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La birra italiana nei pub Uk

 

Kuaska intervistato durante il GBBF a Londra

Sembra incredibile, ma la birra made in Italy sta conquistando gli appassionati 

 

Storica conquista della birra italiana nei pub inglesi con un aumento record del 37 per cento nelle quantità esportate in Gran Bretagna, dove è diretta oltre la metà della produzione Made in Italy spedita all'estero. 
Lo conferma un'analisi della Coldiretti sulle esportazioni di birra italiana nel primo trimestre del 2011, che evidenzia una sorprendente performance in Paesi fortemente nazionalisti nei consumi e tradizionalmente attenti alla qualità della bevanda. 

Le performance della birra italiana - sottolinea la Coldiretti - sono brillanti anche oltreoceano con un aumento del 
39 per cento delle esportazioni negli Stati Uniti che sono il più grande consumatore mondiale. Il risultato per l'agroalimentare Made in Italy è un aumento complessivo in quantità del 16 per cento delle esportazioni mondiali di birra italiana. 

All'invasione italiana 
resiste la Germania che resta chiusa ai prodotti stranieri e molto legata alla propria birra. Si tratta - sostiene la Coldiretti - degli effetti di un processo di qualificazione nella produzione avvenuto negli ultimi anni che ha assicurato un crescente successo nei consumi in Italia e all'estero. 

In Italia beve birra più o meno saltuariamente il 72 per cento dei consumatori soprattutto tra i giovani e le donne con un allargamento della base dei consumatori e una media annuale dei consumi per persona che si attesta attorno ai 28,5 litri l'anno, secondo una ricerca dell'Ispo. Da segnalare è soprattutto - continua la Coldiretti - la crescente diffusione sul territorio nazionale di produzioni locali ottenute artigianalmente che incontrano i gusti di una fascia consistente di giovani consumatori. 

A cogliere questa opportunità sono stati molti imprenditori agricoli un
recente decreto ministeriale (212/2010) permette alle aziende produttrici la materia prima (l'orzo) di creare una malteria o un birrificio aziendale e di considerare la produzione di questa bevanda (e del malto) attività agricola connessa. Per la produzione di birra servono varietà specifiche di orzo che si stanno diffondendo nelle campagne insieme a numerosi «birrifici agricoli» a chilometri zero. 

Si tratta del risultato della profonda trasformazione che si è verificata nelle campagne dove gli imprenditori agricoli si occupano di attività che - riferisce la Coldiretti - vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori, ma anche della fornitura di servizi alla pubblica amministrazione come i contratti realizzati da molti comuni per la pulizia delle strade dalla neve attraverso l'uso dei trattori o la cura del verde pubblico che spesso viene affidata agli agricoltori. Per non parlare della produzione e vendita oltre che della birra ottenuta dalla coltivazione di orzo in azienda, del pane dal grano, ma anche dei prodotti cosmetici a base di vino, olio o latte di asina.
(06 luglio 2011)

Fonte L'Espresso

Luglio 2011

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Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.20

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