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Birrificio CitaBiunda

 

Indirizzo

via Moniprandi 1/a - Bricco di Neive

Città

Neive (CN)

CAP

12052 

Tel

0173 67129

Fax

 

Sito Web

www.birrificiocitabiunda.it

Mail

birrificio@birrificiocitabiunda.it 

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Categoria

Brewpub

Produzione 2009

n.d.

Produzione 2010

n.d.

Microbirrificio nato nel 2007 Produce la Sensuale, ambrata - alc 7,5%, la prima creazione firmata Citabiunda è nata sperimentando e sovrapponendo modalità di lavorazione ed ingredienti tipici del processo produttivo di birra e vino. Birra ambrata in stile belga nata dal connubio tra i più nobili malti d’orzo inglesi, le varietà di luppolo Americano più aromatiche ed intriganti, un ceppo di lievito da Champagne capace di sprigionare profumi femminili e un frutto magico del Centro America. Il tutto trasportato a Neive e mischiato con le acque delle nostre Langhe. La Mary bionda - alc 4,5%, profumi e fresche carezze di camomilla coltivata e lavorata sulle colline albesi, amari percettibili ma mai invadenti si fanno supportare dalla finezza del corpo. Il finale lascia spazio, con dolcezza, a due spezie segrete. Per tradizione (...italiana!) la birra bionda doveva essere facile, amara e bella ghiacciata.....con Mary è diventata facile, speziata ma, soprattutto, non banale. La Biancaneve bianca - alc 4,8%, nel pieno rispetto della tradizione fiamminga, con una decisa speziatura di coriandolo e scorze d'arancio. La variante, in questo caso, è il ceppo di lievito da champagne che la rende armoniosa ed intrigante. Ideale come aperitivo e con i formaggi dei nostri taglieri. E la Black Rebel mint stout - alc 4%, birra nera nata dalla collaborazione tra il nostro Birrificio e il consorzio Essenzialmenta di Pancalieri (CN). Serviamo la nostra Stout (volutamente!!!) a 10° circa, per esaltare i profumi di liquirizia e menta piperita che vengono accompagnati dal corpo delicato e dalla finezza dei luppoli inglesi. Il finale e il retrogusto lasciano spazio, in sequenza, ai sentori di caffè freddo e al ritorno imponente della liquirizia....lasciatela scaldare ancora un pò....vi sorprenderà.


Posizione Geografica


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Intervista realizzata nell'Aprile 2008 con Marco Marengo

Se vi siete recati in passato a Pianeta Birra (Rimini), che opinione vi siete fatti dell'evoluzione di questo appuntamento. Secondo il tuo parere, l'evoluzione che ha raggiunto, va nella direzione di una concreta diffusione della cultura birraria o si sta sempre più appiattendo verso i grandi colossi multinazionali?

Sì, sono stato alle ultime quattro edizioni di Pianeta Birra ma mai come espositore. L’impressione che ho avuto, anche quest’anno, è quella di un circo e non di una fiera per addetti ai lavori. Penso che non sia la location adatta ai microbirrifici e allla diffusione della cultura birraria. Fanno eccezione i pochi ma splendidamente organizzati  laboratori organizzati da Unionbirrai, anche se bisognerebbe trovare il modo per renderli più accessibili alla massa. Poi se pensiamo che addirittura i grandi colossi stanno rinunciando a partecipare….

Conoscete eventi tipo il Salone del Gusto (ogni due anni a Torino), Cheese (ogni due anni a Bra (CN)), Expogusto a Milano? Avete intenzione di parteciparvi come espositori nei prossimi anni?

Naturalmente conosco meglio i primi due, essendo piemontese doc. Queste sono le manifestazioni che ci permettono maggiormente di parlare con le persone, proprio perché indirizzate a coloro che sono alla ricerca della qualità. Vorrei citarne altre due alle quali ho recentemente partecipato con il nascente Consobir: Golosaria nel Monferrato e Taste a Firenze. Non mancherò sicuramente al Salone del Gusto di quest’anno!

Come è nata in Lei la passione per la birra?

La scintilla vera e propria è nata quando, allìetà di vent’anni, ho deciso di andare a vivere in Irlanda. Qui il contatto diretto con la birra è inevitabile, dato che il concetto di pub è molto più alto e radicato del nostro ed essenziale per le relazioni sociali. Al mio ritorno in Italia la passione per le birre era ormai sbocciata e vivere a mezz’ora di macchina dal Baladin sicuramente mi ha aiutato parecchio nel coltivare il tutto!

 

Fondatori del Consobir

In che modo proponete le vostre birre? Ovvero la distribuite nel vostro locale o la fornite ad altri gestori della zona?

