Le birre della Petrognola sono nate
dall'amore per la Garfagnana, un territorio bellissimo, per la sua natura,
per i suoi paesaggi e soprattutto per i suoi prodotti.
Uno fra i più conosciuti ed apprezzati è il farro, riconosciuto nella sua
qualità dall'Unione Europea che lo ha marchiato I.G.P. (Indicazione
Geografica Protetta)
Roberto Giannarelli dice che, vivendo in questa meravigliosa e poetica
terra, culla del farro, ha pensato di utilizzare questo cereale per produrre
le sue birre.
Tutto questo è dovuto sinceramente alla passione ed all'amore per certe
cose, che se dovesse spiegarlo con parole chiare non ne sarebbe in grado, ma
sa con certezza che sono scaturite dall'interno di sè stesso.
“Spero di trasmettere al meglio con queste birre ciò che provo ogni volta
che le produco". In realtà il suo era un sogno messo in un cassetto, che
poco a poco è riuscito a realizzare.
Il farro è il capostipite di tutti i frumenti oggi conosciuti, compresi il
grano tenero e il grano duro, la sua coltivazione documentata risale al 7000
a.C. in Siria e Mesopotamia, dove veniva utilizzato per la preparazione di
polenta e focacce. Il farro è stato l'alimento base degli Assiri, degli
Egizi e di tutti i popoli antichi del Medio Oriente e del Nord Africa: con
la farina di farro i Romani preparavano la puls, una polenta morbida di cui
si cibavano i soldati e le plebi. Con la comparsa del grano, il farro ha
subito un "momento di crisi", ma non in Garfagnana dove è stato sempre
coltivato e tutt'oggi è brillato negli antichi mulini a pietra.
Il farro della Garfagnana che ha ottenuto dall'unione Europea il
riconoscimento dell'indicazione geografica protetta (IGP) nel 1996, deve
essere coltivato su terreni idonei, poveri di elementi nutritivi, in una
fascia altimetrica fra i 300 e 1000m s.l.m.
La produzione di farro della Garfagnana, secondo la normale consuetudine
della zona, deve avvenire senza l'impiego di concimi chimici, fitofarmaci e
diserbanti: data l'elevata rusticità della pianta, il farro coltivato con la
tecnica tradizionale risulta di fatto un prodotto biologico.
La raccolta del farro avviene in estate, con le normali mietitrebbiatrici da
grano. Il legame geografico del farro con la Garfagnana forma un binomio
inscindibile e presenta requisiti peculiari tali da renderlo perfettamente
distinguibile rispetto al farro prodotto in altre zone.
Il farro della Garfagnana è stato riscoperto oggi per le sue eccellenti
proprietà dietetiche e per le sue fibre benefiche per l'apparato digerente.
Il birrificio La Petrognola, utilizza questo pregiato farro al fine di
produrre una birra completamente artigianale. Tutto nacque nel 2002 in un
piccolissimo paese dal nome Petrognola, a pochissimi minuti da Piazza a
Serchio. A quel tempo la birra veniva fatta in un grosso paiolo e il consumo
era riservato ai soli fortunati amici, che subito ne apprezzarono il sapore.
Pochi mesi dopo la sua nascita ecco la prestigiosa ribalta del Salone del
Gusto di Torino, con la birra, ad accompagnare le specialità alimentari
garfagnine.
Dal successo ottenuto, all'interno di una ex-stalla, nacque il piccolo
birrificio che tutt'oggi produce, per esempio, due tipologie di birra al
farro: la nera e l'ambrata.
Nel 2006 questa birra è stata premiata
dall'UnionBirrai come "Miglior Birra Artigianale dell'anno" nella categoria
birre prodotte con altri cereali.