Intervista al Birrificio Beltaine
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Le nazioni della birra |
Birra Beltaine
Risponde Marco Bon In un contesto internazionale che vede delle lotte tra alcune multinazionali delle birre, che spesso si limitano ad acquisire piccole o medie aziende birrarie, per poi magari chiuderle, e che quindi vede una corsa verso l’appiattimento del gusto, come nasce il vostro progetto birrario? L’idea di produrre Birra alle castagne Beltaine nasce all’interno di un ampio programma di riqualificazione e promozione dell’Appennino Bolognese, denominato “Progetto Appennino”, avviato nel 1998 dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (Carisbo), fondazione bancaria che opera nel territorio bolognese. All’interno di questo progetto sono molte le attività condotte dalla Fondazione Carisbo sia direttamente sia attraverso la propria “impresa strumentale”, la Società Produttori Sementi Spa, con l’obiettivo di riscoprire i valori culturali connessi alla coltivazione del castagno e di rilanciare una fonte di ricchezza che nei secoli ha consentito alle popolazioni locali di permanere sul territorio dell’alta collina e della montagna. Presentaci i componenti della vostra azienda Per la produzione e commercializzazione della birra è stata costituita la Società Appennino Risorse srl, copartecipata tra il Comune di Granaglione e la Società Produttori Sementi Spa. Presidente di Appennino Risorse srl è Giuseppe Nanni, Vice sindaco di Granaglione nonché membro del locale Consorzio dei Castanicoltori, mentre la Società Produttori Sementi, per il momento, si occupa della parte organizzativa. I 3 Mastro birrai, formati appositamente per seguire la produzione sono: Andrea, Filippo e Marco. Appennino Risorse ha sede in un immobile a Granaglione, (via Gugliemo Marconi, 4 – 40030 Granaglione – Bologna - Tel 0534-62600 Fax 0534-63007) all’interno della quale sono stati organizzati sia i serbatoi di fermentazione e maturazione sia gli impianti di imbottigliamento della Birra Beltaine.
L'impianto Beltaine Chi ha avuto l’idea di produrre birra? L’idea di produrre una birra alle castagne è nata a Granaglione alcuni anni orsono tra i componenti del Consorzio dei Castanicoltori di Granaglione. L’intento era di creare un prodotto che potesse identificare il proprio territorio di origine, rilanciando un frutto considerato povero, la castagna, ma che fino agli anni ’50 rappresentava la base alimentare delle popolazioni rurali. Dopo anni di ricerca e sperimentazione in laboratorio di numerose ricette con la collaborazione anche di ricercatori dell’Università di Bologna, il progetto ha trovato nella Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, attraverso la propria “impresa strumentale” Società Produttori Sementi Spa, un partner che ha reso disponibili le attrezzature e gli impianti per la produzione. Le vostre birre sono molto particolari e rispetto alle birre artigianali in commercio, avete fatto scelte diverse, e forse rischiose. E’ una scelta ricercata o solo legata al gusto? Sicuramente si è cercato di coniugare la ricercatezza ed il gusto. Le nostre birre sono del tutto artigianali e sono ottenute con il processo dell’alta fermentazione e con una rifermentazione in bottiglia, utilizzando materie prime selezionate. A differenza della produzione tradizionale di birra, dove il malto d’orzo è l’unica fonte di amido, nella birra Beltaine le castagne (frutti amidacei) concorrono al processo di saccarificazione (gli amidi vengono convertiti in zuccheri) andando a sostituire il malto fino ad un massimo del 40% (limite a norma di legge). Sono due i tipi di castagne utilizzate: quelle affumicate (per la Birra Doppio Malto alle Castagne affumicate e Ginepro) e quelle essiccate con aria neutra (per la Birra alle Castagne e per la Birra Bianca alle Castagne e Frumento). Caratterizzate da una schiuma abbondante e strutturata (che si genera dal processo di rifermentazione)e che persiste a lungo nel bicchiere durante la degustazione, le diverse tipologie di birra presentano un sapore che spazia dallo speziato, al fruttato, al citrico. I lieviti in sospensione testimoniano la rifermentazione naturale in bottiglia della birra e le conferiscono una nota di genuinità.