Manteniamo la produzione in fusto quasi esclusivamente per il nostro locale, in quanto il prodotto artigianale non è facile da gestire, ci vuole competenza e tempo per saperle maneggiare. Non è raro però, che si partecipi a manifestazioni ed eventi al quale partecipiamo direttamente.

Nel caso in cui lei distribuisse le sue birre in altri locali, vi preoccupate di realizzare dei corsi di formazione per coloro che poi distribuiscono la vostra birra nei locali, ovvero vi preoccupate del mondo col quale la spillano, la conservano, la servono ai tavoli, e quindi temperatura di servizio e gestione dei bicchieri?

Come già anticipavo prima, la “formazione” diretta a chi serve le nostre birre è fondamentale e ci prestiamo molta attenzione: servire le birre in maniera errata farebbe fare brutte figure sia a noi che ai gestori, con il rischio che l’utente finale non riesca a comprenderne le proprietà e non ne apprezzi il contenuto.

Come consiglierebbe di abbinare le sue birre ai piatti gastronomici?

Non proponiamo nessun abbinamento gastronomico con le nostre birre, preferiamo che sia il cliente a scegliere in assoluta libertà. Quando però mi chiedono consigli, propongo le carni grigliate con la SensuAle, i formaggi caprini con la BiancaNeive, il pesce con la Mary e il tortino al cioccolato con la Black Rebel.

Quale delle sue birre incontra il maggior riscontro del pubblico?

La SensuAle è l’incontrastata leader nei consumi del locale, anche se l’ultimissima nata Serpica sta riscontrando un discreto successo.

Quale tra le sue birre non riscuote il successo che Lei sperava, e secondo Lei per quale motivo? 

Be..la mia birra più estremizzata, cioè la Black Rebel. Gli italiani non sono comunemente grandi consumatori di stout, se poi ci si aggiunge la caratterizzazione della menta piperita allora, diventa tutto più difficile! Sono conscio dato sfogo ad una pazzia che però si sta creando il suo circuito di affezionati.

In Italia ci sono oltre un centinaio di microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell'appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sè positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo? 

Penso che non sia tanto un segnale di malessere quanto la conseguenza della nascita di BrewPub da parte di imprenditori che non sanno nemmeno cosa siano le birre e che non hanno una seria formazione brassicola alle spalle!Penso che quest’ aspetto sia molto preoccupante e provochi solo confusione tra i consumatori in un momento in cui non bisognerebbe vanificare il lavoro e gli sforzi dei pionieri italiani:  questo è uno degli scopi principali del nostro Consorzio Birrai Italiani Riuniti.

Sa che il nostro portale si preoccupa di informare i suoi lettori dei benefici che questa bevanda possiede. E non ci riferiamo solo al basso contenuto calorico, ma anche alle ricerche di settore, che ne segnalerebbe delle virtù molto interessanti. Faccio anche a Lei una domanda a cui teniamo. In Spagna, che attualmente ha un consumo maggiore dell'Italia, è stato creato un Centro di Informazione Birra e Salute. Secondo Lei sarebbe possibile investire in tal senso anche in Italia, ovvero rendendo i consumatori molto più consapevole degli effetti benefici che ha questa bevanda, mettendo in risalto anche l'aspetto del consumo moderato e consapevole?

Certo, penso che questo sia possibile anche in Italia. Basterebbe, però, che ognuno iniziasse a fare il suo, magari all’interno del proprio locale.

Quanto importante considera lo studio del bicchiere in cui versare la birra, ovvero la scelta del bicchiere corretto per esaltare le qualità la sua bevanda?

Penso che sia molto importante e sarà uno dei temi sulla quale mi concentrerò prossimamente…in ogni caso il lavoro fatto da Teo Musso e Kuaska con il TeKu penso sia stato ottimo.

Ha in mente per il futuro prossimo qualche nuova creazione, o qualche specialità, che vuole anticiparci?

Sono appena uscito con una nuova birra, una Belgian Strong Ale che si chiama Serpica…sono molto soddisfatto del risultato e stiamo lavorando sulla versione in bottiglia.

Cosa ne pensa del mondo birrario artigianale, ovvero del modo col quale si sta procedendo, le scelte che si sono fatte in passato e se ha delle proposte per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra industriale e artigianale.

Come già vi ho anticipato, questo è uno degli aspetti fondamentali del Consorzio che abbiamo appena creato: un qualcosa che ci responsabilizza verso il consumatore e che non vuole assolutamente stabilire criteri di qualità che sono e debbono rimanere assolutamente soggettivi. Altro aspetto determinante sarà la coltivazione di materie prime italiane che ci caratterizzino in maniera definitiva anche fuori dai confini nazionali.

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Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.25

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