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Lascia gli studi per produrre birra di nicchia Nocera Inferiore. La laurea? Può aspettare. La birra no. Simone Della Porta, 32 anni, studente di giurisprudenza, ormai fuori corso e con pochi esami al traguardo finale, ha deciso di investire tutto, tempo e soldi, nella sua passione, la produzione della birra artigianale. E i risultati, a due mesi dalla commercializzazione del prodotto, iniziano a vedersi. Quel liquido biondo è apprezzato da chi di birra se ne intende. Ovviamente parliamo di un prodotto di "nicchia", come amano definirlo i guru del marketing. Poche bottiglie, un centinaio al giorno, riservate a un mercato ristretto. Inizialmente Simone la birra la produceva per sè e per pochi amici. Poi ha pensato di avviare una piccola, ma scelta, produzione. Tutto è nato negli anni in cui in Italia iniziarono ad aprire i primi pub, importando la cultura del "bere biondo" dai paesi del Nord Europa. Galeotto fu un viaggio in Scozia dove il birraio nostrano scoprì i segreti della birra - quella vera - che si beve a temperatura ambiente per esaltare ancor di più i sapori degli ingredienti: l'acqua, l'orzo maltato, il luppolo e il lievito. La curiosità è diventata vera e propria passione. Tanto da spingerlo a seguire un corso, presso l'Università di Udine, per apprendere le tecniche della produzione della birra. Simone convince il padre ad aiutarlo e investire sull'idea. Il papà, inizialmente scettico, acconsente. I Della Porta abitano in campagna. Sotto casa ci sono dei locali in disuso. Vengono ristrutturati ed adeguati per ospitare un laboratorio per la produzione della birra. L'impianto viene autocostruito con l'aiuto di un'azienda nocerina che lavora l'acciaio. Lo sforzo più grosso Simone lo impiega, però, per ottenere tutte le autorizzazioni. Per molti, soprattutto burocrati, è difficile pensare che c'è qualcuno nell'Agro nocerino sarnese, terra di pomodoro e pasta, che vuole produrre birra. Ma il giovane non si lascia scoraggiare. E appena tutto si risolve è pronto a partire. Simone è incuriosito dal metodo inventato dai monaci delle antiche abbazie del Belgio e lo applica nel suo laboratorio. Importa dall'estero l'orzo maltato e il luppolo. Quest'ultimo ingrediente inizia a coltivarlo nel terreno dietro casa, unico caso in Italia. Inventa il marchio: "Il Chiostro". Acquista delle bottiglie speciali in Germania e avvia la produzione. La birra "made in Nocera" è oggi una piccola realtà, la si trova in birrerie specializzate, locali scelti, enoteche. Si interessano al prodotto anche gli esperti di Slow Food. Simone, alla fine, ha avuto ragione. La laurea può attendere. Fonte Ida Lenza su Il Mattino Luglio 2006 |
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