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Homebrewing, la birra fai da te
In tempi
di crisi è importante risparmiare e c'è chi inizia dalla birra, imparando a
produrla in casa. Tra i nuovi hobby degli italiani si sta diffondendo sempre
più la pratica dell’homebrewing, ovvero farsi la birra a casa. Sebbene la
procedura possa essere un po’ complicata, è più che fattibile e in Italia la
produzione casalinga di birra e’ permessa nell’ambito del DL n. 504/95 "a
condizione che non formi oggetto di alcuna attività di vendita". Inoltre
oggi, per poter facilitare i procedimenti, esistono kit appositi per
produrre la birra in casa a cui poi basta aggiungere i materiali di consumo,
quali malto luppolato, zucchero e acqua.
Per capire come si fa abbiamo intervistato Andrea, 25 anni, che dal 2009
pratica questo hobby e che per l’occasione ci ha fatto assaggiare un paio di
birre di sua produzione.
Come hai iniziato?
«Ho cominciato due anni fa, dopo che, durante una cena a casa di amici: uno
degli invitati aveva portato delle birre da far assaggiare e quando ci ha
spiegato che le aveva fatte lui, per me è stata una rivelazione. Ho iniziato
ad informarmi e ho scoperto che non solo era molto più facile del previsto,
ma che avevo già un sacco di amici che già praticavano questa attività: così
anche io ho comprato un kit per la realizzazione della birra e ho iniziato i
miei “esperimenti”».
Hai avuto problemi?
«Si, soprattutto all’inizio, nessun problema con il procedimento ma con le
dosi: i primi tentativi producevano birra con un gusto orribile, non so se
era a causa dei macchinari appena comprati, comunque solo dopo un po’ sono
arrivati i primi risultati soddisfacenti. Navigando sui blog e parlando con
chi aveva più esperienza di me ho scoperto poi alcuni trucchi, come
l’importanza dell’utilizzo di bottiglie scure, così da non permettere alla
luce di danneggiare la birra. E’ poi fondamentale sterilizzare tutto. I
rischi sono pochi, paragonati soprattutto a quelli che si affrontano quando
si fanno le marmellate e il procedimento, che richiede circa una ventina di
giorni, non è poi così caro».
E oggi come va la
produzione?
«Dopo due anni riesco a produrre diversi tipi di birra con grande
soddisfazione, anche se, soprattutto durante le sperimentazioni, qualche
fallimento lo incontro ancora. Nonostante tutto cerco sempre di provare
soluzioni nuove con diversi tipi di malto, così da poter influire sulla
corposità della birra e sul colore».
Cosa consiglieresti a chi
vuole iniziare?
«Di non farsi prendere dallo sconforto, soprattutto le prime volte: ci vuole
molta pazienza visti i tempi di realizzazione, e poi consiglio di
sperimentare; quello che si può fare è veramente tanto e sono importanti,
come in tutte le cose, l’igiene e la sicurezza, pulire i macchinari e
disinfettarli. Prima di iniziare è consigliabile anche collezionare un alto
numero di bottiglie. In ogni caso i blog e i manuali dedicati all’homebrewing
non mancano. Io seguo in particolar modo uno che si chiama
Mondobirra, ma ce ne sono molti
altri».
Buona questa birra scura,
posso prenderne una bottiglia?
«Nessun problema, questa è proprio una delle ultime sperimentazioni».
Vi piace la birra? Avete mai pensato di farla a casa vostra?
Fonte
La Stampa
Ottobre 2011
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