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Cerb - Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra

www.agr.unipg.it/cerb

C/o Dipartimento Scienze Economico-Estimative e degli Alimenti Via S. Costanzo, s.n.c. - 06126 Perugia Tel.: 075-5857923 - Fax: 075-5857946

Risponde alla nostra intervista Il Professor Paolo Fantozzi, che dirige il CERB a Perugia.

Prof Fantozzi, lei è il Direttore del CERB, ovvero il Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra. La vostra attività nasce a metà del 2003, come nasce l'idea di realizzare questo Centro a Perugia?

A dire il vero, la nostra attività nel settore birra, nasce nel 1998. Infatti,  l’allora Dipartimento di Scienze degli Alimenti della Facoltà di Agraria, dell’Ateneo Perugino, è stato coinvolto, attraverso il progetto nazionale di ricerca del MIUR dal titolo “Salvaguardia delle proprietà nutrizionali delle bevande fermentate ed innovazione di prodotto”, in un contesto di collaborazione con il mondo dell’Impresa, rappresentato da Assobirra. I fruttuosi risultati ottenuti in campo scientifico hanno dimostrato la notevole qualificazione scientifica in materie ed un elevatissimo livello di affidabilità e continuità della struttura nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Da tutti ciò è nata l’idea di realizzare il primo ed unico Centro Universitario di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra in Italia. La visualizzazione estesa delle nostre attività è visibile nel nostro sito web dell’Università di Perugia  ( www.agr.unipg.it/cerb )

Dal sito web del Centro apprendiamo che l'attività del Centro si esplica su tre binari, la Ricerca, la Formazione e la Sviluppo e Laboratorio di Analisi. Ci spiega che tipo di attività vengono svolte dai ricercatori in queste tre aree?

Il CERB vuole essere un “luogo di incontro” finalizzato alla ricerca nel campo della produzione, dello sviluppo e della certificazione qualitativa della birra, per la migliore tutela del consumatore e della qualità del prodotto, ma anche un punto di scambio in cui si possa svolgere una formazione specifica degli studenti e non solo.

Come riportato nel Regolamento di Funzionamento e anche nella politica per la Qualità del CERB, ai sensi della norma UNI EN ISO 9001:2000 “Sistema Gestione Qualità”, sono stati individuati nella ricerca, nella formazione e nello sviluppo (attività analitiche) i processi principali del Centro. Tali processi comprendono: attività di ricerca e sperimentazione su materie prime del settore agroalimentare, con particolare riferimento alla birra e alle sue materie prime; ricerca finalizzata al raggiungimento di obiettivi di interesse connessi alla produzione, allo sviluppo e alla certificazione della qualità (nutrizionale, salutistica, sensoriale e merceologica) della birra; attività di laboratorio per diverse tipologie di analisi (chimiche e biologiche) su materie prime e prodotti trasformati dell’industria birraria; consulenza tecnico-scientifica finalizzata al raggiungimento di obiettivi connessi all’implementazione dei metodi di analisi di laboratorio; attività di formazione per tesisti, dottorandi, tirocinanti, borsisti; attività di formazione per Enti ed Istituzioni locali, nazionali ed internazionali, al fine di favorire il trasferimento della conoscenza delle proprie attività e l’effettuazione di stage formativi; attività di informazione e divulgazione scientifica dei risultati ottenuti durante la ricerca.

I ricercatori coinvolti nella struttura del CERB svolgono tutte le attività sopra elencate, al fine di acquisire una dinamicità lavorativa che ai giorni d’oggi il mondo del lavoro richiede.

Prof. Paolo Fantozzi

Che tipo di legame ha il Centro con Assobirra?

Il legame tra CERB e Assobirra nasce dalla volontà dei due mondi, Grande Industria e Università, di realizzare una partnership permanente finalizzata a portare avanti temi di ricerca e sperimentazione. Su questa base è stata sottoscritto un accordo convenzionale che stabilisce e descrive le collaborazioni formali tra i due Enti.

Consiglio del CERB

Sono in programma due eventi prossimamente, ovvero l'EBC Brewing Science Group - Technical Meeting a Perugia il prossimo settembre 2006 e il prossimo anno il Congresso EBC a  Venezia. Durante questi due meeting, che tipo di contributo fornirà il vostro Centro?

Prima di tutto vorrei sottolineare il fatto che siamo veramente orgogliosi di ospitare in Italia, “terra” decisamente vocata al settore vitivinicolo, due eventi internazionali sul tema birra. Inoltre, non nascondo una nota di soddisfazione che uno dei due meeting, il Technical, verrà svolto presso l’Ateneo perugino. Il CERB, oltre ad essere l’organizzatore del primo meeting, parteciperà anche a quello di Venezia. I due eventi, oltre ad essere un contesto per discutere ed approfondire tematiche del settore, sono un momento in cui vengono esposti i risultati delle varie ricerche inerenti la scienza e la tecnologia della produzione della birra e del malto. Grazie al lavoro svolto dai ricercatori della struttura, il CERB esporrà i risultati di ben tre ricerche scientifiche attualmente in corso e finanziate del MIUR e dal MIPAF..

