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Guerra agli OGM: L'Alto Adige firma, il Trentino no

Firmata la Carta istitutiva dei territori che non vogliono la manipolazione genetica. A Roma, il ministro alle Politiche agricole Alemanno dichiara che, «grazie alla regolarità e all’accuratezza dei controlli eseguiti dall’Ispettorato centrale repressione frodi sulle sementi di mais e soia», i consumatori saranno sempre più garantiti sulla genuinità e sulla provenienza degli alimenti», grazie al programma di controllo sulla presenza di «Ogm soia», che consentirà di campionare la totalità delle sementi di mais e soia destinate alle semine del 2005. A Rimini, «Pianeta birra» sfodera la prima «bionda transgenica», una birra geneticamente modificata in versione light, ovvero al gusto di mais: «Kenth» il suo nome. A Firenze, 20 istituzioni tra cui figura l’Alto Adige ma non il Trentino firmano la carta istitutiva della rete delle Regioni europee Ogm-free, creando una sinergia per la tutela dell’agricoltura tradizionale e della genuinità dei prodotti agroalimentari. «Questa carta - spiega l’assessore altoatesino all’agricoltura, Hans Berger - è la base di partenza della rete che dovrà rappresentare interessi comuni nelle sedi europee e garantire alle Regioni di poter decidere direttamente in materia di Ogm. Venti regioni di Spagna, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Germania, Austria e Italia - cui presto se ne aggiungeranno altre - hanno firmato l’accordo che chiede a Bruxelles maggiore spazio decisionale sugli Ogm. Per l’Italia c’è l’Alto Adige, ma ci sono anche la Toscana, l’Emilia Romagna, la Sardegna, le Marche, il Lazio. E poi l’Alta Austria, il Burgenland e la Stiria (Austria), le Highlands (Scozia) e il Galles, lo Schleswig-Holstein (Germania), l’Ile de France, la Bretagna, l’Aquitania, il Limousin (Francia) e i Paesi Baschi.

 

Fonte Greenplanet.it

 

Febbraio 2005

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