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Nel paniere la birra in discoteca La colpa è una brutta donna che nessuno vuole, vediamo di non palleggiarcela più. Carlo Sangalli, presidente dell'Unione del Commercio, non ha detto proprio così, ma è il senso del suo intervento, parlando del problema prezzi, alla presentazione di "Milano convenienza". L'iniziativa è stata varata dall'associazione d'accordo col Comune, con l'obiettivo di organizzare una sorta di rete calmieratrice. Hanno aderito i pubblici esercizi per ora sono 78, ma Lino Stoppani presidente Epam assicura che il numero aumenterà 300 fruttivendoli e 43 fioristi. Poi, ci sono i 400 operatori dei mercati coperti che partecipano alla tradizionale operazione "offerta convenienza", praticando sconti dal 20 al 30% su prodotti di largo consumo. In concreto, ci sono bar e ristoranti, riconoscibili da locandine, che fino al 31 marzo aboliranno coperto e servizio e faranno pagare meno caffè, briosce, pizza, gelati. Qualche euro scontato pure in discoteca su birra e analcolici. Certe voglie bisognerà togliersele però solo in giorni fissati. Pizza, bibita e caffè, tutto a 7 euro, valgono il mercoledì, mentre la seconda consumazione analcolica a 2 euro, nelle discoteche, funziona dal lunedì al giovedì, la birra invece costa 1 euro meno il martedì. In gelateria, il cono a due gusti (1 euro) è buono il giovedì. La pianificazione potrebbe aiutare la dieta. La combinazione "buon risveglio" propone il caffè a 0,60, cappuccino e brioche a 1,70. «Siamo pronti al dialogo ha sottolineato Sangalli e alle proposte concrete, non perché ci sentiamo in colpa, ma per collaborare coi consumatori». Il presidente ha evidenziato che la spesa alimentare incide su una famiglia solo del 17,3% del totale: «La parte più importante grava su altri aspetti». Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Faid Federdistribuzione, ha spiegato che la grande distribuzione non ha riversato sui consumatori i rincari, ma avrebbe attuato un'azione calmieratrice con una media del 23% dei prodotti in promozione. Le cose cambiano per i piccoli, oberati dai costi di commissione, ha sottolineato Renato Borghi, vicepresidente dell'Unione. Un negozio che accetta la carta di credito paga il 4,5% alla banca. Sulla concretezza dell'iniziativa è tornato l'assessore al Commercio, Roberto Predolin, il quale ha parlato della funzionalità dell'Osservatorio dei prezzi: «Garantisce trasparenza e propone, con i consumatori, iniziative concrete». Fonte Il Giorno Ottobre 2003 |
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