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Gilac, quando la birra è un'impresa

Si chiama Gilac, ha un anno e mezzo e tanta voglia di emergere. Di cosa stiamo parlando? Del microbirrificio Gilac: un sogno diventato impresa grazie al desiderio, e alla bravura di Claudia Bidone: una donna di 39 anni che ha deciso di mettersi in proprio diventato una mastra birraia, una delle poche donne in Italia a produrre birra.

UNA PASSIONE DIVENTATA IMPRESA
Il microbirrificio Gilac sorge nei pressi di Brione, a Valdellatorre, sulla statale che collega Alpignano con le Valli di Lanzo. La loro produzione è totalmente artigianale, e anche la location non è stata scelta a caso: per produrre le loro birre utilizzano l’acqua di elevata qualità di Valdellatorre, che consente di ottenere un prodotto di notevole qualità. Il loro commercio si basa sulla distribuzione delle loro creazioni a livello locale, ma anche sul web, con il pregio di offrire dei prodotti unici nel loro genere.

LA MASTRA BIRRAIA
Lei si chiama Claudia Bidone (foto), ha 39 anni e vive a Givoletto (To). E’ lei che si occupa dell’intera processo di ideazione e produzione delle birre Gilac.
«L’avventura è iniziata nell’ottobre del 2007: già da anni a casa, con mio marito, producevamo birra a livello casalingo per parenti ed amici. La birra era buona e piaceva, non ce n’era mai abbastanza! Allora abbiamo deciso di farne ancora di più e di metterci in proprio», formando così una coopeartiva con il marito e il cognato 26enne.
«E’ iniziato tutto come una sfida: ci siamo lanciati con molto entusiasmo e poi ci siamo scontrati con le difficoltà pratiche legate alla burocrazia e alla gestione dell’impresa, ma man mano ce l’abbiamo fatta: siamo cresciuti. Abbiamo iniziato con una birra, poi siamo passati a tre, una chiara e due rosse, e da poco abbiamo inaugurato l’ultima nata: una bionda doppio malto».
La passione di Claudia, poi, «è una cosa più unica che rara: i colleghi birrai sono tutti maschi, in tutta l’Italia ci sono solo tre o quattro donne che producono birra».
La scelta vincente «è stata quella di rimanere molto legati al territorio partendo anche dal nostro logo: si tratta dell’euphorbia gibelliana: un fiore che nasce solo a Madonna della Neve, nella nostra comuntà montana. Il nostro progetto futuro è quello di inizare a produrre i cereali anche in loco».

LA PRODUZIONE
Ma come si produce la bevanda più antica del mondo? «E’ un processo semplice che dura sulle 10/12 ore - spiega Claudia - Si parte dal chicco del cerale che viene trattato e miscelato a diverse temperature per far liberare gli zuccheri contenuti. Questo processo crea un mosto che viene fatto prima bollire e poi aromatizzato con il luppolo (responsabile dell’aroma amaro o dolce) o con le spezie e gli aromi naturali, proprio come facciamo noi. Alla fine si aggiungono i lieviti che fanno fermentare il prodotto producendo la birra. Nel processo industrale a questo punto la birra viene pastorizzata, gasata e imbottigiata. Invece noi non pastoriziamo la birra appositamente per lasciare i lieviti all’interno della bottiglia che producono una gasatura naturale e lasciano un particolare sapore».

LE BIRRE
Il birrificio Gilac, ad oggi, produce quattro diversi tipi di birra: la Caesar - birra chiara a bassa fermentazione -, la Thea - rossa ramata, molto profumata, al sapore di fiori d’arancio, hibiscus e rosa canina -, la Sophie - rossa doppio malto ad alta fermentazione -, e la Guenda - realizzata interamente dal frumento, con sentori di banana matura, chiodi di garofano e con una piacevole nota agrumata.
Per scoprire le birre Gilac, oltre che visitare il laboratorio di produzione, potete andare domenica 29 marzo alla Sagra del Salame di Cinghiale di Valdellatorre. 
 
A voi piace la birra? Avete mai assaggiato birre artigianali?

Fonte www.lastampa.it a cura di Noemi Penna

Aprile 2009

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.18

 

 

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