Le nostre Interviste
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Birrificio Birranova
Risponde alla nostra intervista Donato Di Palma Se vi siete recati in passato a Pianeta Birra (Rimini), che opinione vi siete fatti dell'evoluzione di questo appuntamento. Secondo il tuo parere, l'evoluzione che ha raggiunto, va nella direzione di una concreta diffusione della cultura birraria o si sta sempre più appiattendo verso i grandi colossi multinazionali? Alla fiera di Rimini, ci vado come appassionato da 6 anni, e l'evoluzione c'è stata eccome, bastava vedere quest'anno quanta gente c'era nel padiglione dei birrifici artigianali. La fiera di Rimini comunque man mano si stà svuotando dei grossi colossi multinazionali i quali sembra vogliano quasi boicottare questa manifestazione. Chissà se fra qualche anno si chiamerà "Pianeta Birra Artigianale".
Conoscete eventi tipo il Salone del Gusto (ogni due anni a Torino), Cheese (ogni due anni a Bra (CN)), Salone della Birra a Milano, o Taste a Firenze? Avete intenzione di parteciparvi come espositori nei prossimi anni? Sicuramente nei prossimi anni parteciperò a qualcuno di questi eventi, selezionandoli fra quelli che riescono a far partecipare un maggior numero di operatori del settore. Come è nata in Lei la passione per la birra? La passione è nata un po' come tutti, dapprima bevendo birre cercandone sempre di nuove e diverse, successivamente ho scoperta la possibità di fasela in casa e di lì è partito tutto, i primi kit e poi l'allgrain. In che modo proponete le vostre birre? Ovvero la distribuite nel vostro locale o la fornite ad altri gestori della zona? Siamo partiti subito con il nostro locale, abbiamo un pub che si chiama "La Cantina della birra" ed a breve iniziamo la distribuzione ad altri locali della zona. Nel caso in cui lei distribuisse le sue birre in altri locali, vi preoccupate di realizzare dei corsi di formazione per coloro che poi distribuiscono la vostra birra nei locali, ovvero vi preoccupate del mondo col quale la spillano, la conservano, la servono ai tavoli, e quindi temperatura di servizio e gestione dei bicchieri? Certamente, è fondamentale farlo, altrimenti svanisce tutto il lavoro fatto in birrificio. Può parlarci di qualche abbinamento gastronomico che proponete nel vostro Brewpub, e soprattutto come nasce un abbinamento gastronomico con le vostre birre? La "Trebbiana" birra chiara tipo Helles, la abbiniamo ai nostri prodotti tipici come polpette di pane fritte e frittelle. La "Abboccata" birra ambrata tipo Bock, la abbianiamo ai prodotti bavaresi tipo bockwurst o taglieri di salumi e formaggi. La "Negramara" birra ambrata tipo Altbier, si abbina perfettamente con lo Stinco di maiale cotto con la stessa birra e in generale con tutte le carni arrosto. Quale delle sue birre incontra il maggior riscontro del pubblico? La maggior parte della gente beve birre chiare, quindi la Trebbiana e quella che vendo di più. La Negramara è quella preferita dagli appassionati. Quale tra le sue birre non riscuote il successo che Lei sperava, e secondo Lei per quale motivo? Appunto la Negramara, perché la gente comune non vuol sentir parlare di birre amare, mentre per gli appassionati è un pregio, per la maggior parte è un difetto. Ma non mollo, continuerò a spingerla. In Italia ci sono quasi duecento microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell'appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sè positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo? Sicuramente più siamo e più si crea cultura, il problema è la qualità. Assaggiando le birre dei vari microbirrifici mi sono convinto che chi apre un microbirrificio perché spinto dalla passione e proviene da anni di esperienza come homebrewer fa prodotti di qualità medio alta. Chi invece apre un microbirrifico perché pensa di fare business senza avere esperienza di come si fa la birra fa prodotti di qualità medio bassa. Cosa ne pensa del nuovo Consorzio Consobir? In tutti i settori fatti da piccoli artigiani, ogni forma di aggregazione è una cosa positiva, spero non rimanga un club per pochi eletti. Quanto importante considera lo studio del bicchiere in cui versare la birra, ovvero la scelta del bicchiere corretto per esaltare le qualità la sua bevanda? Premesso che la cosa più importante è il contenuto e non il contenitore, non mi faccio pippe mentali sui bicchieri. Sicuramente se dobbiamo fare una degustazione il TEKU è un gran bicchiere, se dobbiamo bere un bel boccale tedesco non lo batte nessuno. Ha in mente per il futuro prossimo qualche nuova creazione, o qualche specialità, che vuole anticiparci? Nella mente di ogni homebrewer ci sono mille birre da fare, sicuramente ci sono creazioni future in fermentazione, ma non posso anticiparvi nulla. Cosa ne pensa del mondo birrario artigianale, ovvero del modo col quale si sta procedendo, le scelte che si sono fatte in passato e se ha delle proposte per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra industriale e artigianale. C'è molto da lavorare, le scelte fatte in passato sono giuste, ma non bisogna adagiarsi sugli allori. Ultimamente ci sono sempre più consumatori consapevoli che sanno scegliere un buon vino, un buon olio e altri prodotti alimentari, così deve essere anche per la birra. Dobbiamo imparare da coloro hanno portato negli ultimi dieci anni i vini italiani ad alti livelli, abbiamo bisogno di persone che quando parlano di birra nei vari media sappiano affascinare e coinvolgere la gente. Kuaska da solo non può farcela, ci vuole altra gente che senza presunzione si avvicini a questo prodotto e ne sappia esaltare le caratteristiche. Aprile 2008 |
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