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I 200 anni dell'Oktoberfest, grande festa popolare degli eccessi e dei peccati di gola
La nostra scheda dedicata all'Oktoberfest Per alcuni è semplicemente la più grande sagra popolare del mondo con sei milioni di visitatori l'anno. Per altri rappresenta invece uno degli ultimi rifugi dell'eccesso e dei peccati di gola, in una società dominata altrimenti dai divieti e dalla dittatura del wellness e del corpo sempre in forma. Da duecento anni a questa parte all'Oktoberfest di Monaco di Baviera a dominare, per la durata di tre settimane scarse, sono i tradizionali boccali di birra da un litro, i Weisswürste affogati nella senape a grani dolci, i ciclopici pani Brezel e i polli arrostiti.
Una vera isola felice per gli amanti della birra che
non badano certo al chilo di troppo, ad un fisico atletico, ad un fegato
impeccabile e alle buone maniere a tavola. Da quando Oktoberfest è
Oktoberfest a trionfare è invece l'ingordigia, la sbornia collettiva, i
canti popolari prealpini gridati a squarciagola. Anche se sulla Theresienwiese vigevano le leggi razziali che vietavano l'ingresso ai cittadini di fede ebraica, solo nel 1937, quattro anni dopo la presa di potere da parte dei nazionalsocialisti e pur sempre un anno dopo la spettacolare ed inquietante auto-messa in scena del regime, in occasione dei giochi olimpici a Berlino, il partito di Adolf Hitler ordinò di «decorare» a festa anche l'Oktoberfest con centinaia di bandiere con la svastica.
Ma il Führer, altrimenti elettrizzato dai raduni di massa oceanici come
quelli ad esempio di Norimberga, non mise mai piede alla «Festa di ottobre»,
ma si limitò ad ordinare l'introduzione di un prezzo politico assai modesto
e alla portata di tutti per i boccali di birra da un litro. Una misura
accolta - manco a dirlo - molto favorevolmente dal popolo autoctono. La
mostra monacense non approfondisce purtroppo in modo esaustivo questo
interessante capitolo storico, vuoi per imbarazzo, vuoi per un riflesso di
rimozione, o semplicemente per non guastare il filo conduttore ludico e
divertente che altrimenti domina l'intero tracciato espositivo. Fonte Il Sole 24 Ore Settembre 2010 |
Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.19 |
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