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Infarto: 2 drink al giorno ridurrebbero il rischio del 20%

Chi beve con moderazione vino, birra o superalcolici (non più di 2-3 drink al giorno per gli uomini e 1-2 per le donne) ha almeno il 20% di rischio in meno di subire un infarto rispetto a chi è astemio o beve di più. Il drink è l'unità di misura standard utilizzata nei paesi anglosassoni e corrisponde a circa 10-13 grammi di etanolo contenuti in un bicchiere di vino, in mezzo litro di birra o in un bicchierino di superalcolico.  Il dato emerge al termine del simposio Dalm (Drug Affecting Lipid Metabolism) che si è svolto a Venezia, organizzato dalla Fondazione Lorenzini, incentrato sul tema "Moderate Alcohol Consumption and Human Health" e che ha raccolto circa duemila esperti internazionali sull'arterosclerosi. A stabilire i limiti oltre i quali l'effetto dell'alcol non è più protettivo ma aumenta il rischio, è il professor Eric Rimm, del Dipartimento di Epidemiologia e Nutrizione dell'Università di Harvard negli Stati Uniti. "Allo stato attuale delle conoscenze non sembra esserci differenza tra le varie bevande alcoliche - ha detto il professor Rodolfo Paoletti, presidente del Dalm e preside della facoltà di Farmacia dell'Università di Milano - l'ingrediente rilevante ai fini della salute delle arterie è l'alcol". "In alcuni studi - ha aggiunto il dottor Andrea Poli, segretario scientifico della Fondazione Italiana per il Cuore - il vino rosso sembra proteggere di più. Il motivo è probabilmente che il vino spesso si beve 'meglio' delle altre bevande alcoliche, accompagnato ai cibi e suddiviso tra pranzo e cena: con il risultato che l'assorbimento dell'etanolo è rallentato". In Italia l'infarto colpisce 160 mila persone all'anno, uccidendone 70 mila (dati 2003 della Società Italiana di Cardiologia) cioè 192 al giorno; in Veneto causa circa 5000 decessi (dati 2003 dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) cioè 13 al giorno. A questo proposito, al simposio di Venezia, è stato evidenziato che la diminuzione di mortalità ottenuta con la dieta mediterranea è più o meno la stessa (20%) di quella di chi beve abitualmente circa 2 drink al giorno, mentre la massima diminuzione (più del 30%) si ha in chi non fuma o ha smesso da anni. L'alcol, inoltre, sempre a dosi moderate e nei bevitori abituali, non fa ingrassare ma, associato all'attività fisica, aiuta a perdere chili o a mantenere il peso forma. C'è inoltre la conferma che una moderata attività fisica è utile a prevenire le malattie cardiovascolari. Secondo quanto riportato al congresso dal professor Rimm, oltre agli effetti protettivi su cuore e circolazione, dell'etanolo non vanno trascurate le altre importanti azioni biologiche utili a tenere sotto controllo gli squilibri dell'insulina abbassando il rischio di diabete. Sono stati documentati inoltre gli effetti benefici dell'alcol, a dosi moderate, anche nella cura di calcoli renali, ipertensione, ipertrofia prostatica benigna e disfunzione erettile. Nel corso del congresso è stata esaminata anche la relazione tra consumo di alcol e rischio di cancro. Secondo i risultati di studi recenti, un consumo inferiore al valore-soglia di 2 drink al giorno, esporrebbe le donne ad un rischio maggiore di tumore del seno. Il prossimo simposio Dalm si terrà nel 2007 a Pechino.

 

(Fonte www.sassuolo2000.it)



Ottobre 2004

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