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Fai
la cosa giusta, educazione al gusto e birre artigianali
Slow
Food sarà presente a Fa la cosa giusta! Mostra mercato del consumo
critico e degli stili di vita sostenibili (18 e 19 marzo a Milano) con
un'area dedicata ai progetti a difesa della biodiversità, gestita dalla
Condotta Slow Food di Milano: qui sarà possibile degustare una ventina
di prodotti dei Presìdi Slow Food italiani - dalla tarese Valdarno
(pancetta di maiale dalle inusuali dimensioni) al salame delle Valli
Tortonesi, dal morlacco (formaggio d'alpeggio della zona del monte
Grappa) al pecorino della montagna pistoiese. Saranno presenti i casari
del Presidio del Macagn d'alpeggio, i raccoglitori di castagne nei tecci
di Calizzano e Murialdo, i contadini-allevatori del salame casalìn
mantovano, della mortandela della Val di Non e della lucanica trentina,
i torrefattori della cooperativa Pausa Cafè che lavorano il caffè del
Presidio guatemalteco di Huehuetenango presso la Casa Circondariale
delle Vallette a Torino, e l'Associazione L'Arcolaio che produce nel
carcere di Siracusa dolci tipici siciliani. Sarà possibile acquistare i
prodotti di alcuni Presìdi internazionali: il riso basmati di Dehradun o
del riso rosso di Andasibe, della vaniglia di Mananara in Madagascar e
delle vecchie varietà di mais andino d'Argentina, contribuendo così al
sostegno dei progetti in quei paesi.
L'azienda Meno 18 proporrà una selezione di gelati artigianali fatti con
i prodotti dei Presìdi, tra i quali il cacao nacional (Ecuador), il
limone sfusato d'Amalfi, le pesche tardive di Leonforte, il pistacchio
di Bronte e il mandarino tardivo di Ciaculli.
Sabato sera infine si svolgerà un happy hour nel locale Ciriboga (via
Savona, 10 - Milano - tel. 02 8322496) con i prodotti dei Presìdi.
"Mangiare è un atto agricolo", come ha sintetizzato efficacemente il
contadino poeta del Kentucky Wendell Berry: ovvero, le scelte che
facciamo nel piatto hanno conseguenze potenti sulla gestione agricola e
ambientale del pianeta. E le tematiche agroalimentari sono tra le grandi
questioni in discussione in questo inizio di XXI secolo. In particolare,
sulla necessità di salvaguardare le produzioni a rischio di estinzione e
la biodiversità agroalimentare Slow Food ha costruito il suo progetto
più importante: quello dei Presìdi. Sapori straordinari che sono spesso
il risultato di scelte difficili, di strenue resistenze alle pressioni
omologanti del mercato, espressione di un saper fare tradizionale che
ancora si perpetua in anguste vallate alpine o in piccole botteghe,
lontane dal turismo di massa.
L'incasso delle tre giornate sarà devoluto, attraverso la Fondazione
Slow Food per la Biodiversità, al Presidio della bottarga di muggine
Imraguen in Mauritania. Lungo la costa settentrionale del paese africano
vive un'etnia un tempo nomade - gli Imraguen – che pesca i muggini con
reti tradizionali e pirogues a vela: il Presidio Slow Food si propone di
aiutare le donne Imraguen a trovare un mercato più equo e redditizio,
convincendole a non abbandonare questa attività.
Uno specifico spazio Slow Food sarà inoltre dedicato all'Educazione del
Gusto per gli studenti delle scuole elementari e superiori.
Venerdì 17 febbraio Slow Food ha organizzato alcuni Laboratori del Gusto
dedicati alle scuole. Alle ore 9.30 Prima c'è la mucca, Laboratorio del
Gusto rivolto ai bambini delle scuole elementari. Verranno raccontate
con l'aiuto di fumetti le tecniche di produzione di alcuni formaggi del
Parco naturale delle Alpi Marittime Bosco e Laghi del Palanfrè. Infine
merenda "consapevole" a base di formaggio.
Alle ore 11.30 e alle ore 13.00 Non di solo formaggio, Laboratori del
gusto rivolti ai ragazzi delle scuole superiori. Si spiegherà come si
producono una buona birra artigianale e un buon formaggio di montagna,
con abbinamenti e, ovviamente, degustazione guidata. I formaggi sono
quelli del Parco naturale delle Alpi Marittime Bosco e Laghi del
Palanfrè, mentre la birra proviene dal birrificio Troll di Vernante (Cn).
Si tratta di iniziative che si collocano nell'ambito più generale
dell'impegno che Slow Food porta avanti quotidianamente nel campo
dell'educazione del gusto.
Le giovani generazioni hanno un rapporto sempre più difficile con il
cibo: il pasto è spesso un momento neutro e non un atto di convivialità
e di piacere. I programmi scolastici propongono un approccio
nutrizionistico al cibo e dimenticano il territorio, il rapporto con le
stagioni e, soprattutto, il piacere dei sensi. Da alcuni anni Slow Food
ha avviato un percorso finalizzato a educare i ragazzi allo sviluppo
della sfera sensoriale, facendo loro comprendere l’importanza dei
prodotti alimentari come parte integrante della cultura delle società,
nella convinzione che favorire un corretto rapporto con il cibo
significhi affrontare il tema in modo aperto, articolato e gradevole,
abbandonando moralismi e divieti.
Fonte
Paola Nano su www.teatronaturale.it
Marzo 2006 |