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Quanta birra hai bevuto? Ce lo dice l’isoxanthohumol

I Biomarker sono dei “segnali biologici” del consumo di determinate tipologie di cibo o bevande e sono utili per ottenere misurazioni più oggettive dell’esposizione ad un tipo di alimento o bevanda utili soprattutto quando si è alla ricerca di patologie ad esso correlate.

L’IsoXanthohumol (IX) dosato nelle urine è risultato essere un biomarcatore specifico e accurato del consumo individuale di birra è quanto scoperto da Quifer - Rada P , et al. del Department of Nutrition and Food Science-XARTA-INSA, School of Pharmacy, University of Barcelona, Barcelona, Spain.

Metodi

• Nello studio dose-risposta , 41 giovani volontari (maschi e femmine , di età compresa tra 28 ± 3 anni ) hanno consumato dosi differenti di birra durante la notte e un campione di urina è stato raccolto la mattina seguente.

• Nello studio clinico in 33 maschi con alto rischio cardiovascolare ( età 61 ± 7 aa ) è stato somministrato 30 g di etanolo (gin o birra) , o una quantità equivalente di polifenoli come la birra analcolica per 4 settimane.

• Un gruppo di altri 46 volontari già arruolati nello studio PREDIMED ( Prevenzione con dieta Mediterranea ) sono stati utilizzati come controllo.

• I campioni di urina sono stati analizzati mediante cromatografia liquida e spettrofotometria di massa.

Risultati

• La concentrazione di IX nelle urine aumenta in modo linearmente progressivo con la quantità di birra assunta sia essa alcoolica od analcoolica.

Conclusioni

E’ possibile con questo tipo di analisi distinguere facilmente fra i consumatori abituali di birra e quelli astemi con una sensibilità del 67% e una specificità del 100% verificando in questo modo la veridicità dell’interlocutore.

Fonte MediciItalia

Febbraio 2014