Le birre Beltaine Che idea di distribuzione avete? Un locale vostro o da affidare agli esercenti a voi vicini? Attualmente siamo alla ricerca di un sistema di distribuzione che riesca a portare la nostra birra nei locali di degustazione o nei ristoranti più caratteristici e ricercati, privilegiando in primo luogo l’area territoriale attorno al Comune di Granaglione, e a seguire tutto l’Appennino Bolognese, che sta già manifestando grande interesse e partecipazione. Certo, saremmo ben lieti se Beltaine potesse avere anche una risonanza nazionale.
In caso di distribuzione in altri locali, vi preoccupate o vi preoccuperete di realizzare dei corsi di formazione per coloro che poi distribuiscono la vostra birra nei locali, ovvero vi preoccupate del mondo col quale la spillano, la conservano, la servono ai tavoli, e quindi temperatura di servizio e gestione dei bicchieri? Sono aspetti, questi, sicuramente molto importanti e il grado di importanza che gli diamo viene testimoniato dal fatto che tutte queste informazioni sono state inserite nel retro delle etichette delle nostre bottiglie. Le modalità di conservazione, la tipologia del bicchiere e la temperatura di consumo, sono caratteristiche infatti che permettono di apprezzare, al momento della degustazione, gli esclusivi odori e sapori delle nostre birre.
L'esterno del Birrificio Puoi parlarci di qualche abbinamento gastronomico che proponete nel vostro Brewpub, e soprattutto come nasce un abbinamento gastronomico con le vostre birre? Ognuna delle tre tipologie di birra artigianale Beltaine si caratterizza per particolari sapori ed odori. Ad esempio la Birra Bianca alle Castagne e Frumento (di color limone leggermente velato con schiuma bianca persistente, olfatto molto profumato con note di fruttato) presenta un sapore leggermente acidulo e citrico, e un amaro molto limitato che la rendono una Birra decisamente rinfrescante molto adatta al consumo estivo; la Birra Speciale alle Castagne (di color ambrato, con schiuma compatta e persistente) regala un aroma speziato con note di pepato ed agrumato e all'assaggio evidenzia sapori di farina fresca e delicata, un leggero amaro ed un corpo deciso e strutturato. E’, quest’ultima, una birra adatta sia ad accompagnare piatti corposi, quali ad esempio carni di selvaggina, o ad essere degustata insieme a dolci a base di farina di castagne, sia ad essere degustata da sola. La Birra Doppio Malto alle Castagne affumicate e Ginepro (di colore leggermente ramato con schiuma bianca) presenta un sentore speziato ed un sapore e ed una struttura pronunciati. E’ sicuramente, anche per il grado alcolico di 7% Vol. Alc., la più adatta ad accompagnare piatti a base di selvaggina (es. carne di cinghiale). Quale delle tue birre incontra il maggior riscontro del pubblico o che vi sembra che potrà aver maggior successo? E’ ancora prematuro rispondere a questa domanda, ma le prime indicazioni ci fanno ben sperare e ci inducono a credere che ciascuna tipologia incontrerà una larga fascia di estimatori. Una curiosità: la Birra Bianca viene molto apprezzata dal gentil sesso. Quale tra le tue birre non riscuote il successo che speravi, e secondo te per quale motivo? I primi pareri sulle nostre birre, anche di esperti autorevoli, ci suggeriscono che tutte le tre tipologie vengono apprezzate. Si dice che in Italia ci sia un centinaio di microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell'appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sè positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo? Crediamo che la biodiversità sia solo un fatto positivo, l’importante e che nelle cose che si fanno, ci sia della “qualità”. Sa che il nostro portale si preoccupa di informare i suoi lettori dei benefici che questa bevanda possiede. E non ci riferiamo solo al basso contenuto calorico, ma anche alle ricerche di settore, che ne segnalerebbe delle virtù molto interessanti. Faccio anche a Lei una domanda a cui teniamo. In Spagna, che