La decima edizione di Cheese guarda alla montagna e ai giovani
A Bra dal 18 al 21 settembre, da oggi il programma su
www.slowfood.it
Petrini: «Sono loro la speranza per trovare le soluzioni al futuro del
nostro cibo»
«Vero è che in questi 18 anni la cultura del cibo è molto cambiata, ma
dobbiamo ancora fare una lunga strada per ottenere maggiore attenzione verso
produttori, casari e allevatori, specialmente di piccola scala: insomma,
siamo in un paese in cui si paga ancora il latte 30 centesimi al litro!».
Parte con una denuncia
Carlo Petrini,
presidente di Slow Food, presentando la decima edizione di Cheese, la
manifestazione biennale dedicata alle forme del latte organizzata da
Slow Food Italia
e
Città di Bra
che torna a Bra (Cn)
dal 18 al 21 settembre.
«Dobbiamo ridare valore alla cultura, ai paesaggi, al lavoro, al nostro
cibo, troppo spesso considerato meramente una merce. Nel produttivismo senza
freno vince chi non si pone limiti e ha un concetto di crescita infinita,
dove non potranno mai trovare spazio le comunità, i piccoli produttori e i
territori, ma sempre e solo l‘industria. Le leve su cui fare pressione in
questo scenario sono una maggiore presa di coscienza verso la nostra terra,
per cui siamo tutti responsabili, una migliore informazione sul cibo che
mangiamo e la lotta contro il camuffamento di alcuni alimenti. Basta con un
riso chiamato carnaroli senza esserlo davvero o un aceto balsamico che di
tradizionale non ha nulla. Cheese deve essere l’opportunità della conoscenza
e della specificità, l’esaltazione della biodiversità contro l’omologazione.
Siamo in mezzo a un guado, ora sta a noi decidere se attraversare verso una
nuova sponda con un interesse per il nostro bene comune o fermarci e
naufragare. Sono i giovani la risposta per trovare le soluzioni al futuro
del nostro cibo, la speranza per poter davvero cambiare le cose: in loro
riponiamo la nostra fiducia», conclude Petrini.
Il sindaco di Bra
Bruna Sibille rinnova
il benvenuto all’ormai storica manifestazione che anima la cittadina
piemontese ogni due anni: «Credo Cheese abbia trovato la sua casa naturale
in Bra perché qui l’agricoltura e l’attenzione per la terra sono da sempre
fondamentali per tramandare conoscenze, passioni e interessi, cultura. Ed è
questo che ha fatto Cheese nelle sue nove edizioni precedenti. Da oggi,
passeggiando nelle vie del centro, incontreremo i volti dei pastori,
produttori e affinatori che hanno contribuito a fare di Cheese il grande
evento internazionale che è oggi: una grande mostra fotografica diffusa che,
insieme a una serie di serate di degustazione, ci accompagnano fino a
settembre».
Giorgio Ferrero,
assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Regione Piemonte, aggiunge:
«Siamo stufi della banalizzazione del cibo a cui talvolta assistiamo.
Sentire parlare di cibo in modo banale è una pugnalata per produttori e
territori: Cheese invece guarda al formaggio non solo come una grande festa
per i visitatori ma anche a una festa delle muffe e dei microbi,
fondamentali per alcune produzioni locali e tutelate da Slow Food. Questo
evento fa parte di una rassegna importantissima che la Regione Piemonte è
fiera di ospitare e fa parte di un percorso di rinascita che porterà bene
all’economia e ai cittadini piemontesi. La rassegna non si potrebbe
realizzare senza la fatica degli allevatori e dei produttori, non bisogna
dimenticarlo».
Luigi Barbero,
presidente Ente turismo Alba Bra Langhe Roero, sottolinea l’importanza
dell’evento per il territorio: «Cheese è stato fondamentale sia per i
contenuti che per i territori, inducendo a riflettere sulle tematiche
dell’agricoltura e delle produzioni locali e internazionali. Inoltre ha dato
tanto alla città e al suo territorio: Bra ha visto raddoppiare le presenze
turistiche, con una ricaduta importante dal punto di vista economico. Con la
mostra fotografica e il programma di Aspettando Cheese vogliamo ora mostrare
sì il mondo dei formaggi ma anche i luoghi di Slow Food, e siamo convinti ci
sia ancora tanta strada da fare insieme».
