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Agricoltura:+4% giovani occupati, allevano oche e producono birra

Allevatori di oche da guardia e di falchi per tenere liberi i cieli degli aeroporti, "vignaiola" che fa invecchiare il vino, stilisti di campagna che realizzano borse e accessori con materiale di scarto, produttori di birra: il lavoro in agricoltura piace sempre di piu' e, per la prima volta negli ultimi dieci anni, aumentano i giovani imprenditori agricoli. Nel secondo trimestre 2012, c'e' stato un incremento del 4,2 per cento delle imprese individuali condotte da giovani iscritte alle Camere di Commercio. La nuova tendenza e' stata rappresentata al Forum Coldiretti di Cernobbio nel primo salone dei nuovi mestieri dell'agricoltura, che racchiude le esperienze innovative avviate. Non e' un caso che, secondo un'indagine Coldiretti/Swg, la meta' dei giovani tra i 18 e i 34 anni preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che fare l'impiegato in banca (23 per cento) o lavorare in una multinazionale (19), mentre in generale tra tutti gli italiani ben il 28 per cento scambierebbe il proprio lavoro con quello dell'agricoltore, perche' garantisce una vita piu' sana secondo un cittadino su due e assicura piu' liberta' e autonomia (17). Una passione confermata dal fatto che quasi un milione di italiani con altre occupazioni si classificano come "hobby farmer" mettendosi al lavoro su appezzamenti di terreni, spesso ereditati, che hanno in media un ettaro di superficie in cui coltivare ortaggi, frutta ed anche vino o olio, secondo Nomisma. Senza contare che - stima la Coldiretti - almeno un italiano su quattro si dedica all'orto o al giardinaggio. Lo storico ritorno degli italiani alla terra, dove oggi sono attive ben 62mila imprese condotte da giovani con meno di 30 anni, colloca l'agricoltura sul podio delle attivita' di impresa preferite dai giovani dopo commercio, servizi di alloggio-ristorazione (251mila) e manifatturiero e costruzioni (182mila). Una inversione di tendenza che si riscontra anche a livello scolastico con gli istituti agrari che hanno aumentato dell'11 per cento il proprio peso percentuale sul totale di iscritti, mentre sono scesi quelli dei Licei (dati 2012 del Miur). Dall'indagine Coldiretti/Swg svolta su giovani agricoltori sotto i 30 anni emerge che il 36,5 per cento ha una scolarita' alta (specializzato, laureato, laureando), il 56 media (scuole superiori) e il 6,5 bassa (scuole medie). Una ripresa che non si era mai verificata prima e che e' stata favorita non solo dalle caratteristiche anticicliche del settore in tempi di crisi, ma soprattutto dall'allargamento dei confini dell'attivita' agricola che, grazie alla Legge di Orientamento fortemente sostenuta dalla Coldiretti, ha di fatto rivoluzionato l'attivita' d'impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunita' occupazionali: trasformazione dei prodotti, vendita in azienda o nei mercati, fornitura di servizi alla pubblica amministrazione come la cura del verde pubblico. Per non parlare della produzione e vendita della birra ottenuta dalla coltivazione di orzo in azienda o del pane dal grano, ma anche dei prodotti cosmetici a base di vino, olio o latte di asina. E, ancora, delle fattorie didattiche convenzionate con le scuole e degli agriasili e agriospizi.

"Oggi, il settore agricolo si e' rigenerato con una classe di giovani di imprenditori che non si e' arroccata, come spesso accade nei momenti difficili, nella difesa dell'esistente, ma si e' impegnata con successo nel capire e soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori", ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. "Il modello delle economie di scala e le leggi del Pil e della finanza - ha concluso - da sole stanno impoverendo le nostre famiglie e i nostri territori spingendo a produrre al minor costo senza tenere in alcuna considerazione il prezzo sociale, ambientale ed etico".

Fonte AGI

Ottobre 2012

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Ultimo Aggiornamento: 10/08/2021 13.29

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