La birra è la
bevanda preferita tra i 30 e i 44 anni. Non solo, gli italiani l’apprezzano
tanto quanto il vino. Secondo i dati di una recente ricerca, è finito il
monopolio del vino al ristorante dove, sempre più spesso, ad accompagnare il
pasto (e non solo la pizza) trova spazio un boccale di birra. Bere una
bionda a pasto è non solo una nuova moda, ma anche una dritta che arriva dai
nutrizionisti. Perchè ormai a favore della birra ci sono numerosi studi che
confermano le sue proprietà nutrizionali tanto da farla considerare non solo
una bevanda, ma addirittura un alimento.
La birra non fa ingrassare
Il pensiero comune che la birra gonfia e fa metter su ciccia è inesatto.
Tutto dipende, infatti, dal tipo di cibo a cui la si abbina. Se accompagna
un secondo piatto e un’insalata mista, per esempio, non compromette in alcun
modo la linea. La birra, infatti, è meno energetica di quanto non si creda:
ha meno calorie di un succo di fruttta supervitaminico, 85 comtro 1130 per
un bicchiere da 250 cc, o di un bicchiere di vino.
La birra fa bene
alle ossa
Molte birre contengono silicio, questo minerale si trova in una forma
facilmente assimilabile dalle ossa e ne aumenta, così, forma e resistenza.
L’importante è scegliere bene: a dare il miglior risultato sono le birre
prodotte con l’orzo e con il luppolo (meno quelle con malto e con grano).
La birra previene
i disturbi cardiovascolari
Numerosi studi hanno dimostrato che un consumo moderato di alcol è
associato a un minor rischio di infarto. Non tutto l’alcol fa bene, però:
secondo l’università di Barcellona, tutto il merito va alle bevande
fermentate come birra e vino e, in particolare, alla loro concentrazione di
polifenoli, antiossidanti dalle proprietà protettive molto efficaci.
La birra è
antitumorale
Posto che un consumo eccessivo di alcol e, dunque, anche di birra, ha
effetti negativi sulla salute, si è visto che pochi sorsi bevuti con
regolarità possono risultare benefici. L’Istituto dei tumori di Genova ha
condotto uno studio secondo cui l’alta concentrazione di polifenoli, in
particolare dello xantumolo (presente più nella birra che nel tè verde), è
in grado di frenare l’angiogenesi, ovvero la proliferazione dei vasi
sanguigni che alimentano la crescita dei tumori.
La birra protegge
dal diabete di tipo 2
Lo dimostra uno studio europeo compiuto so oltre sedicimila donne tra i 50 e
i 70 anni: quelle che consumano alcolici in quantità moderata hanno un minor
rischio rispetto alle astemie (ma anche alle forti bevitrici) di ammalarsi
di diabete di tipo 2.
Fonte
MondoBenessere
Agosto 2011
Condividi