Maxi Sequestro di Birra Cannabis

Maxi Sequestro di Birra Cannabis

La Guardia di Finanza blocca la vendita di 180mila bottiglie. Sequestrate dalla Guardia di Finanza 180mila bottiglie di birra aromatizzata 'alla cannabis' tra Roma, Torino, Como, Chieti e Pescara. Erano in vendita nei pub e in altri negozi, con l'etichetta recante l'immagine di una piantagione di canapa indiana e, tra gli ingredienti, aroma di fiori e foglie di cannabis. Si tratta di una birra estera contenente tetraidrocannabinolo (Thc), il principio attivo della cannabis. L'operazione e' partita dalla Guardia di Finanza di Vasto. Le fiamme gialle insospettite dall'etichette che riportava l'immagine di una piantagione di canapa indiana, hanno avviato delle indagini nelle cinque province. Le analisi, eseguite dal dipartimento di Chieti dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta), hanno confermato i sospetti, nella birra infatti sono state trovare tracce tetraidrocannabinolo (Thc), il principio attivo della cannabis. Per questo motivo il Gip di Vasto, Guido Campli, su richiesta del sostituto procuratore Annarita Mantini, ha ordinato il sequestro del prodotto a livello nazionale. Non è la prima volta che sostanze stupefacenti vengano nascoste in prodotti di largo consumo. Solo qualche anno fa in Spagna erano stati sequestrati diversi lecca lecca alla marijuana, messi in commercio insieme ad altri alimenti per bambini. In realtà, l'aroma di canapa può essere utilizzato in Italia nella preparazione di bevande e dolciumi. Alcuni anni fa una ditta italiana, con l'intenzione di produrre caramelle, ottenne appunto il brevetto dell'aroma che non contiene il Thc - considerato uno stupefacente -, e conserva invece le proprietà benefiche della canapa, ritenuta rinfrescante, rilassante e anti-stress.

Fonti Ansa, Libero.it e AltoAdige

Ottobre 2003