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Le nazioni della birra
Le foto in questo articolo sono degli impianti realizzati presso la Brasseria Spluga
In alto l'impianto di cottura
In basso i tini di fermentazione |
Cerevisia - Impianti per Birrifici
Intervista realizzata nel mese di Giugno 2010. Risponde alle nostre domande Ernesto Alberti Posizione Geografica
Se vi siete recati in passato a Pianeta Birra (Rimini), che opinione vi siete fatti dell'evoluzione di questo appuntamento. Secondo il tuo parere, l'evoluzione che ha raggiunto, va nella direzione di una concreta diffusione della cultura birraria o si sta sempre più appiattendo verso i grandi colossi multinazionali? Abbiamo esposto a Pianeta birra nel 97 e nel 98, poi la sempre crescente richiesta, nel nostro settore, non ci ha concesso di dedicarci a questo appuntamento. Ultimamente questa fiera è un po’ snobbata dai grandi produttori, mentre è diventata un punto di riferimento per i produttori artigianali. Per quanto riguarda la diffusione della cultura birraria, penso che siamo ancora lontani. Conoscete eventi tipo il Salone del Gusto (ogni due anni a Torino), Cheese (ogni due anni a Bra (CN)), Expogusto a Milano? Avete intenzione di parteciparvi come espositori nei prossimi anni? Esporre nelle varie fiere di settore è sempre interessante e comporta anche ottimi risultati in termini di risposta del pubblico. Ma per contro implica una notevole mole di lavoro da eseguirsi in tempi brevi. L’attuale sempre crescente domanda, in questo settore, non ci permette di dedicare risorse a nuove kermesse. Come è nata in voi l’interesse per questo settore? Personalmente provengo dal settore HO.RE.CA. ed essendo nato in questo settore ho assistito alla rinascita del gelato artigianale. Quando sono venuto a conoscenza che la stessa riconversione stava partendo nel settore della birra ed essendone da sempre un appassionato, ci ho subito creduto. La frequentazione della Repubblica Ceca, della sua straordinaria tradizione birraria, dei mastri birrai Cechi di vari stabilimenti, mi hanno dato le basi tecniche necessarie. Siamo perciò entrati in questo settore nel 1986. In quali birrifici artigianali sono presenti i vostri impianti?
Per alcune di queste referenze non è stato fornito l’impianto di produzione completo, ma solo alcune parti o l’impianto di spillatura. Quali birrifici stanno per aprire coi vostri impianti? Sono in previsione nuove installazioni a Palermo, a Turate ed a Verona. Che tipo di supporto fornite ai vostri clienti? A differenza di altri forniamo, oltre agli impianti, impianti di spillatura, linee di confezionamento, materie prime, detergenti, strumenti ed accessori, confezioni (fusti & Bottiglie), bicchieri e boccali e tutto ciò di cui può aver bisogno un birrificio. Così facendo ci poniamo come partner nei confronti dei clienti e non come semplici fornitori, condividendo l’interesse nel successo delle attività. A tal proposito ci preoccupiamo anche dell’ottenimento dei permessi. Per i clienti un po’ a corto di informazioni sulle tecniche birrarie, fornite strumenti di formazione? Disponiamo di esperti mastri birrai Cechi, che si occupano dell’istruzione del cliente, del collaudo degli impianti e dell’avvio degli stessi. È inoltre disponibile un servizio post vendita a disposizione dei clienti, che possono consultarci per qualsiasi dubbio o perplessità riguardo alle procedure. Vi avvalete del contributo di docenti o mastri birrai che operano in loco o presso la vostra sede? Come già detto collaboriamo con diversi esperti mastri birrai direttamente presso il cliente. Per i clienti che volessero seguire un corso di produzione, prima di iniziare a produrre, consigliamo i corsi dell’I.T.I.S. Minuziano a San Severo (FG) dove abbiamo installato un impianto didattico appositamente progettato allo scopo.
Che tipo di novità avete in mente per il futuro? Siamo già esclusivisti di tecnologie di nostra concezione quali: la centralina di spillatura pneumatica a controllo micrometrico ed il sistema di pulizia semiautomatico delle linee di spillatura, a partire da serbatoi. Attualmente stiamo lanciando sul mercato un innovativo sistema di refrigerazione fusti, per la spillatura a freddo. Ideale per la birra artigianale infustata. Il vostro mercato si esaurisce con l’Italia o vi rivolgete anche a tutta Europa? Abbiamo già lavorato in Repubblica Ceca, Spagna, Svizzera e Vietnam. Siamo inoltre responsabili birra per FESTO s.p.a. multinazionale Tedesca. Si dice che in Italia ci siano oltre duecentocinquanta microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell'appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sè positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo? Come già detto la nostra esperienza professionale, parte dalla considerazione del successo che ha avuto la rincorvesione del gelato come prodotto artigianale. Nel caso del gelato all’inizio era il caos, poi col passare del tempo solo chi produce qualità è sopravvissuto ed ha prosperato. Però anche dopo più di 30 anni il gelato industriale è al di la dall’essere surclassato. I due prodotti hanno infatti trovato dei posizionamenti diversi. Se vado in una gelateria a farmi una coppa pretendo e trovo un prodotto artigianale, se invece vado al supermercato troverò il prodotto industriale. Così penso si evolverà questo settore, nelle birrerie troveremo sempre più spesso i prodotti artigianali, prodotti in loco o da terzi, mentre nelle offerte del supermercato continueremo a trovare i prodotti industriali. Chiaramente c’è da fare un distinguo, nel senso che in Italia, per cultura, si conosce e si apprezza più il buon gelato che la buona birra, ma siamo sulla buona strada ed il tempo premierà che si è sempre prodigato per divulgare la cultura birraria nel nostro Paese. Cosa ne pensa del mondo birrario artigianale, ovvero del modo col quale si sta procedendo, le scelte che si sono fatte in passato e se ha delle proposte per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra industriale e artigianale. Purtroppo in Italia non c’è ancora una vera cultura birraria, si sa siamo il Paese del vino e per questo attualmente regna il caos. Ci sono una miriade d’associazioni, forum, corsi e pseudo esperti che dicono tutto ed il contrario di tutto e per chiunque si avvicini profano a questo mondo è veramente difficile orientarsi. Molti birrai produttori hanno come unica formazione l’home brewing ed internet e pretendono d’inventare tipologie nuove. La cultura birraria però esiste ed all’estero esistono anche scuole dove questa viene insegnata. In pratica non c’é niente da inventare bisognerebbe solo rifarsi a ciò che esce dalle scuole più blasonate. Fonte Redazionale Luglio 2010 |
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