.6) per cui la
densità della miscela risulta aumentata.
Si può dimostrare facilmente che la DIFFERENZA tra la densità misurata e
quella dell'acqua (=1) e' direttamente proporzionale alla gradazione
saccarometrica in VOLUME.
Per esempio, 100 grammi di zucchero purissimo disciolto in un litro di
soluzione (che per definizione e' 10 gradi saccarometrici in volume) darà
una densità di 1,038. 50 gr per litro = 5 sacc vol ==> densità 1,019 e
così via.
Si noti che i gradi sacc. vol. sembrano una scala un po' anomala (peso in
volume) ma corrispondono al modo in cui noi formuliamo le nostre ricette!
Gli anglosassoni usano direttamente la densità (OG) come misura di
gradazione, di solito moltiplicata per 1000 (es di cui sopra 1038). Più
precisamente, bisogna tenere d'occhio le ultime due cifre (es. di cui
sopra 38) che a volte vengono chiamati punti, "points". Ricapitolando,
dividendole per circa 3.8 (+ esattamente 3.83) torniamo ad avere i gradi
S.acc. (es. 38/3.8=10 sacc vol)
E veniamo alla parte pratica...
molto semplice: si può lavorare in gradi sacc. o in "punti" di OG, a
seconda dell'abitudine. Ogni ingrediente zuccherino, da' un suo contributo
alla gradazione, dipendente dalla sua quantità e dalla % di zuccheri che
posso estrarre. Per ogni ingrediente, quindi, devo conoscere, i "punti"
che mi può dare fissata una quantità. Io lavoro in KG OGNI 10 LITRI. Gli
US in libbre per galloni... ma quando impareranno!! :-)
Prendiamo ad es. lo zucchero. 1kg ogni 10 litri corrisponde all'esempio
precedente (100gr x 1 litro), quindi mi aspetterei 38.3 punti. In realtà
essendo lo zucchero da tavola non purissimo, un valore più esatto e'
circa 36. L'estratto di malto secco e' quasi tutto zucchero, circa 35.
Quello liquido contiene il 20% di acqua, quindi 29. Per i grani, e' un po'
più complicato, perché dipende dal fattore di estrazione che dipende a
sua volta dalla tecnica usata (infusione, steeping, tipo di attrezzatura,
abilita'!).
Qui i dati spesso riportati non sono sempre chiari, perché a volte nei
numeri che si leggono non e' chiaro se siano teorici, pratici, relativi a
infusione, steeping ecc. Però, viste le quantità impiegate, qui il
nostro errore ha pochissima importanza.
Ecco una tabellina riassuntiva
dei valori che uso personalmente:
Zucchero
bianco |
36 |
Zucch.
scuro |
35 |
Estratto
Malto Secco |
35 |
Estratto
Malto Liquido |
29-30 |
Miele |
27 |
Crystal
Malt |
16 |
Black Malt,
Roasted B |
4 |
Altri grani: per grani tipo
Cara- valori leggermente superiori o eguali al Crystal. Grani chocolate o
similari, valore intermedio tra Crystal e Black. Il concetto e' che
maggiore e' la tostatura, minore e' la resa zuccherina
Facciamo l'esempio di una
ricetta di Bitter Ale x 10 litri
Estratto |
1500 |
1.5 x 28=42 |
Crystal |
125 |
0.125 x 16=
2 |
Chocolate |
50 |
0.05 x 12=
0.6 |
Totale 44.6 punti (arrotondiamo
a 45) = 1045 OG
Per le birre prodotte
direttamente dai grani il discorso e' più complesso. Un determinato malto
ha un certo contenuto zuccherino "potenziale", ma la quantità esatta che
si riesce a portare in soluzione nel mosto dipende dalla tecnica usata
(per questo si rimanda ai capitoli relativi); la percentuale di zuccheri
ottenuti rispetto a quelli teoricamente possibili e' detta "efficienza".
Solo a titolo di esempio:
Pale Ale Malt
29.6 punti x 75% efficienza=22 punti circa (come sopra, riferito a KG per
10 litri di birra)
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