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L’ Associazione Umbria Jazz in collaborazione con Pilsner Urquell presenta

  

www.umbriajazz.com

DALL’8 AL 17 LUGLIO IL MEGLIO DELLA MUSICA NEGLI SCENARI DI ARTE  E DI STORIA DI PERUGIA

Umbria Jazz 05 e’ probabilmente destinata a restare nell’ ideale albo d’oro delle migliori edizioni di sempre del festival. Poche volte in passato il programma ha allineato una così impressionante collezione di superstar del pop e del soul, senza naturalmente dimenticare il jazz. In un certo senso, forse e’ questa l’ edizione che rappresenta al meglio la svolta che UJ decise di compiere in occasione del trentesimo anniversario, nel  2003,  modificando in modo radicale la sua formula a partire dal main stage (la confortevole e capiente arena di Santa Giuliana invece dei giardini del Frontone) e aprendo più di quanto aveva fatto in passato il cartellone a grandi nomi dello show business fuori dall’ ortodossia del jazz.

Anche quest’ anno il festival vive, musicalmente parlando, tre dimensioni diverse: le serate all’ arena, dove sono di scena gli artisti più famosi,  che sono rivolte ad un  pubblico non necessariamente specialistico; i pomeriggi e le notti in teatro nel segno del jazz, perché Umbria Jazz non rinuncerà mai a quella che resta la sua originaria e principale vocazione; gli spettacoli all’ aperto e gratuiti con i generi più popolari e di più immediato appeal.

Il tutto, calato nella consueta formula della manifestazione, ormai affinata in più di trent’anni di vita: per dieci giorni, dalla mattina fino a tarda notte, Umbria Jazz  riempie di musica gli scenari suggestivi del centro storico di Perugia. Un festival per ascoltatori attenti e motivati, ma che non respinge nessuno, nemmeno chi vuole trascorrere una serena vacanza in Umbria con la colonna sonora di jazz, soul, rythm & blues, blues, gospel, pop, salsa.

E’ Perugia che unifica le diverse anime del festival con la sua dimensione di tradizioni, accoglienza, civiltà. Gli ambienti dell’acropoli contribuiscono dunque, con un valore aggiunto di arte e storia, a rendere unico il ‘’jazz italian style’’, per citare un omaggio della stampa americana. Piazze, teatri, la suggestiva Rocca Paolina (la città sotterranea che e’ uno dei monumenti simbolo di Perugia) ma anche ristoranti e club fanno da cornice antica alla contemporaneità del jazz e delle musiche che dal jazz, in qualche modo,  provengono.

I frequentatori abituali della manifestazione troveranno un cambiamento importante nelle location. Mancheranno i Giardini Carducci, oggetto di un intervento di restauro complessivo che e’ già in corso. I Giardini sono stati la sede di uno dei due palchi sui quali si fa musica gratuita (l’ altro, che viene confermato anche quest’anno e’ in Piazza IV Novembre). Non solo un palco, ma anche un luogo di ritrovo e di sosta, in cui fare uno spuntino e bere (naturalmente) una buona birra. Al loro posto, sarà inaugurato un grande spazio nell’ area verde adiacente all’ Arena di santa Giuliana, che così acquista una particolare rilevanza nell’economia della formula del festival.

Da quest’ anno Umbria Jazz unisce le sue fortune a quelle di Pilsner Urquell, il nuovo main sponsor. Da un lato, uno dei più importanti festival del mondo, certamente il più suggestivo; dall’ altro una birra prestigiosa, frutto di una storia antica: la prima birra pils al mondo, nata più di un secolo e mezzo fa da una fortunata ricetta che la rese unica per colore, gusto, gradevolezza, e che, pur imitata, non e’ stata mai eguagliata.

Due marchi di qualità, dunque, che si uniscono per lavorare insieme nel microcosmo della musica. Pilsner Urquell contribuirà con il suo sostegno al presente e al futuro di Umbria Jazz, sempre più impegnata a consolidare la nuova formula. Anche con la scelta del nuovo main sponsor Umbria Jazz vuole trasmettere l’ idea di un festival che da sempre ha scelto di coniugare buona musica e vacanza: nelle calde serate di Umbria Jazz una sola cosa e’ meglio di una buona birra: la birra migliore del mondo.

Il premio della critica, riservato al musicista giudicato dalla stampa specializzata il più rappresentativo del festival, sarà intitolato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Anche in questo modo si rafforza il legame fra il festival e la Fondazione, che già con il suo contributo rende possibile lo svolgimento delle Clinics della Berklee. La Fondazione non e’ soltanto uno dei principali sostenitori di UJ a livello finanziario, ma rappresenta anche, assieme alle istituzioni dell’ Umbria, l’indissolubile legame della manifestazione con il territorio di origine.

Si chiama semplicemente Umbria Jazz – Melbourne 05,  si svolge dal 5 al  15 Maggio e rappresenta l’ esordio di Umbria Jazz in Australia. Da notare il piccolo canguro inserito nel tradizionale logo giallo UJ!

Il programma del festival comprende musicisti italiani, australiani ed americani, con le ‘’stelle’’ Wayne Shorter e John Scofield.  Carlo Pagnotta, direttore artistico oltre che di Umbria Jazz anche del festival di Melbourne, assicura che sarà del tutto degno dei livelli di qualità del marchio UJ. I promotori del resto hanno voluto affidarsi, per il rilancio internazionale del festival, ad una sigla prestigiosa come UJ e ad un direttore artistico di provata esperienza.

Ci saranno anche iniziative promozionali della Regione dell’ Umbria per presentare prodotti gastronomici tipici, artigianato di qualità, pacchetti turistici. Ma il festival rappresenta anche un ideale gemellaggio, agli antipodi del mondo,  nel comune linguaggio del jazz.

Dopo l’ America, dunque, dove e’ di casa, Umbria Jazz si prepara a conquistare anche l’ Australia e contribuire alla promozione dei musicisti italiani e della sua regione.

Fonte Redazionale

Giugno 2005

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