Maltempo: Coldiretti, -20% Luppolo, SOS Birra Italiana
Circa
1200 birrifici artigianali in Italia, quasi triplicati negli ultimi dieci
anni
Crolla la
produzione di luppolo in Italia con un calo del 20% nel 2023 a causa del
maltempo che, fra eventi estremi come nubifragi e alluvioni e temperature
impazzite hanno tagliato le rese sui circa 100 ettari coltivati in Italia
mettendo a e rischio il futuro della birra artigianale. E’ quanto emerge
dall’analisi della Coldiretti con il Consorzio Birra Italiana in occasione
della Giornata nazionale del luppolo italiano presso il centro congressi di
Palazzo Rospigliosi, in via XXIV Maggio 43 a Roma con l’apertura del salone
dei luppoli Made in Italy e il forum sul futuro del settore con il
presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il segretario generale della
Coldiretti Enzo Gesmundo e il presidente del Consorzio Birra Italiana Teo
Musso.
Il luppolo
– spiega Coldiretti - è un componente fondamentale della birra alla quale
conferisce sapori e profumi legati proprio ai territori in cui viene
coltivata la pianta. Le varietà più diffuse in Italia sono Cascade, Chinook
e Comet. Nubifragi, tornado, bombe d’acqua, grandinate con esplosioni di
maltempo violento intervallato da ondate di calore africano hanno tagliato
le produzioni agricole in un 2023 che – sottolineano Coldiretti e il
Consorzio – si classifica come l’anno nero dell’agricoltura italiana con
danni che superano i 6 miliardi di euro. Effetti della tropicalizzazione del
clima che – evidenzia Coldiretti - hanno colpito le coltivazioni di luppolo
nazionale concentrati in particolare in Piemonte, Emilia Romagna, Friuli,
Veneto, Lombardia, Umbria e Abruzzo, ma con campi sperimentali anche in
Sicilia e Sardegna con l’aumento +64% delle superfici coltivate negli ultimi
cinque anni.
Oltre al
luppolo, per la produzione di birra serve anche l’orzo con 24mila ettari a
livello nazionale, dal quale si ottiene il malto di cui l’Italia produce
appena il 40% del proprio fabbisogno, peraltro con la resa in calo del 4%
nel 2023 a causa del clima.
Tutte materie prime necessarie per rispondere alle esigenze di una filiera della birra italiana artigianale che – spiegano Coldiretti e il Consorzio - conta su 1.182 microbirrifici e brew pub su tutto il territorio nazionale, che sono praticamente triplicati negli ultimi 10 anni. La più alta concentrazione è in Lombardia (184), Veneto (129), Piemonte (104), Toscana (89), Campania (81) e Lazio (70). Ma ci sono presenze importanti anche in Puglia (66), Sicilia (65), Emilia Romagna (63), Marche (54) e Sardegna (51).
Il
cambiamento climatico – evidenziano Coldiretti e il Consorzio - minaccia la
produzione di birra in tutta Europa perché a causa del cambiamento climatico
entro il 2050 si prevede un significativo calo della quantità e della
qualità del luppolo usato per aromatizzare la bevanda, secondo uno studio
pubblicato su Nature Communications da un gruppo internazionale di ricerca
coordinato dall'Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca. I ricercatori
hanno calcolato che entro il 2050 la produzione di luppolo calerà tra il 4 e
il 18%, mentre il suo contenuto di alfa acidi, la componente aromatica che
trasmette il sapore alla birra, si ridurrà del 20-31%
La filiera
della birra artigianale italiana, dal campo alla tavola, offre lavoro a
circa 93.000 addetti: da chi coltiva i prodotti agricoli che servono alla
bevanda alla produzione delle bottiglie, dalle etichette ai tappi, dalla
logistica alla comunicazione, ma non mancano neppure quelli coinvolti nello
sviluppo del turismo con il progetto del Consorzio di creare almeno una
strada della birra in ogni regione d’Italia per esaltare la scoperta dei
territori e delle produzioni locali.
I consumi
di birra in Italia sfiorano i 38 litri pro capite – spiegano Coldiretti e il
Consorzio – per un totale di 2,2 miliardi di litri e un valore di 9,5
miliardi di euro. A fare da traino sono le birre artigianali – continuano
Coldiretti e il Consorzio – realizzate con l’utilizzo di ingredienti
particolari o realizzate senza pastorizzazione e microfiltrazione per
esaltare la naturalità di un prodotto apprezzato da tutte le fasce di età,
con i giovani che sempre più cercano la degustazione di qualità più che di
quantità. Quasi 2 boccali su 3 sono riempiti con produzioni nazionali,
secondo il Consorzio della birra italiana nato con l’appoggio di Coldiretti
per rappresentare il meglio delle produzioni artigianali.
La scelta della birra come bevanda – continuano Coldiretti e il Consorzio – è diventata negli anni sempre più raffinata e consapevole con specialità e varietà particolari: dalla birra aromatizzata alla canapa a quella ligure affumicata con le castagne, dalla birra senza glutine al riso Carnaroli del Piemonte a quella con la zucca, dalla birra con le arance di Sicilia a quella con le scorze di bergamotto, da quella alla ciliegia a quella con il miele di erica alla birra e non manca neppure la birra aromatizzata al pane e quella al grano saraceno.
Si tratta
di produzioni molto spesso realizzate da giovani con particolare attenzione
al tema della sostenibilità e profonde innovazioni come – proseguono
Coldiretti e il Consorzio – la tracciabilità completa dal campo al
bicchiere, la certificazione d’origine a chilometro zero, il legame diretto
con le aziende agricole, la produzione di specialità altamente distintive o
forme distributive innovative come i “brewpub” o l’apertura di banchi presso
i mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Si stanno creando anche nuove
figure professionali – concludono Coldiretti e il Consorzio – come il
“degustatore professionale di birra” che conosce i fondamentali storici dei
vari stili di birre ed è capace di interpretarne, tramite tecniche di
osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto,
composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli
eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali a tavola.
“La
crescita della birra artigianale dimostra la capacità innovativa dei nostri
imprenditori di investire e conquistare nuovi settori valorizzando le
qualità e la biodiversità del Made in Italy” afferma il presidente della
Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “il ruolo strategico nel settore
di tanti giovani che stanno cambiando profondamente l’agricoltura italiana”.
“Grazie
alle caratteristiche geofisiche del nostro paese, la biodiversità è
estremamente variegata. Raccontare tutto questo attraverso la birra, è il
modo per vincere sui mercati internazionali con il nostro Made in Italy”
afferma il presidente del Consorzio Birra Italiana Teo Musso nel
sottolineare che “il Consorzio da sei anni si impegna perché tutto questo
sia possibile ed avvenga. La giornata del luppolo italiano serve a
raccontare come la filiera e la biodiversità possono entrare nelle nostre
produzioni nazionali”.
COLDIRETTI - www.coldiretti.it
direzione@consorziobirraitaliana.it
Fonte
Comunicato Stampa
Novembre 2023
Ultimo aggiornamento
18/11/2023 by Marco
Tripisciano e
www.mondobirra.org