Piero Sardo,
presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità, pone l’accento
sulle tematiche al cuore dell’evento: «È giunto il tempo per noi e per i
produttori di guardare alla realtà di Cheese in modo diverso: è chiaro che
il protagonista resta il formaggio ma è fondamentale una migliore assunzione
di responsabilità da parte dei consumatori verso la filiera. Se non pensiamo
che dietro un formaggio ci sono razze, territori, pascoli, trascuriamo
aspetti fondamentali». E rivolgendosi proprio ai consumatori: «Per esempio
le etichette dovrebbero informare sull’uso o meno dei fermenti, di per sé
non nocivi ma omologanti, perché utilizzandoli si creeranno formaggi con lo
stesso sapore in tutto il mondo, ed è un diritto di tutti saperlo. Noi di
Slow Food sosteniamo che i fermenti debbano essere creati dal singolo
produttore, per conservare la flora batterica tipica di ogni ambiente e
conferire così un sapore unico ai formaggi. Certo, è un lavoro in più ma ne
vale la pena».
È la Spagna il paese ospite di questa edizione di Cheese, e gli affinatori
Jesus Pombo Lanza
e
Enrique Ojanguren
hanno presentato la loro realtà casearia, evidenziandone tipicità e
caratteristiche: «Produciamo formaggi buonissimi ma spesso sconosciuti agli
stessi spagnoli. C’è ancora molto da lavorare per farli apprezzare dai
consumatori nazionali e internazionali. Venite ad assaggiarli a Cheese».
«Dedichiamo l’edizione 2015 alla montagna e alle terre alte, troppo spesso
in sofferenza. Abbiamo bisogno di cambiare atteggiamento e dare risposte a
chi ogni giorno lavora e produce in queste aree, che hanno un impulso
produttivo e qualitativo da sostenere e valorizzare. Se vogliamo dare
speranza a questi territori dobbiamo investire sui giovani, oltre a
migliorare e stimolare l’educazione dei consumatori», ha commentato
Gaetano Pascale,
presidente Slow Food Italia.
Tema dell’edizione 2015 è Alle sorgenti del latte, per nutrire il pianeta,
con un focus sul ruolo della montagna e sulle storie dei giovani che hanno
scelto di vivere e lavorare tra le vette, le valli e gli alpeggi per
cambiare vita e ripercorrere le orme dei loro avi. Tornano le degustazioni
guidate dei Laboratori del Gusto, 36 appuntamenti per conoscere il mondo
della biodiversità casearia e non solo; gli Appuntamenti a Tavola, occasione
unica per incontrare alcuni tra i migliori chef del panorama nazionale e
internazionale e assaggiare le loro specialità; gli incontri curati da Slow
Food Educazione, con le attività dedicate alle scuole e alle famiglie e un
Master of Food pensato per gli under 30, alla scoperta degli abbinamenti tra
formaggi e birre artigianali. Non mancano gli approfondimenti, grazie alle
Conferenze su tematiche legate alla filiera lattiero-casearia, alle
presentazioni dei libri firmati dalla Chiocciola e alla lettura quotidiana
dei giornali. Torna anche la Casa della Biodiversità che, oltre agli
incontri con i produttori, propone un’esposizione di prodotti tipici per
conoscere e comprendere meglio gli ecosistemi montani e la loro influenza
diretta e indiretta sulla nostra vita. Il programma è disponibile su
www.slowfood.it
Cheese è possibile grazie all’impegno di aziende che credono nel futuro
del settore lattiero-caseario di qualità, tra queste citiamo gli Official
Partner: Consorzio Parmigiano Reggiano, Lurisia, Pastificio Di Martino,
Radeberger Gruppe Italia.
Fonte Comunicato Stampa
Giugno 2015