Tra le vostre finalità nell'area della ricerca c'è quello di fornire una maggior flessibilità tecnologica rispetto all'Impianto industriale e di realizzare dei processi vantaggiosi per il valore nutrizionale del prodotto finale di processo. Ci può fornire qualche dettaglio e qualche esempio?

La nostra idea è quella di riuscire a trovare nuove applicazioni tecnologiche, e non solo, per agevolare sia l’intero processo produttivo, sia per sviluppare nuove tipologie di birra. Ciò attraverso l’implementazione di un impianto pilota ad alta tecnologia per la produzione della birra e la possibilità di sperimentare “in linea”.

I ricercatori del Cerb

Avete intenzione di aprirvi a delle collaborazioni con UnionBirrai e con i produttori di birra artigianale, visto che dalle vostre finalità non sembrerebbero tra i vostri attuali obbiettivi.

Sicuramente si. Le nostre finalità statutarie prevedono, ovviamente, ogni possibile apertura scientifica all’esterno che, così come attualmente in corso con Assobirra, potrà essere estesa a chiunque lo richieda, sempre sulla base di un accordo convenzionale. Contatti proficui, ad esempio, sono in corso proprio in questi giorni con il Presidente di UnionBirrai, Prof. Francesco Sangiorgi

Le pubblicazioni realizzate dal Centro sono facilmente accessibili a coloro che si occupano di produzione di birra a livello artigianale o casalingo, o sono necessari requisiti particolari?

Un altro obiettivo del Centro è quello di diffondere i risultati della ricerca; al fine di rendere disponibile a tutti i risultati ottenuti, abbiamo deciso di inserire nel nostro sito l’elenco di tutte le pubblicazione del CERB. Chiunque fosse interessato, può richiederci, anche via e-mail, copia dell’argomento di interesse. L’elenco delle pubblicazioni è disponibile al seguente indirizzo http://www.agr.unipg.it/cerb/pubblica.html

Immagino che ci siano forti collaborazioni con le malterie italiane. In Italia ci sono 4 grosse malterie. Le reputa sufficienti per il mercato italiano, specie per il crescente comparto delle birre artigianali? E soprattutto la linea di produzione delle malterie, la considera in linea con le tecnologie a disposizione in questo settore?

L’attività di ricerca del CERB non si basa solamente sul prodotto finito birra, ma si estende su tutta la filiera, comprendendo anche le materie prime. Non ci dimentichiamo che per ottenere un eccellente prodotto finale, bisogna partire da materie prime altrettanto ottime. Si, ci sono dei contatti anche con le due più grandi malterie italiane, ma al momento non abbiamo ancora formalizzato nessuna convenzione.

Come ben saprà molte filiere del settore agroalimentare non sono autosufficienti nell’approvvigionamento delle materie prime. Tra queste rientra anche quella della birra.

Un momento delle attività del CERB

Posso dire che con la produzione italiana di malto non riusciamo a soddisfare la richiesta di tutto il mercato nazionale. Infatti, nel 2004 la produzione di malto in Italia è stata di 56.823 ton. mentre l’importazione è stata di 111.751 ton. (dati di Assobirra 2005).  Ritengo che l’industria della maltazione sia in linea con l’adeguamento tecnologico, anche se il processo è molto semplice, ma soprattutto soddisfa a pieno quanto richiesto delle recenti disposizioni legislative comunitarie in termini di sicurezza e rintracciabilità.

La vostra collaborazione si esaurisce con L'Univ. di Perugia e con Assobirra o si estende anche ad altri atenei italiani (ad esempio con il Prof. Sensidoni e il Prof. Buiatti ad Udine)?

Naturalmente essendo il CERB una struttura dell’Ateneo perugino, ed essendo nato per soddisfare le esigenze del settore birrario, i nostri partners principali sono sia la stessa Università, con i suoi Dipartimenti che Assobirra. Non ci dimentichiamo però, che grazie alla nostra responsabilità di partecipazione e coordinamento di importanti  progetti di ricerca nazionali, collaborano già con noi diverse strutture di ricerca nazionali quali ad esempio: l’INRAN, il CNR, l’Università di Udine- Dipartimento di Scienze degli Alimenti, l’ISRIM, oltre a numerosi altri istituti di ricerca pubblici e privati ed industrie. 

Le vostre ricerche si basano anche sull'esperienze quotidiane che vivono i produttori di birra?

Naturalmente le nostre ricerche sono finalizzate per un contesto industriale, ma ciò non toglie che, sia le stesse applicazioni, che i risultati ottenuti possano essere utilizzati anche dai piccoli produttori di birra.

Aprile 2006

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