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La birra eccita il cervello maschile

Una bella rossa - in pinta - il derby, gli amici: per un uomo, qualcosa di molto vicino al paradiso. Ma cosa avrà mai di tanto speciale la birra agli occhi, e alle papille, maschili?

Una ricerca dell'Indiana University School of Medicine (USA) lo rivela: la più popolare bevanda fermentata stimola nel cervello maschile la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore rilasciato in concomitanza di stimoli legati al piacere e alla ricompensa.

Amore al primo sorso

I ricercatori hanno sottoposto a tomografia a emissione di positroni (PET) una tecnica di scansione cerebrale, 49 volontari ai quali sono stati somministrati sotto forma di spray alternativamente acqua, sport drink e birra. A ciascuno sono stati dati 15 millilitri di liquidi nell'arco di 15 minuti, l'equivalente della birra che si berrebbe condividendo una pinta con 38 persone. Così gli scienziati hanno escluso che l'effetto sul cervello fosse dovuto all'alcol, assunto dai soggetti in minime quantità.

La birra, tra tutte le bevande, è stata quella che più ha stimolato la produzione di dopamina: dopo averla assaggiata, gli uomini erano inoltre più propensi a chiedere qualcosa di alcolico. È la prima ricerca che mostra come sia sufficiente il gusto di un drink a sollecitare il rilascio di dopamina, al di là delle conseguenze dell'alcol. L'effetto si è registrato comunque in modo più pronunciato sui soggetti con storie familiari di alcolismo alle spalle. Avere parenti con problemi di dipendenza da alcol potrebbe quindi essere un fattore di rischio per sviluppare a propria volta alcolismo.

La matematica della birra

Una birra non è buona se nel bicchiere non forma uno strato di schiuma densa e consistente. Peccato che l'effetto duri poco... ma non sarà così ancora a lungo: Robert MacPherson (Institute for Advanced Study di Princeton) e David Srolovitz (Yeshiva University di New York) hanno infatti chiamato in causa la matematica per definire la formula della birra perfetta, con un'equazione che permette di spiegare come "funziona" la schiuma e, soprattutto, perché quella di una Guinness è più compatta e duratura. In pratica la schiuma della birra è una rete composta da tante bollicine separate da liquido. Le bolle hanno "pareti mobili", perciò, in pochi minuti, quelle più piccole si fondono tra loro e quelle più grandi scoppiano per effetto della gravità, che attira verso il basso il liquido. Il segreto della Guinness sarebbe quindi una diversa composizione di questa struttura "reticolare"... ma che farsene di una teoria matematica della birra? È difficile che a beneficiarne saranno gli estimatori, perché i produttori non abbandoneranno di certo i loro metodi di lavorazione tradizionale. Per fortuna. Dallo studio della schiuma di malto e luppolo arriveranno invece importanti novità per la formulazione di altre strutture chimiche reticolari, a partire dalla ceramica (foto: la "schiuma" della ceramica, in alto, e quella tipica della birra).

Fonte Focus

Aprile 2013

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Ultimo Aggiornamento: 10/08/2021 13.29