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Crollano birra e burro, meglio latte e olio d’oliva

Il consumo di frutta e verdura è destinato a scendere fino al 20%, è la previsione degli esperti. Un tracollo, comprare le ciliegie e le zucchine diventerà un lusso. Già nei primi tre mesi del 2005, secondo i dati Ismea, gli acquisti di ortofrutta erano calati del 12,5%. E non solo quelli. Meno pesce fresco e surgelato (un calo del 2%), troppo caro, meglio il pollo, o la carne, il cui consumo è aumentato del 2,5%. Della birra si può fare a meno, tanto è vero che è quasi sparita dai carrelli della spesa (calo delle vendite pari al 13%), per far largo ad acqua (+6,5 %) e latte (3,8%). Crolla il consumo dei grassi, burro, margarina (-10%) e olio di semi (-12%). In compenso, riferisce la Coldiretti, aumenta quello dell’olio di oliva e con questa tendenza più che i prezzi c’entrano le nuove abitudini alimentari.

Si mangia meno pane (-25% nel 2004) un po’ per dieta e un po’ per evitare sprechi. Qualche consiglio per risparmiare ancora di più. «Girare tanto e confrontare i prezzi, approfittare delle offerte per fare le scorte - suggerisce Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc - rinunciare all’acqua minerale, che costa circa 20 centesimi al litro, e bere quella del rubinetto che costa l’equivalente delle vecchie 2 lire al litro. Quella di Roma è buonissima»

Fonte Il Messagero

Giugno 2005

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