Beer
Shop italiani: attenti alle etichette di birra che vendete
la foto scelta da noi non è in
alcun modo legata al proprietari del beershop
L'elenco dei Beershop Italiani
Ci hanno segnalato questo
messaggio e abbiamo chiesto ai proprietari la possibilità di renderlo
pubblico. I proprietari di questo beershop del Nord Italia ci ha chiesto al
momento di mantenere l'anonimato.
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Messaggio inviato a tutti i beer-shop italiani.
Buongiorno, siamo XXXX e YYYY, vostri colleghi del beer-shop
ZZZZ di WWWW
Scriviamo questo messaggio a tutti i beer-shop italiani per mettervi al
corrente di una situazione che riteniamo ingiusta e che interessa tutti voi.
Questa mattina due funzionari del ministero delle politiche agricole hanno
fatto visita al ns beer-shop.
Tralasciando il classico atteggiamento intimidatorio da classici funzionari
pubblici italiani, ci è stata fatta una contestazione che riteniamo sia
molto probabile riscontrare in tutte le vs attività.
PROBLEMA 1
Se alcune birre ci è stato contestato il fatto che in etichetta le
informazioni sono scritte in inglese e non integralmente in italiano.
Noi, come penso la maggior parte di voi, acquistiamo da distributori e
importatori ITALIANI (senza fare nomi) che abbiamo sempre dato per assodato
che si occupassero di far si che le bottiglie fossero vendibili su
territorio italiano. Beh non è così.
Oggi abbiamo fatto la triste scoperta che la RESPONSABILITA' della corretta
etichettatura delle bottiglie, nei confronti del cliente finale ce l'abbiamo
TUTTA solo ed esclusivamente NOI.
In etichetta devono comparire IN LINGUA ITALIANA , oltre a formato e
gradazione, la data di scadenza (indicata con la dicitura "da consumarsi
entro la fine" o "da consumarsi preferibilmente entro il"), lotto, materie
prime (scritte in italiano - ma solo se presenti anche in lingua estera!
altrimenti va bene anche senza ingredienti !!!).
Nonostante queste informazioni siano tutte presenti e ben evidenti nelle
etichette originali, sono comunque soggette a contestazione e relativa
sanzione in quanto su alcune bottiglie non sono tutte integralmente tradotte
in italiano.
Teniamo a precisare che se voi vendete le medesime bottiglie ad un altra
ditta tramite fattura, ad esempio un ristorante o pub, allora non c'è
bisogno che sia tutto scritto in lingua italiana, ma vanno bene le etichette
così come sono, in inglese, cinese o arabo.
Dovrà poi essere cura dell'azienda cui le avete vendute di mettere
l'etichetta con le indicazioni in italiano (!!!)
Quindi, allo stesso modo, il distributore/importatore che vi vende le birre,
per legge non è tenuto ad etichettarle con indicazioni in italiano in quanto
ve le sta vendendo all'ingrosso, e il problema rimbalza quindi su di voi che
le vendete al cliente finale, e diventate cosଠsoggetti a controlli e
relative multe.
Tra l'altro non ci è nemmeno stata data possibilità di adeguarci entro tot
giorni alla normativa.
Alla fine è sufficiente l'applicazione di una nuova etichetta adesiva sulle
bottiglie (che erano tutte perfettamente integre,entro la data di scadenza
con regolari fatture di carico merce).
Tuttavia si è subito proceduto a verbalizzare, anzi, ci hanno detto di
ritenerci fortunati che hanno deciso di non sequestrare tutte le bottiglie
non ritenute a norma (!)
Inutile dire che le multe sono molto salate, ci aspettiamo il peggio.
I riferimenti sono alla legge 109 del 27 gennaio 1992
PROBLEMA 2
contestualmente i funzionari hanno prelevato nr.5 bottiglie da 75cl di una
nota birra artigianale italiana per effettuare rilevamenti e verifiche.
Le bottiglie sono state prelevate dal ns negozio senza il riconoscimento di
alcun pagamento.
Alla domanda relativa al fatto che noi quelle birre le avevamo già
integralmente pagate al fornitore, ci è stato risposto che siamo obbligati
per legge a darle loro senza alcuna remunerazione, risultando quindi
un'operazione integralmente a ns spese.
Precisiamo che sono due funzionari veri (non erano truffatori) riconosciuti
tramite apposito tesserino e controllo presso la sede competente.
Questa ci sembra una cosa tanto ingiusta quanto assurda in quanto non siamo
produttori ma semplici rivenditori, se di ogni birra che vogliono
controllare fossimo tenuti a darne 5 bottiglie, beh penso chiuderemmo tutti
nell'arco di una settimana.
Ovviamente ci stiamo già informando tramite legali sulla legalità di queste
azioni.
Come al solito, i soldi vanno a prenderli dalle piccole realtà, indifese e
facili da tartassare con controlli e applicazioni di leggi assurde.
Tengo a precisare che nei nostri 7 anni di vita siamo risultata un'azienda
sempre perfetta, sia dal punto di vista sanitario che fiscale in tutti i
controlli effettuati.
Detto ciò, vi consigliamo di andare a controllare tutte le bottiglie che
avete nei vostri locali e verificare che siano apposte in etichetta tutte le
informazioni scritte in italiano, se non lo sono o se anche mancasse una
sola traduzione (e vedrete che molte etichette saranno così), prendete
provvedimenti.
Come è capitato a noi, può succedere a voi , anche se vi auguriamo di no.
Scusate la lungaggine della email, ma pensiamo sia un argomento che possa
interessare a tutti.
Cordialità,
XXX e YYYY
PS: se lo ritenete utile, fate girare questo messaggio
Messaggio Firmato
Fonte
Comunicato Stampa
Aprile 2013
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