
William Younger
che nel 1749 aprì una birreria a Leith
nei pressi di Edimburgo in Scozia,
fondando la Scottish & Newcastle. |
Ci vorrebbe un cuore di pietra per non sentirsi
scossi dagli eventi della Rivoluzione Francese del 1789. Non sarà
stata la prima rivoluzione della seconda metà del millennio ma è
certamente stata una delle più grandi. George Washington aveva acceso
la fiaccola negli Stati Uniti un po' prima, ed in Inghilterra Oliver
Cromwell aveva capeggiato una ribellione oltre un secolo prima. Ma la
rivoluzione della quale intendiamo parlare avvenne nella metà del
XVIII secolo. Non fu cruenta, non cambiò il destino del mondo, non
fece tremare nessuno. Salvo i bevitori di "ale". Perché fu proprio
allora che la produzione di 'ale' lasciò la sfera domestica esplodendo
in un'industria vera e propria. In testa ci fu un certo William
Younger che nel 1749 aprì una birreria a Leith nei pressi di Edimburgo
in Scozia, fondando la Scottish & Newcastle. Altre birrerie Seguirono:
la William MC:Ewan a Fountainbridge, anch'essa nei pressi di
Edimburgo, la John Smith e Robert Theakston nello Yorkshire, nel Nord
dell'Inghilterra, la John Courage a Londra. Tutti grandi nomi di case
birrarie. Queste e molte altre birrerie oggi formano la Scottish &
Newcastle, il più importante gruppo birrario britannico. Esistono
ancora oggi molti marchi di 'ale' creati da questi pionieri, alcuni
praticamente Invariati. |