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Continuano i maxisequestri di birra alla canapa indiana

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Continuano i maxisequestri di birra alla canapa indiana

Sequestrate in tutto il Ternano bottiglie di birra contenente il principio attivo della canapa indiana, quindi sostanze stupefacenti. Birra alla droga, insomma, anche se le indagini sul caso sono tutt'altro che concluse e gli aspetti da chiarire resnato parecchi. L'operazione, ancora in pieno svolgimento e quindi in grado di riservare altre sorprese , è condotta dal comando provinciale della Guardia di Finanza che ha dato seguito a Terni e in diverse zone della provincia ad una inchiesta che nasce in Abruzzo e si starebbe allargando a macchia d'olio in molte aree limitrofe e non. Nel mirino delle fiamme gialle le bottiglie di birra di una ditta, che sono state messe sotto sequestro a scopo cautelativo, nell'attesa cioè che siano confermati gli esami di laboratorio cui la bevanda in questione è già stata sottoposta. La finanza ternana parla di un consistente quantitativo di bottiglie sequestrate in quanto contenenti «in maniera occulta sostanze stupefacenti», per il resto mantiene l'assoluto riserbo investigativo. I sequestri sono stati messi a segno in alcuni esercizi pubblici sia della città che dei comuni della provincia ternana. Una misura scattata dopo che le analisi sulla bevanda incriminata avrebbero permesso di rilevare «il principio attivo della canapa indiana». Già individuati gli addetti al commercio all'ingrosso della birra in questione, tutti residenti al di là dei confini regionali. Per loro le accuse vanno dalla vendita di sostanze stupefacenti alla frode commerciale, in quanto secondo gli inquirenti le qualità chimiche della bevanda risultano diverse da quelle indicate nell'apposita etichetta. La vicenda sembra ruotare proprio intorno alla composizione chimica adottata per la birra in questione. La società finita nella bufera dell'inchiesta si difenderebbe sostenendo la regolarità del procedimento di produzione. A far scattare l'allarme rosso, come detto, la presenza del principio attivo della canapa indiana, probabilmente in dosaggi diversi da quelli altrettanto probabilmente regolamentati. L'evolversi delle indagini ruota adesso intorno allo svolgimento di ulteriori esami di laboratorio, in grado di fornire altri elementi di tipo scientifico, nonché eventuali conferme o smentite, sulla composizione chimica della birra. Resta il clamore per una inchiesta in pieno svolgimento, dai contenuti che appaiono sconcertanti.

Fonte Quotidiano.net

Ottobre 2003

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