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BrewDog - La «birra della protesta» che prende in giro Vladimir Putin

«Ciao, il mio nome è Vladimir» Così recita l’etichetta «warholiana» della birra scozzese BrewDog, che alla vigilia dell’inizio delle Olimpiadi di Sochi prende deliberatamente in giro il presidente russo e la sua crociata contro gli omosessuali. Sul fondo dell’etichetta, che reca l’effige di Putin in puro stile pop-art, c’è una postilla: «Non è per i gay».

LA BIRRA DELLA PROTESTA CONTRO PUTIN - E il retro dell’etichetta fa una satira ancora più tagliente e ironica:

Sono una doppia IPA che va a cavallo senza sella, cavalco seminudo per la tundra siberiana e ti vado giù diretta per la gola. Sono etero al 100% e approvo leggi per dimostrarlo. Se mi bevi ti darò l’energia, l’ignoranza e il dogmatismo per sparare a un cervo (a torso nudo), andare a pescare (a torso nudo) e approvare leggi che sono discriminatorie e condannate a livello internazionale (il torso nudo qui è opzionale), tutto questo addirittura prima che abbia mangiato il tuo solito caviale per colazione. Contengo bacche di limonnik che esaltano le tue performance sessuali, a patto che tu lo stia facendo con qualcuno del sesso opposto al tuo, ovvio. Dalla Russia, senza amore. Vlad - (Attenzione può contenere tracce di sarcasmo e protesta)

UN CASSA SPEDITA A PUTIN - Il birrificio, spiega Brasil Post che riporta la notizia, ha annunciato che la metà dei profitti ricavati dalle vendite verranno devoluti in beneficenza alle associazioni che, in tutto il mondo, rappresentano le minoranze oppresse. E non è tutto: BrewDog ha anche dichiarato di aver inviato una cassa della propria birra – ovviamente con l’etichetta personalizzata – direttamente a Putin: un atto satirico contro la legge «anti-propaganda gay» da lui promulgata. «Speriamo davvero che dopo una giornata passata a cavalcare a torso nudo, o dopo il judo o una nuotata, il presidente Putin possa sdraiarsi su una poltrona di velluto e bere una delle nostre birre» – spiega sarcastico James Watt, co-fondatore di BrewDog.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte Giornalettismo

Febbraio 2014