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Birra e Rugby - Captain’s run Peroni per il rugby

A Udine, è il giorno di Italia-Sudafrica. Birra Peroni ha organizzato un incontro, l’hanno chiamato “Captain’s run Peroni per il rugby”. Un’idea entusiasmante ed originale. Un prepartita molto rugbistico, intorno a un tavolo con tanta birra e Dario Pallotta a raccontare la sua storia legata oggi al rugby seven. Peroni, partner storico del rugby azzurro, rilancia così le sue iniziative, e anche oggi colorerà di verde, bianco e rosso la tribuna dello stadio Friuli di Udine per la sfida ai campioni del mondo. Fare quattro chiacchiere con Pallotta prima di Italia-Sudafrica ti riporta sulla quotidianità del rugby italiano, con il suo bello ed il suo fascino, ricordando quello è rappresenta nella sua intima essenza questo sport meraviglioso: semplicità, umanità, gioia di condivisione, divertimento sano. Massimo Mascioletti, il coach del L’Aquila Rugby, dove Dario gioca dal 2007 con 80 punti realizzati (ovvero 16 mete), ha detto ad inizio campionato: “Ecco a voi il rugbista più famoso del mondo”. Una battuta riferita a un giocatore che si è guadagnato la ribalta delle cronache il giorno del terribile terremoto a L’Aquila, quando salvò due anziani mentre la loro casa crollava. Non c’è tanta voglia di ricordare, un po’ per pudore, un po’ perché Dario non si sente un eroe. Semplicemente uno che ha dato una mano. Si è parlato di rugby, di azzurro, di Olimpiade. Perché Pallotta conta di andarci, all’Olimpiade. “Visto che Italia con gli All Black? Una grandissima mischia, ma la pressione degli azzurri è stata incredibile a tutto campo per 80 minuti. Abbiamo guadagnato il rispetto di tutti. I giocatori sono stati eccezionali. Il Cio ha appena deciso che il rugby a sette entri nel programma olimpico. Per me è un’occasione formidabile. Visto che l’anno scorso, il giorno del mio compleanno, il 10 novembre, sono stato convocato per la tournée in Argentina e Uruguay con la Nazionale Seven. Un’esperienza fantastica, che spero duri a lungo e che mi porti a Londra 2012, dove già potremmo esserci come sport dimostrativo in attesa delle medaglie vere a Rio 2016. Il  mio obiettivo - dice Dario, 24 anni – è andarci. Ho già parlato con Massimiliano Rosolino, che mi ha confessato come per loro nuotatori una medaglia olimpica vale davvero molto più di ogni altra cosa. Darò il massimo per essere nel gruppo e condividere l’esperienza del Villaggio. Fra l’altro ho appena ricevuto la convocazione per l’azzurro. Per me è un momento magico”

Il rugby a 7 è tutta un’altra cosa… “Altroché! Si gioca sullo stesso campo, ma invece di 15 siamo in 7. E’ durissima: non possiamo forzare molto lo spazio ma cercare di far girare la palla molto velocemente e crearlo lo spazio dove passare. Uno sforzo enorme, infatti ci sono solo due tempi da 7 minuti, al termine dei quali sei sfinito. Ma la sensazione migliore per un rugbista, quella per la quale a fine gara puoi essere soddisfatto, è proprio quella di essere sfinito. E poi io, che a L’Aquila gioco trequarti, nel rugby a 7 sono pilone. Mi diverto da matti, che testate in mischia!. Le più forti nel rugby a 7 non sono le stesse del rugby a 15. Oltre a Nuova Zelanda e Inghilterra ci sono Figi, Portogallo, Argentina, Samoa, Kenya… Cambiano molte prospettive”. L’Aquila non vive un momento felice, lo sport ne risente? “Sto cercando di dare il massimo per L’Aquila, per conquistarlo, questo posto nell’azzurro olimpico. E magari anche per diventare un giocatore scelto dalla Federazione fra gli eleggibili per una squadra in Celtic League. Noi di L’Aquila per due mesi abbiamo avuto il sostegno di tutti, poi siamo passati alle pacche sulle spalle, ora stanno finendo pure quelle. Lavoriamo sempre con enormi difficoltà. Siamo terremotati per davvero, mica per finta, e lavorare in condizioni economiche precarie è dura, dal punto di vista logistico e di strutture. Ma adesso, se permettete, pensiamo al Sudafrica: sarà grande Italia, ne sono certo. E spero che la spinta del pubblico sia grande, intensa. L’idea Peroni del tricolore? Credetemi: per un giocatore è una carica enorme”.

La soddisfazione di Federico Sannella, direttore relazioni esterne di Peroni: “Per noi è una grande soddisfazione aver creato un’ulteriore occasione di incontro a margine di una partita della Nazionale di rugby. Birra Peroni è da sempre attenta allo spirito di condivisione che trasmette questo formidabile sport. Perciò una riunione conviviale come questa con personaggi del mondo della palla ovale è per noi semplicemente una delle tante iniziative che intendiamo offrire a chiunque ami la nostra la Nazionale”.

Per ulteriori info www.tuttorugby.it

Fonte Comunicato Stampa

Dicembre 2009

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.18

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