Notizie
© 2002 - 2014 - Tutti i diritti sono riservati, è vietato copiare senza autorizzazione queste pagine.
|
Ostrica o cozza? La birra soppianta il vino Marco Fadiga, pluripremiato chef bolognese: «Si commette un delitto quando si fa cuocere il frutto di mare. E va accostata la birra» Dici
ostriche e pensi alla cena a lume di candela a due passi dalla torre Eiffel,
mentre sorseggi champagne davanti alla tua dolce metà. Ma per gustare il
divino frutto di mare nella sua delizia più sublime è molto meglio, anche se
meno romantico, quando è appena pescato, aperto all'istante dal pescatore e
accompagnato con spuma di birra Guinness. Nulla di nuovo, in realtà: si
tratta di un tradizionale piatto irlandese. Non serve nulla di più elaborato
per un cibo considerato regale per eccellenza, ma che offre allo stesso
tempo una versatilità di abbinamenti e preparazioni difficilmente
conosciute. Per scoprirle è in edicola oggi con Il Giornale il quinto volume
della «Grande Scuola di cucina» a 6,90 euro, dedicato appunto a crostacei e
molluschi. In ogni caso, quando si parla di cozze, gamberi, ostriche e
affini, il consumo a crudo non ha paragoni, secondo l'opinione diffusa di
chef e ristoratori. Anche perché appena pescati i frutti di mare trasmettono
al palato sfumature che la cottura,
soprattutto se è troppo
prolungata, annulla completamente. «Cuocere le ostriche equivale a fare un
omicidio» dice senza mezzi termini Marco Fadiga, pluripremiato chef
bolognese, membro dei Jeunes Restaurateurs d'Europe. Messe al bando quindi
ostriche e cozze gratinate al forno, «perché – spiega - verrebbe
sottolineato troppo il salato rendendole stoppose e veramente sgradevoli»,
la vera delizia sta in una ricetta, guarda a caso francese: aprirle crude,
scolare l'acqua di vegetazione, possibile causa di infezioni,
lasciare che si formi acqua di
vegetazione pulita e quindi servirle sul ghiaccio con una spruzzata di
aceto, scalogno tritato e pepe.
Fonte Elena Jemmallo Il Giornale
Febbraio 2006 |
© 2002 - 2016 Tutti i diritti sono riservati. I marchi registrati appartengono ai rispettivi proprietari