Mastro Birraio verso la chiusura in bellezza
Sabato 25 aprile coda all'ingresso già prima dell'apertura
Già alle 15.30, mezz'ora prima dell'apertura, la coda fuori dall'ingresso della fiera della birra artigianale Mastro Birraio di Santa Lucia di Piave sfiorava i cinquanta metri: una testimonianza del successo registrato dalla manifestazione soprattutto in questo ultimo weekend, che ha dato spazio ai birrifici d tutta Europa e ad alcuni storici birrifici italiani.
Tra le eccellenze giunte dalla Germania ricordiamo Weiherer Bier- con la Bock, medaglia di bronzo 2011 European Beer Star; la Rauch, affumicata medaglia d'argento 2014; e la Keller, medaglia d'oro 2011 -; dal Belgio, oltre alle note Lupus e Rulles, la “piccola chicca” Brasserie de Bastogne; e tra le inglesi l'agribirrificio Great Newsome, che usa il 90% di materie prime proprie. Ma non manca nemmeno il pioniere delle birre artigianali italiani Baladin con la stout Brune, ricetta originale del fondatore Teo Musso disponibile solo alla spina; e il pluripremiato Retorto, che nell'ultimo anno ha piazzato sui podi di diversi concorsi birrari ben cinque delle sue otto birre – su tutte la Daughter of Autumn a Birra dell'Anno di Unionbirrai.
Di spessore anche gli ospiti e gli eventi del fine settimana. Venerdì 24 Paolo Erne, fondatore di Accademia delle birre e uno dei maggiori esperti di birre a fermentazione spontanea a livello nazionale, ha riempito la sala conferenze con l'incontro “La più antica delle birre moderne”,m in cui ha raccontato la storia e il processo di produzione di questo tipo di birre, le prime ad essere prodotte: ricordando che, quindi, "chi dice di essere tradizionalista bevendo pils, sbaglia: il vero tradizionalista beve birre a fermentazione spontanea". Si è poi parlato di homebrewing – hobby a cui si stima si dedichino oltre 10 mila persone in Italia - con René Vacilotto, che sabato ha spiegato "come io faccio la birra: perché è vero che ci sono delle regole e dei procedimenti da cui non si può prescindere, ma ognuno ci mette del suo". La serata si sabato si è poi conclusa con il laboratorio “Stile o non stile? Questo è il dilemma” di Alfonso Del Forno, alla scoperta – con tanto di degustazione – di come “non esistendo una tradizione birraria consolidata in Italia, davanti ai vari stili birrari siamo più liberi: il che, in un Paese così ricco di biodiversità, di sapori e di tradizioni enogastronomiche, ha generato delle reinterpretazioni uniche”.
Domani, per precisa volontà dell'organizzazione della fiera, Unionbirrai stessa terrà un corso di avvicinamento alla birra – dalle materie prime, alla produzione, agli abbinamenti gastronomici – che in una sola giornata concentrerà le basi dell'arte della degustazione; mentre l'Associazione Homebrewers Fvg darà a tutti l'opportunità di vedere come si fa la birra con una cotta pubblica, e la cooperativa Dieffe terrà un incontro sull'abbinamento tra birra e cioccolato. Chiusura in bellezza alle 22, sulla scia delle esibizioni artistiche e musicali a sorpresa che hanno contraddistinto l'edizione 2015.
Tutte le informazioni su www.fierabirra.it
Fonte Comunicato Stampa
Aprile 2015