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L'Irlanda dice addio al fumo nei locali pubblici
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L'Irlanda dice addio al fumo nei locali pubblici
E' scattato nella notte tra
domenica a lunedì il divieto in tutti i locali. Ma qualcuno si è già
organizzato per aggirarlo. Banconi e tavolini ripuliti dai posaceneri. E
non provate a chiederne uno: voi e il gestore del locale rischiate multe
fino a 3.000 euro. D'ora in poi se andate in un pub irlandese desiderosi
di una Guinness e una sigaretta in compagnia portatevi un giaccone: è
probabile che siate confinati in appositi spazi all'aperto, creati
proprio in vista della nuova legge. Per la prima volta una nazione
intera dice di no al fumo in luoghi pubblici, siano essi di divertimento
(pub, ristoranti eccetera) come di lavoro. Esperimenti del genere sono
largamente diffusi in tutti i Paesi, e anche in Italia, con punte di
estremismo negli Usa (dove recentemente sono diventate "no smoking"
anche intere spiagge), ma una nazione intera con scritto "vietato
fumare" non si era mai vista. Secondo il governo irlandese il
provvedimento è benvisto dalla maggioranza dei cittadini, ma i giornali
locali hanno anche evidenziato una spaccatura tra zone urbane, dove il
provvedimento è stato ben recepito, e zone rurali, dove una birra e una
sigaretta al pub sono istituzioni radicate e intoccabili. Secondo studi
della Business school di Dublino è previsto un calo dei consumi pari
all'8 per cento con un calo negli incassi dell'amministrazione pubblica
di circa 70 milioni di euro, causato dal minor fumo, ma anche dal minor
consumo di alcol legato al presunto calo di presenze. A rischio nel
settore sono, secondo queste previsioni, circa 3.100 posti di
lavoro. Intanto, viste vane tutte le scappatoie legali tentate, molti
pub si stanno organizzando con spazi all'aperto da utilizzare non più
solo nella buona stagione. Ma le vere preoccupazioni sono lungo il
confine con l'Ulster. Da decenni le cittadine della repubblica erano
meta di migliaia di nordirlandesi alla ricerca di una serata tranquilla,
soprattutto negli anni caldi del terrorismo e delle sparatorie tra
cattolici e protestanti. Ora sta organizzandosi un esodo
all'incontrario, con società di trasporto già pronte per organizzare un
pendolarismo del fumo, anche perchè non rispettare i divieti può costare
molto caro, fino a 3.000 euro di multa.
L'inconfondibile miscuglio di fumo,
birra e musica tipico dei tradizionali pub irlandesi da oggi è solo un
ricordo. I sondaggi hanno dimostrato che gli irlandesi sono favorevoli
alla misura, che secondo il governo è approvata anche dal 40% dei
fumatori. E alcuni di loro hanno segnato sull'agenda la data del 29
marzo come giorno in cui tentare di liberarsi da un vizio che ogni anno
provoca in Irlanda circa 7.000 morti. Ma per altri il bando è
inconcepibile. La Vintners' Federation of Ireland, che rappresenta circa
6.000 esercenti di pub nel Paese, dice che non è giusto che tocchi a
loro far rispettare il divieto, magari di fronte a clienti fumatori
incalliti che magari alterati da qualche birra di troppo potrebbero
tentare di sfidare il divieto. Altri critici contestano quello che
considerano un altro esempio di ingerenza dello stato nella vita
privata. Una donna ha scritto oggi una email alla tv irlandese Rte
dicendo di essersi vestita a lutto per lamentare "il primo giorno di
dittatura in Irlanda".
( Fonti Reuters, Ticino News,
Corriere della Sera )
Informazioni sull'Irlanda?
www.mondobirra.org/irlanda.htm
Aprile 2004 |
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