Roma, caput fermenti delle birre artigianali

Foto Fonte: Hopside / Quandoo

Ai meno esperti la birra potrebbe sembrare una bevanda semplice, quasi scontata: acqua, luppolo, malto e lievito sono quattro elementi piuttosto semplici. Ma già la scelta dell’acqua, a causa delle differenti capacità organolettiche, può rivelarsi difficile. È un indizio, il primo di molti, su quanto possa ramificarsi la ricerca della perfezione nell’ambito della produzione della birra.

Leggendo la definizione elaborata da Unionbirrai, si percepisce tutta la complessità e la passione che si nasconde dietro questo piccolo universo. “La birra artigianale è una birra cruda, integra e senza aggiunta di conservanti con un alto contenuto di entusiasmo e creatività. La birra artigianale è prodotta da artigiani in quantità sempre molto limitate”.

Secondo i dati di Beer Statistics, l’Italia è il terzo paese in Europa per numero di microbirrifici (445) e quello con il tasso di crescita maggiore negli ultimi sei anni (+138%). I birrifici italiani hanno cercato e cercano di andare incontro alla richiesta sempre maggiore di prodotti di qualità scegliendo ingredienti legati al territorio, per andare a fornire con i loro prodotti negozi specializzati, pub ma soprattutto ristoranti, i quali hanno cominciato a cavalcare l’onda del format beer & food.

Roma è la città d’Italia in cui la moda della birra sta prendendo sempre più piede: qualsiasi quartiere ha il suo (o i suoi) beer shop di fiducia e durante tutto l’anno si tengono numerosi festival dedicati alla birra artigianale – da Fermentazioni all’Italia Beer Festival, da Birroforum a Eurhop – nei quali potrete magari conoscere uno dei tanti birrifici di Roma e dintorni (nella sola Capitale ce ne sono più di venti).

Per questo motivo Quisine, un magazine del sito Quandoo, ha deciso di stilare una classifica dei migliori ristoranti della capitale in cui trovare la miglior proposta di birre artigianali da abbinare a speciali proposte culinarie.

Maggiori info su Quandoo

Fonte Quisine

Agosto 2015