Italiani sempre più
esperti e amanti della birra
Secondo Assobirra la
birra più apprezzata dagli italiani resta la classica e versatile chiara:
lager o pils, seguite dalle specialità di frumento, weizen e blanche. A
seguire, le ale, le birre d’abbazia e le analcoliche, che da qualche anno
permettono di gustare una birra anche a chi non può – o non vuole – bere
alcol.
Ma le curiosità sul mondo della birra non finiscono qui…
2 BOTTIGLIE DI BIRRA
SU 3 SONO ITALIANE
Circa 2 bottiglie o lattine di birra su 3 tra quelle consumate in Italia
provengono da stabilimenti italiani. Si tratta di quasi 13 milioni di
ettolitri (12,7), che valgono all’Italia il 9° posto tra i produttori
europei, davanti a Irlanda e Austria, Paesi tradizionalmente più associati
al prodotto birra.
OLTRE 300 IMPIANTI
PRODUTTIVI
I circa 320 impianti produttivi tra stabilimenti industriali (14, di cui 6
nel Centro Sud) e microbirrifici artigianali (circa 300) dislocati sul
territorio nazionale costituiscono il 7% del totale europeo.
144 MILA POSTI DI
LAVORO
Il settore della birra italiano impiega 4.000 persone (+48% rispetto alle
2.700 del 2004) che, sommate all’indotto complessivamente totalizza 144mila
addetti, tra impiegati nella filiera produttiva e nella fornitura di beni e
servizi (11.500), vendita e promozione (5.500) e, soprattutto, ristorazione
e ricettività (123.000).
DALLA PRODUZIONE
DELLA BIRRA QUASI 1 MILIARDO DI EURO AD ALTRI COMPARTI ITALIANI
A 983 milioni di Euro ammontano gli investimenti “italiani” del comparto per
l’acquisto di beni e servizi, in particolare quello del packaging (il
comparto birrario è uno dei maggiori clienti dell’industria italiana del
vetro e dell’alluminio), della produzione agricola e quello dei servizi.
Con 280 milioni di Euro di valore aggiunto derivante dalla produzione di
birra, il settore birrario italiano è, in termini di produttività procapite,
tra i più efficienti d’Europa, superiore perfino a quello di un colosso come
la Gran Bretagna, il secondo produttore europeo.
1.500 I MARCHI DI
BIRRA COMMERCIALIZZATI IN ITALIA
Negli scaffali dedicati alla birra nei supermercati e nei negozi
specializzati, sono ormai circa 1.500 i marchi di birra prodotti e
distribuiti in Italia, quasi il doppio rispetto agli 800 disponibili nel
2005.
CONSUMI: BEVIAMO
CIRCA 30 LITRI DI BIRRA A TESTA
Nel 2009 gli italiani hanno bevuto circa 28 litri di birra a testa. Meno
della metà dei consumi medi dell’Unione Europea (circa 80 litri pro capite),
appena un quinto di quelli della Repubblica Ceca (154,4 litri), leader
della classifica; un quarto dei valori registrati in Germania e Irlanda
(rispettivamente 111,7 e 98 litri); assieme alla Francia (28 litri) siamo il
Paese europeo più moderato nei consumi.
6 ITALIANI SU 10
AMANO LA BIRRA, OLTRE 6 MILIONI I “TIFOSISSIMI” DI QUESTA BEVANDA
Nel 2010, secondo una ricerca Makno – AssoBirra, il numero degli italiani
che apprezzano la birra è il 58,5% – erano il 56% nel 2009. Oggi bevono
birra circa 30 milioni di italiani, la metà dei quali (oltre 16 milioni di
persone) una o più volte a settimana.
6,2 milioni di italiani si accostano alla birra con più curiosità e meno
pregiudizi, tanto che tra loro i consumatori di birra salgono al 66,2% del
campione (10% in più della media nazionale).
IDENTIKIT DEL FOODIE
AMANTE DELLA BIRRA
Secondo una ricerca Makno – AssoBirra, tra i 35/54 anni, residente al
Nordovest, ma anche al Sud o nelle Isole, abita in città, è laureato o
diplomato, utilizza spesso internet (magari per trovare il ristorante dove
andare a cena fuori), di professione imprenditore, dirigente, libero
professionista… ma anche insegnante o impiegato. Rispetto al passato, si è
verificato l’innalzamento progressivo dell’età media, e spesso anche del
profilo socio – culturale. I consumatori abituali (bevono birra almeno una
volta a settimana), ad esempio, nel 2000 erano soprattutto giovani fra i 18
e i 24 anni, mentre negli ultimi 3 o 4 anni l’età si è andata assestando
intorno ai 40 anni.
QUANDO LA BIRRA SI
TINGE DI ROSA
Il popolo delle consumatrici di birra è il 42%, del totale. E’ tra i 35 e i
54 anni che si riscontra del maggior interesse “al femminile” per la birra,
che resta per lo più circoscritto a poche volte al mese.
ORMAI AL RISTORANTE
E’ TESTA A TESTA TRA BIRRA E VINO
Dopo anni di rincorsa, oggi la birra condivide con il vino il ruolo di
bevanda “regina” del mangiar fuori degli italiani. I consumatori di birra
nei pasti fuori casa sono aumentati nell’ultimo anno del +148%. Un dato su
tutti: birra e vino sono rispettivamente al 46,9% e 47% nei pasti fuori casa
del week end e dei giorni festivi, quelli in cui più speso gli italiani
vanno al ristorante o in trattoria. tanto da fotografare una situazione di
testa a testa tra queste bevande.
433 I RISTORANTI,
PUB E BEER SHOP CHE ABBINANO LA BIRRA ALLA TAVOLA
Dalla trattoria moderna al concept store, al wine & beer bar, all’enoteca,
fino al grande ristorante a caccia di nuove frontiere dell’abbinamento
d’autore.
La Guida Espresso “Le Tavole della Birra 2011” ha recensito per la prima
volta 433 tra ristoranti, pub e beer shop.
RADDOPPIANO GLI
ITALIANI CHE LA PORTANO IN TAVOLA A CASA
In analogia con i consumi fuori casa, anche sulle tavole “domestiche” la
birra aumenta dal 3% a 7,6% per accompagnare cene “speciali” con amici e
parenti, fenomeno di tendenza che accomuna il 72,7% degli italiani. In
queste occasioni, 1 volta su 3 in tavola arriva una buona birra.
6 ITALIANI SU 10 LA
SCELGONO PER IL SUO GUSTO
Perché piace la birra? Il 62% dei consumatori apprezza il suo sapore
inconfondibile, il 14,5% il suo essere “dissetante”. Oltre il 10% dichiarano
di berla perché “si adatta a tutti i piatti” e “per abitudine”, entrambi
indicatori oggi al 10,3%. Aumenta anche l’immagine della birra come bevanda
“naturale, prodotta con ingredienti naturali”, “adatta anche ad un pubblico
femminile” e “simpatica e allegra”.
BIRRA SI’, MA E’
D’OBBLIGO CON LA SCHIUMA: SOLO 1 ITALIANO SU 4 ANCORA NON LO SA…
Aumenta anche la conoscenza e la cultura della birra. La maggioranza ha i
suoi stili preferiti, sceglie un bicchiere specifico, sa versarla
correttamente.
Fonte: Assobirra
Fonte
Catering News.it
Luglio 2011
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