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La città del Drago
 
Siete mai stati a Klagenfurt, la Città del drago, che sputa acqua, anziché fuoco, nella Neuer Platz? La prima sorpresa, arrivando da Udine in un'ora e mezza (o tre quarti) sarà l'autostrada che, anziché finire in un casello, si esaurisce quasi al centro della città per successive decelerazioni: dev'essere unica al mondo. Dall'autostrada non potrete non guardare il lago, il Wörthersee, che da Velden azzurro si stende a banana verso est fra dolci declivi di verdi monti, in perenne attesa dei colori d'autunno e del freddo biancore invernale: se avete una cultura letteraria, non potrete non pensare a "Tre sentieri per il lago", lo straordinario racconto uscito dal genio narrativo di Ingeborg Bachmann. E quando, ormai a cinquanta all'ora, arriverete al centro, vi verrà forse in menteL'uomo senza qualità del grande Musil, nato anche lui in riva la grande lago (c'è un museo a lui dedicato, non lontano dalla stazione ferroviaria). Se alla letteratura preferite l'arte, e in particolare la pittura, sarà facile imbattersi in mostre di alto livello qualitativo, alla Galleria d'arte moderna (dietro il Teatro) e/o al Kunstverein Kärnten nell'ampio, verdissimo Goethepark (davanti al Teatro). L'edificio, copia in miniatura del padiglione centrale della Biennale di Venezia, fu eretto da muratori friulani nel 1905. Se vi piace la birra, c'e solo l'imbarazzo della scelta, naturalmente. Se vi piace berla con cibi doc potete profittare del ristorante nell'ampio cortile interno della maestosa Landhaus (ce ne sono di ottimi anche in riva al lago). Ma Klagenfurt, la città verde, bella in sé, offre anche la possibilità di visite straordinarie nel raggio di pochi chilometri, e certo la più suggestiva è quella di Magdalensberg (la montagna di santa Maddalena): a metà salita potrete visitare gli scavi di una città romano-aquileiese di grande suggestione; sulla cima vi attende la chiesa medioevale e un ottimo ristorante. Sulla via del ritorno è consigliabile percorrere la strada meridionale del lago fino a Velden (costruita da un impresario friulano che di cognome faceva Micossi). Ma dopo qualche chilometro conviene fermarsi per una visita alla "casa di composizione" che il grande Gustav Mahler si era fatto costruire fra i boschi sopra la sua villa di Maiernigg in riva al lago. Da un ampio parcheggio la si raggiunge in dieci minuti di passeggiata, ed è possibile visitarla fra le dieci della mattina e le quattro del pomeriggio. Su richiesta, sarà possibile riempirla con le note immortali di Gustav Mahler. S'imporranno, infine, due soste, a Maria Wörth, il santuario che dà il nome al lago, e a Velden, la perla occidentale di uno specchio d'acqua che per la sua luce e i suoi colori è quasi un lembo dell'Adriatico.
 
( Fonte Gazzettino - Gianfranco Ellero )
 
 

 

Agosto 2004

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