attualmente ha un consumo maggiore dell'Italia, è stato creato un Centro di Informazione Birra e Salute. Secondo Lei sarebbe possibile investire in tal senso anche in Italia, ovvero rendendo i consumatori molto più consapevole degli effetti benefici che ha questa bevanda, mettendo in risalto anche l'aspetto del consumo moderato e consapevole? Sicuramente l’attenzione che pone il consumatore a questi aspetti è cresciuta molto negli ultimi anni e credo che ormai anche l’Italia, debba affrontare in maniera sempre più approfondita e scientifica questi temi. Quanto importante consideri lo studio del bicchiere in cui versare la birra, ovvero la scelta del bicchiere corretto per esaltare le qualità della tua bevanda? Come ben si dice “ad ogni birra …il proprio bicchiere”; anche per le nostre tre tipologie suggeriamo bicchieri diversi: ampio a coppa per la Birra alle Castagne e per quella Doppio Malto alle castagne affumicate e Ginepro, alto e stretto per la Birra Bianca. Hai in mente per il futuro prossimo qualche nuova creazione, o qualche specialità, che vuoi anticiparci? Per il momento siamo molto contenti delle birre che stiamo producendo. Abbiamo però in animo, di studiare una nuova ricetta da proporre per una occasione particolare: magari per la festa di Beltaine, la Festa di Primavera celtica (che cadeva il 1° di maggio) o per il primo compleanno del microbirrificio che avverrà il 25 giugno 2005. Una curiosità sulla birra Beltaine Due parole sul nome e sul nodo celtico scelti per identificare la nostra birra. Innanzitutto perché un nome celtico? Granaglione era terra di confine degli insediamenti celtici dell’Appennino bolognese e bevanda tipica dei Celti era la birra, chiamata in gaelico Cervogia e da cui derivano la Cerveza spagnola e la Cerveja portoghese. Il nome Beltaine deriva dalla grande “Festa di Primavera” celtica (cadeva il 1° di maggio), l’inizio della bella stagione, la rinascita della natura. e, letteralmente tradotto dal gaelico, Beltaine significa “i Fuochi di Bell”, in quanto era la festa che si teneva in onore del dio Bell, divinità del fuoco e della luce. Il fuoco simboleggiava il ritorno della terra alla vita e alla fecondità, il segno della metamorfosi dell’energia cosmica, attraverso la quale tutto si trasforma e tutto torna ad essere come prima: Beltaine celebrava dunque il concetto di rigenerazione. A tal proposito, è proprio tra i fuochi rigeneratori accesi con diversi tipi di legno per purificare la terra e favorirne la fertilità, che i Celti facevano passare il bestiame per purificarlo dalle malattie generate dal lungo inverno, trascorso al chiuso, e per proteggerlo per il resto dell’anno (usanza che si è mantenuta fino ai giorni nostri nelle Highlands scozzesi e in Irlanda). Il “Il Nodo dell’Amante” è uno dei nodi celtici che sono stati tramandati da abili monaci artisti. Questi elementi decorativi sono simboli che derivavano dalla tradizione ornamentale che discendeva dalla lavorazione del vimini e dei manufatti in stoffa e metallo. In generale, rappresentavano la continuità della vita, l’infinito susseguirsi di nascita e morte, giorno e notte; per i Celti la vita non aveva un inizio e una fine (non esistono, infatti, leggende sulla creazione del mondo nella mitologia celtica), ma procedeva con continuità (la morte è solo l’abbandono delle forme da parte dell’energia per trasferirsi altrove), e gli intrecci ne rappresentavano proprio lo scorrere nelle forme dell’energia divina. Il simbolo de “Il Nodo dell’Amante” riportato sulla etichetta è formato da una linea continua, che rappresenta la fedeltà, l'eternità e l'unità. Internamente è composto da quattro trifogli, uno per ogni stagione dell’anno, ognuno dei quali rappresenta le tre forze della natura: la terra, l’aria e l’acqua. Il cerchio esterno che circonda il disegno, simboleggia il sole.
Le risorse Articolo Beltaine su Agricoltura - di Antonio Apruzzese
Novembre 2004 |
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