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Birrificio Lambrate - Spazio sul Corriere della Sera

 

In un articolo a firma di Stefano Landi, si parla del Birrificio Lambrate

Dolce Lambrate, tanta vecchia Milano

Un po' paese un po' metropoli: chi fugge la movida si trova qui. Un mix di Dublino, Avana, Oriente

Il Birrificio di Lambrate (Fotogramma)
Il Birrificio di Lambrate (Fotogramma)
Nessun uomo è un'isola
, un quartiere nemmeno. Però a Lambrate la gente si parla ancora al davanzale, al calzolaio e macellaio sì da del «tu» e si pranza insieme come a Testaccio a Roma. Non sarà Dublino ma qui ci sono anche i migliori birrifici di Milano e un'università per abbassare l'età media e creare una anti-movida notturna alternativa al duopolio Brera-Navigli. Dei lambratesi colpisce l'attaccamento «alla maglia» di quartiere: chi ci abita sconfina mal volentieri dai confini, avendo imparato ad apprezzare posti, dove si sta come a casa.

 

Va de retro buffet - Musica dei Rolling Stone, l'aria gira grazie a un ventilatore da museo. A pranzo al William's Cafè arrivano gli universitari per un carpaccio di pesce spada o un'insalata di feta e anguria. All'aperitivo la parola buffet è una bestemmia. Ale e Isa stappano solo bottiglie d'annata e offrono salumi stagionali, pecorino di Fossa e tartine personalizzate ai clienti di casa. Orari nordici, chiude alle 21: c'è una bambina da mettere a letto. Per cena la vecchia Lambrate, quella di via Conte Rosso, Corso Vittorio Emanuele della Milano che fu (e che oggi guarda sbalordita alle avanguardie del design della vicina via Ventura), dal 1986 si ritrova alla Cappelletta. Giorgio e Silvio resistono alla crisi a colpi di pizza al trancio e gnocco fritto, pronti a ricevere tutto il quartiere: quattro sale, 150 posti. Se fa baldoria in milanes al Gatto Nero, da 42 anni l'osteria di Attilio Rusconi, ultimo rimasto su piazza con la barba alla Mago Merlino. Qui si viene per la cotoletta d'estate nel berceau interno, per la cassoeula davanti al camino d'inverno. Atmosfera di paese. Al dopocena della Pasticceria Eoliana i tavoli in strada sono ovunque. Gianni Albanese ha trasferito qui la sua Vulcano. Prepara granite al gelso o al fico d'india, riempie un cannolo ogni trenta secondi e pure i siciliani piegano il capo. Alla domenica mattina tutto il quartiere si dà appuntamento qui sul lungomare dell'Ortica per fare colazione.

365 giorni all'anno - Al Birrificio di Lambrate, Skunky per i fedelissimi, è il primo ad aver aperto a Milano oltre che uno dei ritrovi (birra in mano) più frequentati di Milano. La gente non manca alla domenica neanche all'East End. Nel verde in mezzo a cascine abbandonate, uno spazio libero da diatribe di vicinato dove bere birra irlandese e giocare a pallone in strada. Atmosfera bavarese invece al Giardino della Birra, dove ogni mese si producono e spillano 5 mila litri di «non filtrata» nell'impianto di fianco all'ingresso. È gestito da Graziella Scaglioni e Rinaldo Conti, che ha deciso di aggiungere padellate di carne argentina in nome dell'amicizia con l'ex pugile Carlitos Monzon. Lambrate è anche la capitale del rugby a Milano. Tre campi, tre squadre, ovviamente tre locali dove passare il terzo tempo, quando non lo si fa direttamente in campo a suon di grigliate.

Freccette e trappiste - L'Asr Milano svuota le riserve di birra (irlandese) della signora Anna, da 20 anni titolare del Neon Pub: lei fa compagnia bevendo solo acqua e tisane. Atmosfera da vecchio bar di San Francisco, con neon d'epoca e un bersaglio per le freccette professionale alle pareti. Covo di rugbisti è anche il Vieux Strasbourg, altro cult per intenditori di birra. Qui si spina «alla belga», si bevono le migliori trappiste o d'abbazia e si mangia lo stinco alla Affligem Rouge, una rossa d'abbazia belga del 1704.

Gli indirizzi
Birrificiodi Lambrate via Adelchi 5. www.birrificiolambrate.com   
Il Giardino della Birra Via Ortica 10. www.ilgiardinodellabirra.com 

Fonte Corriere della Sera

Luglio 2010

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Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.19

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