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Museo Peroni - Da Vigevano a Roma la storia della Peroni in 1400 pellicole Oltre 10mila immagini, di cui 3mila già digitalizzate, 1.400 pellicole che comprendono i vecchi caroselli, bozzetti, fotografie e 500 metri lineari di documentazione che raccontano la storia dell'azienda dal 1870 a oggi. E' il Museo della Birra Peroni con il suo archivio dichiarato "bene privato tutelato dallo Stato", continuamente aggiornato e inserito nel Portale degli Archivi d'Impresa del ministero per i Beni e le Attività Culturali, "perché la storia della Peroni è un pezzo della storia d'Italia", spiega all'Adnkronos la responsabile Daniela Brignone. Il Museo, nato per volontà dell'allora presidente Giorgio Natali con un progetto sviluppato tra il 1993 e il 1996, apre nel 2001 e oggi custodisce tutta la storia del celebre marchio, "tranne la documentazione che riguarda la sede di Vigevano, dove è nata l'azienda, e che è rimasta sul posto", aggiunge la Brignone. La storia che racconta questo museo ha il sapore di un romanzo, a partire dalla coraggiosa scelta della famiglia piemontese di spostarsi da Vigevano, dove aveva fondato l'azienda nel 1846, per partire alla volta di Roma decisa a far decollare la propria impresa aprendo una sede nel 1864. La scelta si rivelò vincente, come testimonia il ricco patrimonio iconografico del museo, allestito proprio all'interno degli stabilimenti di via Collatina. "Una sede difficile per qualche verso, vista la sua ubicazione non proprio centrale - spiega la Brignone - ma che non abbiamo mai pensato di abbandonare, perché qui il visitatore può immergersi davvero nel mondo Peroni, nello stesso luogo in cui si trova la direzione". Quando tra il 2003 e il 2005 l'azienda è stata venduta alla SabMiller, gruppo leader nel mondo della birra, "c'è stato un po' di timore nel passare dalla proprietà familiare alla multinazionale, ma oggi voglio invece sottolineare il grande rispetto dimostrato per la tradizione dell'azienda che è stata valorizzata ancora di più dalla nuova proprietà che ne ha fatto un suo asset fondamentale", sottolinea la Brignone. Un sogno nel cassetto, però, c'è, e ci stanno lavorando su. "L'idea è di partire con un piano triennale per poter pianificare piccole attivitò annuali, dalle mostre temporanee ai cataloghi e le monografie, perché è importante continuare a rinnovarci", spiega la responsabile. Nel museo, che non può essere visitato dai minori perché parte di un azienda che vende alcolici, viene portata avanti un'attività "di collaborazione con università, musei e istituzioni in occasione di mostre, organizzazione di visite guidate e degustazioni, ma anche lezioni sul patrimonio archivistico e un'intensa attività di documentazione aziendale", sottolinea la responsabile. Tanto all'archivio quanto al museo si accede liberamente previa prenotazione, così come liberamente si possono consultare i libri conservati nella Biblioteca dedicata ai temi della birrificazione e dell'impresa. Fonte LiberoNews Ottobre 2011 |
Ultimo Aggiornamento: 10/08/2021 13.29 |
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