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La distilleria della
Brasserie de l'Abbaye des Rocs, una delle marche
artigianli presnti al Salone
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Maltate, fruttate e
luppolate, rubuste e leggere, dolci e amare, di bassa e alta
fermentazione, di colore paglierino, bruno, ambrate e
persino rosso rubino, ma tutte rigorosamente non
pastorizzate e assolutamente interessanti: per gli
appassionati della della birra, quella rifermentata in botte
o bottiglia, il prossimo weekend alla Fiera di Milano (www.rassegna.it
ingresso Porta
Metropolitana) ) c’è un evento da non perdere. Venerdì 24
marzo alle 10 in punto prende il via, infatti, la prima
Fiera della birra artigianale e di qualità (www.degustatoribirra.it/salonebirra.htm),
organizzata dall'Associazione Degustatori (www.degustatoribirra.it).
Fino a domenica una bella occasione per trovare, tutti
insieme, una settantina di birrifici artigianale italiani e
stranieri e soprattutto di contemplare, annusare, degustare
le loro birre (ne porteranno circa quattro tipi ciascuno).
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Due tipi di birra del
marchio Thomas Hardy
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ALCOL E GUSTO
- La più alcolica? E’
la «Thomas Hardy», blasonata
barley wine da 11,7 gradi: ha carattere a sufficienza
da non temere l’abbinamento con cioccolato e formaggi. Ma ci
sono anche delle splendide
real
ale inglesi,
saut
(tra gli espositori c’è anche Porterhouse di Dublino:
www.porterhousebrewco.com),
lager. E di tutto di più. Una cosa è certa: nel salone non
ci sarà ombra di birre analcoliche. Per il resto è garantito
che i palati più esigenti e curiosi non rimarranno delusi.
Tra le proposte originali (forse molto originali, al punto
che dividono il mondo i due: chi ne va matto e chi le
detesta) le
lambic, provenienti dalla Pajottenland, una terra che
si estende per una ventina di chilometri a sud ovest di
Bruxelles. Sono birre rare, fermentate nella valle del fiume
Zenne con i lieviti naturali e addolcite con la frutta: se
vi piacciono i lamponi provate una
Framboise.
Ma anche se il richiamo di grandi
tradizioni del Nord Europa, o britanniche, o americane fa
sempre effetto, il Salone dimostra che c'è una grande
varietà anche di birrifici artigianali italiani,
che riscoprono tradizioni antiche attraverso prodotti nuovi,
ricercati e, come accaduto nel settore vinicolo, inventando
anche nomi singolari e curiosi, come la birra
ghisa del Birrificio Lambrate.
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La Ambershock del
Birrificio Italiano
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FATTA IN CASA
- La manifestazione si
conclude domenica alle 20. E per tutti i tre giorni, se
comprate il boccale di vetro in vendita all’ingresso (costa
due euro) potrete rifornirvi (a un euro al colpo) della
birra preferita. Ma il bello non è tutto qui. Ci sono i
produttori che vendono impianti per fare la birra
artigianale, anche quelli da
home brewer, se qualcuno avesse intenzione di
cimentarsi. C’è un importatore belga che espone una
cinquantina di tipi diversi di luppolo. E c’è, soprattutto,
un’agenda ricca di eventi gratuiti e divertenti (alcuni
richiedono prenotazione:
info@degustatoribirra.it).
Come i mini corsi di degustazione, la premiazione delle
birre migliori del salone o la notte bianca. L’appuntamento
più istruttivo di tutti? Se volete imparare a fare una
“chiara” è senza dubbio agli stand C24 e C23: lì due birrai
esperti ogni giorno eseguono una “cotta” in diretta e
spiegano al pubblico tutto ciò che c’è da saper su materie
prime e procedimenti.