Informazioni
Iscriviti alla newsletter

L'indice degli argomenti
Come si spilla la birra?
Come si degusta una
birra?
Dossier Birra e
Salute
© 2002 - 2014 - Tutti i diritti sono riservati, è vietato copiare senza autorizzazione queste pagine.
info@mondobirra.org
L'indice delle notizie
Fonte
slow
numero 8
gennaio-marzo 1998
|
Giappone, birra e
patate
di Sylvie Guichard-Anguis
Il dizionario francese
Robert dà come definizione del termine taverne (taverna): "Luogo
pubblico dove si mangiava e si beveva a pagamento". A questa definizione
passatista, il dizionario ne aggiunge un'altra di carattere geografico:
"Piccolo caffé, bettola o ristorante popolare, in taluni paesi (Grecia,
Turchia...)"; e infine, conclude con: "Caffé-ristorante di genere vecchio e
rustico". In Giappone si possono trovare dei locali pubblici dove si mangia
e si beve, che possono essere assimilati a ristoranti popolari, di tipo
vecchio e rustico: sono i nomiya, e anche i robatayaki.
Alla parola taverna
é naturale associare mentalmente un luogo illuminato fiocamente, dove si
bevono alcolici consumando piatti poco sofisticati, serviti senza un menu ,
con a malapena qualche scarso dessert, in un ambiente piuttosto alla buona;
immagini, queste, che si attagliano benissimo ai locali sopra citati.
Chiamati anche izakaya (letteralmente: negozio dove si può avere
dell'alcol), i nomiya (letteralmente: il luogo in cui si beve) sono
dei locali di dimensioni assai variabili connotati però dalla medesima
animazione. I robatayaki si distinguono da essi per la loro
disposizione, che, come indicato dai caratteri cinesi, é organizzata accanto
(bata) a un focolare (ro) sul quale vengono fatti cuocere alla
griglia gli yaki. Rifacendosi al focolare quadrato che un tempo si
trovava nella sala principale delle case di campagna giapponesi, lo stile di
questi locali é improntato a una certa idea contemporanea del rustico,
ricorrendo in larga misura al legno sotto forma di travi e di banchi. Le
cameriere indossano kimono in tessuto grezzo, molto diversi da quelli
in seta tinta a mano che distinguono il personale di servizio dei ristoranti
eleganti, i ryôtei. Le prime non si fanno scrupolo di gridare le
ordinazioni alla cucina e di accogliere dei nuovi clienti con rumorose frasi
di benvenuto.
Va da sé che la prima
ordinazione riguarda una bevanda alcolica (generalmente della birra o del
saké), che verrà servita insieme a una ciotolina di piccole cose da
sgranocchiare, come i fagioli di soia cotti sul loro ramo edamame in
estate, in attesa delle ordinazioni successive. Non c'é nessuna fretta! Il
cliente deciso, innanzitutto, a trascorrere un momento piacevole con i suoi
amici, fa le sue ordinazioni un po' per volta, sino a che il suo appetito
non sia completamente soddisfatto. Si possono trovare in questi locali anche
bevande fresche e analcoliche, ma non é qui che si viene a prendere un té o
un caffé.
In questi locali, ricercati per il loro carattere economico e per l'assoluta
mancanza di protocollo, si apprezza un cibo semplice, preparato con prodotti
a buon mercato a partire da preparazioni di base senza elaborazioni. Serviti
senza cerimonie, questi cibi sono disposti in stoviglie che non pretendono
di essere raffinate, senza che per questo venga meno una certa cura nella
loro presentazione (non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando del
Giappone!). La cucina mescola senza problemi alcune ricette occidentali e
cinesi a una grande scelta di piatti giapponesi. E i piatti alla griglia,
non occorre dirlo, svolgono - specie nei robatayaki - il ruolo
principale. Le patate grigliate al burro bata yaki si potrebbero
definire emblematiche dell'assenza di pretenziosità di questa cucina, e
della sua attenzione per i sapori semplici. I piccoli pesci interi cotti
alla griglia con il sale shio yaki, disposti leggermente piegati nel
loro piatto rettangolare, sono un altro piatto molto popolare. Le carni,
sotto forma di spiedini, i molluschi grigliati nella loro conchiglia,
vengono serviti mano a mano, cucinati su ordinazione. Anche i fritti giocano
un ruolo non trascurabile, così come alcuni piatti cotti a fuoco lento,
quali le patate con carne nikujaga.
L'estrema convivialità che si può trovare in questi locali sottolinea
l'importanza attribuita al benessere e al piacere da una società che ha
sempre saputo dotarsi di luoghi di gradevole abbandono.
|