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Lo
IAP ferma la birra salutistica
Alcuni messaggi della Birra Theresianer, apparsi sul sito Internet
www.theresianer.com , sono stati ritenuti non conformi all’art. 22 del
Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale in quanto
attribuivano qualità salutistiche e nutrizionali alla birra non rispondenti
al vero
Alcuni messaggi della Birra
Theresianer,
apparsi sul sito Internet www.theresianer.com ,
sono stati ritenuti non conformi all’art. 22 del Codice di Autodisciplina
della Comunicazione Commerciale in quanto attribuivano qualità salutistiche
e nutrizionali alla birra non rispondenti al vero. Il messaggio, collocato
nella pagina "I numeri della birra", mostrava un calice di Lager da 0.2 lt e
ne riferiva il profilo nutrizionale, elencando i diversi elementi presenti
nella bevanda, tra cui si evidenziano i minerali e le vitamine. Si
sottolineava inoltre il significato e l'azione positiva per l'organismo
umano dei diversi componenti minerali e vitaminici (come "Niacina: aiuta la
formazione del collagene che sostiene la pelle, fornisce protezione contro
le radiazioni UV, influenza positivamente le molecole energetiche del
metabolismo") con una terminologia di divulgazione scientifica.
Questa impostazione, secondo il Comitato di controllo, non è conforme
all'art. 22 del Codice, in particolare laddove la norma stabilisce che "la
comunicazione commerciale relativa alle bevande alcoliche non deve indurre
il pubblico a ritenere che il consumo delle bevande alcoliche contribuisca
alla lucidità mentale e all'efficienza fisica...".Quello dell'alcol è un
tema molto delicato e richiede un'attenzione particolare verso le molteplici
forme nelle quali si può tradurre. Non trova giustificazione la
sottolineatura dei profili "nutrizionali" di una bevanda alcolica, per di
più attuata con riferimento ad elementi, quali vitamine e minerali, presenti
in quantità così limitate da essere di fatto prive di un effettivo rilievo.
La costruzione del messaggio artatamente sottolinea la presenza di tali
elementi nel prodotto, che vengono tra l'altro indicati in grassetto, e
misurati in "mg" o "mcg" anziché in "g" come gli altri componenti (quali:
acqua, proteine, lipidi, glucidi e alcol), anche al fine di sottoporre al
consumatore un dato numerico di maggiore impatto.
Il messaggio pertanto risulta parziale e fuorviante per il pubblico dei
consumatori, che sono indotti a ritenere che la bevanda alcolica
pubblicizzata presenti in fondo un profilo nutrizionale e persino
salutistico quando invece la presenza di elementi come vitamine e minerali è
assolutamente trascurabile e tale da non provocare alcun benefico effetto.
Inoltre, ai sensi del Regolamento CE n. 1924/2006 relativo alle indicazioni
nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, riguardo alla
correttezza o scorrettezza della comunicazione commerciale rivolta al
pubblico, è espressamente vietato per le "bevande contenenti più dell'1,2%
in volume di alcol di recare indicazioni sulla salute", ed ammette quelle
nutrizionali solo se "riguardanti un basso tenore alcolico o la riduzione
del contenuto alcolico oppure la riduzione nel contenuto energetico". Da qui
lo stop.
Fonte
Pubblicità Italia
Febbraio 2011
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