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Birra no-tax free: sette arresti nel Salento

Evadevano circa tre milioni di euro di tasse sulla 'bionda' destinata al mercato estero, per venderla in Italia. Una banda di imprenditori italiani insieme a due albanesi sono in stato di fermo. Un altro extracomunitario è al momento ricercato. Per evadere le imposte sulla birra destinata all'estero la smerciavano in Italia, utilizzando sigilli, bolli e marchi di verificazione, contraffatti. Così le indagini condotte dai finanzieri di Gallipoli hanno portato allo scoperto un gruppo di otto persone in tutto, composto da: due amministratori di una società di import-export di Parabita, due titolari di una società di autotrasporti di Brindisi e di Santa Cesarea Terme, uno spedizioniere doganale di Brindisi e tre cittadini albanesi di San Donà di Piave, che si sottraevano al pagamento dell'accisa. L'evasione fiscale accertata è di circa 3 milioni di euro di imposte e 9 milioni di litri di birra consumati con frode. Per questo, la banda è stata arrestata all'alba, però, a loro carico sono state eseguite solo sette ordinanze di custodia cautelare, disposte dal gip presso il Tribunale di Lecce, Enzo Taurino, poiché uno dei tre albanesi è al momento ricercato. Il reato contestato nei provvedimenti restrittivi e' di associazione per delinquere finalizzata alla distrazione di prodotti sottoposti all'accisa e all'uso di timbri e sigilli di Stato falsi. Da quanto si apprende, nel corso dell'operazione di servizio, sono state sequestrate 130.000 lattine di birra, prodotte in Italia e Olanda.

 

Dicembre 2004

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