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topi e la birra
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I topi e la birra Secondo uno studio di ricercatori del dipartimento di psicologia dell'Università della Florida, i bevitori accaniti di birra dovrebbero imparare dai topi, che sono in grado istintivamente di gestire o ridurre il proprio consumo di calorie quando indulgono eccessivamente nelle bevande alcoliche. I ratti, in poche parole, sanno quando è il momento di smettere di bere, per esempio dopo una quantità equivalente a due o tre bicchieri per un essere umano. La maggior parte degli uomini, invece, ignora questo stesso istinto, cosa che produce gravi disturbi alimentari. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista "Pharmacology, Biochemistry and Behaviour".
"Il comportamento degli
esseri umani è complicato - spiega lo psicologo Neil Rowland, che ha
studiato i meccanismi neurali dell'obesità e dell'abuso di alcool - perché
siamo bombardati da fattori sociali e di marketing che ci mettono di
fronte al cibo in ogni momento. A volte è difficile dire di no". Gli scienziati hanno monitorato il consumo di cibo, di fluidi e di alcool di sei ratti maschi e cinque femmine, nel corso di diversi giorni, in tre esperimenti separati. I risultati suggeriscono che - a differenza degli uomini - i ratti tengono conto istintivamente dell'aspetto nutritivo di ciò che bevono. Gli animali bevevano l'etanolo che i ricercatori davano loro soltanto se non era disponibile nient'altro, e in ogni caso con moderazione: non proprio un comportamento simile a quello degli avventori di un pub. Fonte: Le Scienze on line
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