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Nuova birra in Campania - Birrificio Sorrento presentata da Lorenzo Dabove 7 Dicembre 2009 a Sorrento ore 18 La Birra Artigianale La Birra Artigianale è prodotta con Acqua, malti d’orzo, luppolo, lievito e in alcuni casi si aggiungono svariate spezie. Nasce da processi produttivi laboriosi e perlopiù manuali. Si comincia con l’ammostamento fase in cui si disciolgono gli zuccheri dei malti in acqua calda la cui temperatura dipende dalla tipologia di Birra che si vuole ottenere. Quando ormai tutti gli zuccheri sono disciolti si passa alla filtrazione naturale del mosto facendolo scorrere lentamente tra le trebbie del malto, che trattendo le eventuali farine ed impurità, rilasciano lentamente un mosto limpido e dolcissimo. Al mosto così ottenuto vengono aggiunti i fiori di diverse varietà di luppolo, pianta rampicante con qualità amaricanti, conservanti ed aromatiche, e portato ad ebollizione. Il processo completo richiede una giornata di lavoro. Al termine si procede ad un rapido raffreddamento e all’inoculo di lieviti selezionati: esseri unicellulari che riescono a trasformare gli zuccheri in alcol, anidride carbonica e particolari esteri e sentori che caratterizzano il Prodotto. La Birra Artigianale si distingue da quelle non artigianali poiché non è né pastorizzata, quindi è un prodotto “vivo” grazie al continuo lavoro dei lieviti, né filtrata meccanicamente mantenendo inalterate le proprietà organolettiche, e senza conservanti. Viene prodotta in quantitativi limitati e c’è molta più cura e ricercatezza nella scelta delle materie prime. Una birra non artigianale è pronta per la vendita in pochi giorni, una artigianale richiede almeno 45 gg tra fermentazione e rifermentazione naturale in bottiglia ma ci sono anche birre che richiedono anni di pazienza e lavoro prima di poter esse degustate. Il lavoro e le lunghe attese sono ripagate dalla piacevolezza e dalla complessità olfattiva e gustativa che il Prodotto ci regala. Sirentum: L’origine della birra a Sorrento? Sirentum, fanciulla di rara bellezza e dolcezza, venne alla luce a Sorrento nel XVI secolo per un voto fatto dai genitori al “Tempio delle Sirene” che sovrastava la Baia di Ieranto. La sua vita, secondo la leggenda, fu segnata dall’incontro a Marina Grande con la sirena Partenope che le svelò l’amore di un principe appartenente ad un’importante casata dell’epoca (probabilmente la famiglia Durazzo) ed un futuro, contrariamente alle sue origini contadine, da regina. Così fu. In breve i due giovani si sposarono e condussero una vita di viaggi dimostrando, ad ogni ritorno, grande generosità verso i propri concittadini così come si confaceva a due futuri regnanti. Il 13 giugno 1558 furono aperte, per il tradimento di uno schiavo, le porte della città che fu saccheggiata dai Saraceni popolazioni originarie del Nord-Africa e dell’Asia Minore. Sorrento fu messa a “ferro e fuoco” e molteplici furono i prigionieri tra cui la bella Sirentum. Il suo ritorno fu possibile solo dopo alcuni anni grazie ai sorrentini che donarono ciò che possedevano pur di riaverla. Fu proprio durante la sua prigionia che Sirentum apprese le primordiali tecniche per la produzione di una bevanda, ottenuta dalla fermentazione di cereali, così come facevano già gli Egizi migliaia di anni prima. Al suo ritorno Sirentum offrì la bevanda in dono alle Sirene portandola al Tempio. La coltivazione delle terra a Sorrento ha una storia millenaria; è un dato di fatto che già i romani coltivarono la fertile pianura ad est di Sorrento, denominata appunto“planities”, piantando farro, fagioli, frumento, fave, ceci, erba medica e svariate qualità di ortaggi. Proprio la presenza di queste coltivazioni permise la produzione di una birra “primitiva” e la sua offerta rituale alle Sirene. Con l’avvento dei Borboni, alla fine del ‘700, e le riforme ecomonico-sociali di Carlo III le colture di cereali furono sostituite con quelle di agrumi, che conobbero la massima espansione tra l’800 e il ‘900, ciò rese impossibile la produzione della birra che si perse nel tempo. Oggi il Birrificio Sorrento vuole riproporre quella bevanda offerta alle Sirene proponendovi una birra artigianale di qualità che prevede in alcune versioni l’utilizzo di agrumi di Sorrento.
SYRENTUM Birra Artigianale Chiara
Alla temperatura di servizio 9°- 11° C Gradazione: 5,5% Vol. Approccio Visivo: Birra ad alta fermentazione dal color Oro e dalla schiuma compatta, fine e di buona persistenza. Approccio Olfattivo: Profumo elegante, ammaliante proprio come le Sirene a cui si ispira. L’utilizzo di lieviti di tipologia Saccharomyces cerevisiae in un range di temperatura che ne esalta la produzione di esteri, di particolari tipologie di fiori di luppolo e le Bucce del Limone di Sorrento IGP conferiscono alla nostra Birra un profumo agrumato, con note citriche e fresche, che ricorda i caratteristici giardini peninsulari. Approccio Gustativo: In bocca si ritrovano le note citriche. Il corpo, volutamente, medio-leggero, è controbilanciato da una buona e piacevole speziatura. L’amaro secco e persistente, più di spezie che di luppolo, predispone la bocca al prossimo sorso conferendo al prodotto un’ottima beverinità. La Birra nel complesso risulta pulita e gradevole. Approccio degustativo: Per una migliore fruibilità della Birra si consiglia il bicchiere TEKU che deve essere perfettamente pulito, evitando l'uso del brillantante in quanto ogni agente grasso tende a far scomparire rapidamente la schiuma ed ad alterare irrimediabilmente il gusto della birra. MINERVA Birra Artigianale Ambrata IN ARRIVO NEL 2010 Fonte Comunicato Stampa Dicembre 2009 |
Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.18 |
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