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Monticelli - La birra di "casa nostra" regina a Monticelli

Un suggestivo spettacolo pirotecnico ha illuminato, in particolare, il cielo «sopra» il vecchio campo sportivo di Monticelli Terme. 
Così, con scoppiettanti fuochi d’artificio, è terminata la terza  festa della birra artigianale parmigiana che, nelle serate di venerdì, sabato  e domenica si è tenuta nel paese termale. 

La manifestazione ha attirato una gran folla di estimatori della «bionda» e non solo. Vi hanno fatto tappa, infatti, diversi nuclei familiari, che hanno cenato all’aria aperta ascoltando, nel contempo, la musica. 

L’organizzazione è stata curata dal Punto Blu e dal Circolo Verdi di Monticelli, in collaborazione col Comune di Montechiarugolo e delle seguenti aziende produttrici di «bionda»: Birrificio del Ducato di Roncole Verdi, Toccalmatto di Fidenza, Panil di Torrechiara di Langhirano, Beerbante di Colorno, Birrificio di Langhirano. La kermesse monticellese ha impegnato oltre 100 volontari. Il compito di sovrintendere alla preparazione dei piatti è stato affidato a Paolo Ziveri di Tortiano, che attualmente lavora come chef al noto ristorante milanese Il Marchesino di Gualtiero Marchesi. Il menu includeva: lasagne al ragù, pastasciutta alla monticellese o alle delizie di stagione (apprezzata dai vegetariani), grigliata di carne, prosciutto e melone, salumi misti, spalla cotta, patate fritte, contorni di verdure, torte miste.

«Devo dire - ha detto Cristian Conversi uno degli organizzatori, oltrechè coordinatore della manifestazione - che quest’anno, abbiamo avuto un afflusso di gente maggiore rispetto all’anno scorso, tra cui molti veri intenditori di birra. Mi fa piacere che siano venute anche diverse famiglie con i bambini al seguito, che si sono divertiti sui giochi gonfiabili di Gommaland o sulle giostre o ad essere «truccati» dalle animatrici».

Ogni birrificio ha presentato due tipi di birra alla spina, individuati nella «rosa» della propria produzione. Ecco l’elenco: Bia Golden Ale e Bia Ipa (Birrificio del Ducato), Bionda e Divina (Panil), Terza Media e Nebbia della Bassa (Beerbante), Stray Dog e Ambrosia (Toccalmatto), Mmxi Weizen Cica Amber (Birrificio di Langhirano). La scelta poteva essere tra la birra piccola e quella media alla spina, pagata a gettone, del valore di 2 euro. Qualcuno ha optato per la «bionda» in bottiglia. Ogni serata ha visto, inoltre, la presenza di un birrificio ospite. «L'inizio - ha spiegato Renzo Losi del Birrificio Panil - della mia attività risale al 2001. Sono partito producendo delle birre di stampo belga, poi sono passate a quelle maturate nel legno. Via via ho attuato altri sistemi produttivi, fino ad arrivare alla birra a fermentazione, fatta con lieviti madri di fornai della zona».Secondo gli esperti del settore, molti dei birrifici migliori d’Italia sono di Parma e alcuni di loro hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti. «La mia specialità - ha raccontato Paolo Pezziga del Birrificio Beerbante, costituito nel 2009 - è la Terza Media. Si tratta di una birra chiara, beverina e dissetante, ma difficile da produrre perche utilizzo lieviti e attrezzature particolari». La 3° Festa della birra artigianale è risultata essere - come voluto dagli organizzatori - «eco», grazie all’utilizzo quasi esclusivo di bicchieri, posate e piatti in materiale biodegradabile.

Fonte Gazzetta di Parma

Agosto 2011

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Ultimo Aggiornamento: 10/08/2021 13.29

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