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Associazione Ars Birraria

Sede legale associazione: Montignoso (MS)

telefono: 3206479971 (dalle 18 alle 21)

sito internet: www.arsbirraria.org

informazioni: info@arsbirraria.org

Presidente: Silvio Chericoni

L'associazione si estende su un'area vasta: da Pisa-livorno-Firenze, Lucca, Versilia, Alta Versilia, Garfagnana.

Quando nasce la vostra Associazione?

La nostra Associazione è nata ufficialmente il 24 gennaio di quest’anno ma è stata in grado, per motivi organizzativi, di poter raccogliere le prime iscrizioni a partire dal mese di aprile.

La sede della vostra Associazione si trova?

La sede è in via Pradaccio 24 a Massa (MS)

I fondatori di Ars Birraria

Quanti iscritti o partecipanti contate tra le vostre fila?

Al momento siamo sopra le 40 iscrizioni e sinceramente, conoscendo le caratteristiche purtroppo negative del nostro territorio riguardo alla cultura birraria, è stato un numero che ci ha positivamente sorpresi e ci ha dato ancora di più la voglia di impegnarci in questa avventura.

L’aspetto più gratificante della vostra attività?

Sicuramente quello di riuscire ad avvicinare a questo meraviglioso mondo della birra artigianale persone che ne erano totalmente all’oscuro e sentirle poi entusiaste. Nonostante il poco tempo di vita della nostra Associazione questo scopo lo abbiamo sicuramente ottenuto con il corso di degustazione che siamo riusciti a svolgere a fine maggio e che, grazie alla fondamentale partecipazione di Kuaska, ci ha veramente dato grossa soddisfazione proprio per l’entusiasmo dei partecipanti alla fine delle quattro serate.

Lo stand al Villaggio della Birra Ed. 2006

Che tipo di rapporto avete istaurato coi microbirrifici italiani, magari quelli più prossimi alla vostra area geografica?

Direi ottimo... Proprio durante il corso a cui facevo riferimento prima abbiamo dedicato una serata esclusivamente ai microbirrifici e abbiamo avuto adesioni sia di realtà già consolidate quali il Birrificio Busalla, il Birrificio Artigiano e il Birrificio Torrechiara (Panil) sia di microbirrifici emergenti quali il Birrificio del Golfo e Mosto Dolce. Tra l’altro siamo stati molto contenti del fatto che tutti i diretti responsabili abbiano partecipato di persona alla serata illustrando le proprie produzioni. La realtà dei microbirrifici per noi sarà la linfa vitale per organizzare incontri togliendoci grandi soddisfazioni.

Collaborate con qualche locale in cui svolgete le degustazioni o i corsi?

Ne abbiamo diversi che hanno dato la loro disponibilità ad accoglierci e con i quali abbiamo già avviato una collaborazione (come ad esempio la Brasserie La Loggia a Pisa) ma sicuramente al momento il locale con il quale abbiamo più rapporti è Mr Birra di Viareggio, dove capita anche di svolgere qualche nostra riunione con una buona birra davanti......

Per gli amici un pò a corto di informazioni sulle tecniche birrarie, fornite strumenti di formazione?

Sicuramente sì, anche perchè tutti e cinque i soci fondatori sono homebrewers da diverso tempo per cui con una buona esperienza e, a breve, è previsto proprio un corso di birrificazione casalinga “all grain”.

Vi avvalete del contributo di docenti o mastri birrai?

Per il corso di degustazione come ho detto abbiamo avuto Lorenzo per cui credo di aver detto tutto.... Per i prossimi incontri di degustazione e/o cene sarebbe nostra intenzione ogni volta che ci saranno birre prodotte da microbirrifici italiani cercare di avere la partecipazione dei mastri birrai e comunque abbiamo in programma di organizzare serate dedicate esclusivamente proprio a loro.

Che novità avete in mente per il futuro?

Oltre all’organizzazione di corsi di birrificazione casalinga e di degustazione, l’appuntamento che consideriamo più importante e sul quale stiamo già lavorando è quello previsto per l’estate 2007 e cioè il primo incontro di tutte le Associazioni “ Birrofile“ Italiane che dovrebbe svolgersi a Massa.

Si dice che in Italia ci sia oltre un centinaio di microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell’appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sé positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo?

Sicuramente questo trend di crescita può essere ricollegabile ad un segnale di malessere nei confronti di molte birre industriali ma la mia paura, e da quanto mi risulta non solo mia, è che sia dovuto anche ad una crescente “speculazione” sul mondo della birra artigianale. Intendo dire che diverse realtà nascono perchè ora il settore è di moda e spesso capita di sentire persone che vorrebbero aprire un brewpub o un microbirrificio chiedendoti se la birra si fa con il luppolo. Il problema è che poi lo aprono davvero e, se non si tutelano magari assumendo un mastro birraio competente, rischiano di tirare fuori dei prodotti indecenti che invece di avvicinare persone al mondo della birra artigianale finiscono per allontanarla e riportarla a bersi, rigorosamente alla bottiglia, quella sana Becks ghiacciata. Comunque penso che tra qualche anno il settore si assesterà mantenendo le realtà qualitativamente più valide; le altre si perderanno per la strada.

Cosa ne pensa del mondo birrario artigianale, ovvero del modo col quale si sta procedendo, le scelte che si sono fatte in passato e se ha delle proposte per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra industriale e artigianale?

Mi sembra che Unionbirrai abbia fatto fino ad ora un ottimo lavoro nel cercare di diffondere la cultura della birra artigianale e credo che l’unico modo per aumentare sempre di più la consapevolezza nel consumatore riguardo alle differenze tra le due realtà sia quella di dargli la possibilità di trovare con più facilità le produzioni dei microbirrifici magari ad un prezzo accessibile che possa invogliarne il consumo anche in chi non le conosce. Obiettivamente penso sia difficile pensare di avvicinare le persone alla birra artigianale vendendo bottiglie a prezzi improponibili come spesso accade anche perchè non dobbiamo dimenticarci che dopotutto il nostro è un paese notoriamente vinicolo.

Novembre 2006

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